Sesto San Giovanni

Il sindaco di Sesto sgombera la casa albergo gestita dalla Fondazione Vivivincent

L’immobile era stato affidato alla Fondazione per tre anni con la clausola che al termine del contratto la struttura sarebbe stata venduta

Il sindaco di Sesto sgombera la casa albergo gestita dalla Fondazione Vivivincent
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L’annosa vicenda dell'immobile è giunta alla fine: la struttura era statoa affidata alla Fondazione Vivivincent con un contratto di tre anni ma con la clausola che al termine dello stesso il palazzo sarebbe stato venduto. Scaduti questi termini la fondazione ha deciso di occupare lo stabile.

Il sindaco: "Fine dell'occupazione abusiva"

L'annuncio dell'avvenuto sgombero arriva dal sindaco di Sesto San Giovanni, Roberto Di Stefano con una dichiarazione:

"A Sesto non c’è spazio per occupazioni abusive, sgomberata la casa albergo. Questo è l’ultimo atto di un lungo iter e pone fine all’annosa vicenda che la sinistra ha cavalcato per una mera opportunità politica. La situazione ereditata dalla sinistra era a dir poco scandalosa, i vecchi gestori della casa albergo pagavano al comune solo 206 euro all’anno di canone, 19 euro al mese per affittare una palazzina che ospitava 90 famiglie. Ma l’utilizzo dello stabile era decisamente anomalo: nel 2017, all’interno abbiamo trovato stranieri senza permesso di soggiorno, spacciatori e attività di prostituzione. Eravamo subito intervenuti per sanare questo spreco di denaro pubblico, indicendo un bando per trovare un nuovo gestore con un canone annuo adeguato ai servizi erogati".

Un contratto d'affitto di tre anni con la Fondazione

"L’immobile era, dunque, stato affidato alla Fondazione Vivivincent per tre anni con la clausola che al termine del contratto la struttura sarebbe stata venduta - continuano a spiegare dal Comune -. Ma la fondazione sostenuta da alcuni rappresentanti della sinistra locale ha deciso di occupare lo stabile continuando a esercitare la funzione alberghiera incassando affitti dagli inquilini senza fare gli interventi di messa a norma".

Uno scontro finito in tribunale

Uno scontro finito anche in tribunale: "Lo sgombero è solo l’ultimo passaggio di una battaglia contro Vivivincent che si è disputata anche sui banchi del tribunale. Battaglia che la fondazione ha perso su tutti i fronti incassando tre sentenze di condanna. Il 25 settembre del 2023 il TAR si è espresso sull'illegittimità della gestione della struttura, mentre per quanto riguarda il rimborso dei canoni non corrisposti, delle spese per il teleriscaldamento e delle spese di giudizio, è stato il Tribunale di Monza a mettere una "pietra tombale" sulla vicenda sancendo la correttezza dell'operato del Comune*.

"A Sesto San Giovanni la legalità si rispetta"

Da febbraio il "Comune lavora per ricollocare i fragili e i bisognosi", assicura l'Amministrazione comunale che se la prende con una sola parte politica, "politici e referenti sindacali vicini alla sinistra li hanno manipolati per mesi rallentando l’iter, convincendoli a restare in un edificio inagibile. Evidentemente devono aver pensato di voler seguire le indicazioni di Ilaria Salis tentando in ogni modo di ostacolare le operazioni e alimentando false speranze negli occupanti. Ma non funziona così, a Sesto San Giovanni la legalità si rispetta e chi viola le leggi ne paga le conseguenze. Una certa sinistra come sempre si schiera dalla parte di abusivi e ciarlatani. Noi stiamo dalla parte dei fragili, ma quelli veri, senza farci condizionare da speculatori", conclude il sindaco di Sesto San Giovanni.

*Sul rilascio dell’immobile si è espresso il TAR il 25 settembre 2023 dicendo che "la concessionaria di un bene pubblico comunale non è titolare di alcuna aspettativa alla prosecuzione del rapporto"; sul mancato versamento dei canoni e il rimborso del teleriscaldamento si è espresso il Tribunale di Monza il 23 gennaio 2024 condannando la Fondazione a corrispondere al Comune la somma di € 135.229,47 oltre a € 10.000,00 per spese di giudizio".

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