UN'EVASIONE PREMEDITATA

Il"ras delle case bianche" evade dal carcere di Bollate: esce alle 10 del mattino ma se ne accorgono solo alle 22 di sera

Tutto era stato sicuramente programmato: il detenuto uscendo per andare a lavorare si era portato via i suoi effetti personali

Il"ras delle case bianche" evade dal carcere di Bollate: esce alle 10 del mattino ma se ne accorgono solo alle 22 di sera
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Il "ras delle case bianche" era in cella dall'agosto del 2022, con fine pena nel 2032, ed è riuscito facilmente ad evadere dal carcere "modello" di  Bollate: è uscito alle 10 del mattino per andare a lavorare all'esterno del carcere e non è più tornato.

Fuga dal carcere di Bollate: esce alle 10, se ne accorgono alle 22

BOLLATE - Sabato sera, 22 giugno, si è registrata una nuova incredibile evasione dal carcere di Bollate. A darne notizia è il segretario della Lombardia Alfonso Greco del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe:

Fuga programmata: si era portato via i suoi effetti personali

“E’ di ieri sera, domenica la notizia dell’evasione di un detenuto dal carcere di Bollate, a Milano. Il detenuto, di etnia rom, con fine pena nel 2032, lavorante presso l’officina regionale e “sconsegnato”, si è allontanato dalle 10 di mattina uscendo probabilmente dal blocco del carcere e solo ieri sera alle 22 durante la conta si sono accorti dell’evasione.

Da un successivo controllo della cella in cui era ristretto, è stato rilevato che non vi erano più effetti personali e quant’altro e quindi l’evasione era stata sicuramente premeditata».

Si tratta del "ras delle case bianche" di viale Sarca

Il fuggitivo è Cristian Braidich, 40enne nato in Campania, era in cella dall'agosto del 2022  per droga e una lunga lista di reati vari: contro il patrimonio, furti, ricettazione, detenzione e porto abusivo di armi e falsa testimonianza e avrebbe dovuto scontare in cella ancora 8 anni.

Veniva soprannominato "ras delle case bianche" perchè la zona dove delinqueva era quella delle palazzine di viale Sarca, luogo purtroppo famoso per la cronaca per criminalità e occupazioni abusive. Il detenuto molto probabilmente era sottoposto a un controllo più "blando" proprio perché usciva dal carcere per raggiungere  l'officina per lavorare.

La denuncia del sindacato Sappe: "L’evasione di domenica riapre la ferita delle condizioni della struttura di Bollate"

Una realtà diversa da quel che si presenta, quella della Casa di reclusione Bollate «a trattamento avanzato», come denuncia la Segreteria lombarda del Sappe:

«L’evasione di domenica riapre la ferita delle condizioni della struttura di Bollate e quindi l’inefficienza di un’amministrazione che, nonostante le continue segnalazioni, continua ad ignorare le problematiche. È inaccettabile che ancora oggi avvengano evasioni in modo così rocambolesco solo perché, proprio l’amministrazione, non ha ancora effettuato i necessari interventi strutturali».

"Quel che sta succedendo nelle ultime settimane nelle carceri italiane è sconcertante"

Di vero e proprio “terremoto penitenziario” parla Donato Capece, segretario generale del Sappe:

«Quel che sta succedendo nelle ultime settimane nelle carceri – tra suicidi, aggressioni, risse, evasioni - è sconcertante, di inaudita gravità ed è la conseguenza dello scellerato smantellamento delle politiche di sicurezza delle carceri attuato nel passato. Il sistema penitenziario, per adulti e minori, si sta sgretolando ogni giorno di più e ha assoluta necessità di interventi urgenti.

Sono anni che il Sappe denuncia che la sicurezza interna delle carceri è stata annientata da provvedimenti scellerati come la vigilanza dinamica e il regime aperto, l’aver tolto le sentinelle della Polizia Penitenziaria di sorveglianza dalle mura di cinta delle carceri, la mancanza in organico di poliziotti penitenziari, il mancato finanziamento per i servizi antintrusione e anti-scavalcamento. Eppure, la politica se n’è completamente fregata».

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