Il glicine di piazza Baiamonti è salvo: la proposta del Comune
"La nostra proposta è di salvarlo integralmente, verrà potato per permettere i lavori, ma in un paio di anni esattamente tornerà come oggi”, dice il sindaco
Sulla vicenda del glicine di piazza Baiamonti la buona notizia arriva ad appena 24 ore dal passaggio di consegne ufficiale tra il Comune di Milano, che detiene l'area, e il ministero della Cultura, che finanzia il Museo Nazionale della Resistenza, che sorgerà sulla piazza: dopo le oltre 51 mila firme raccolte e i due presidi nelle ultime settimane, la pianta non verrà eradicata.
La proposta del sindaco: verrà potato e entro due anni ricrescerà
MILANO - "La nostra proposta” per il glicine di piazza Baiamonti è di salvarlo “integralmente", "verrà potato per permettere i lavori, ma in un paio di anni esattamente tornerà come oggi”. Lo ha detto il sindaco Giuseppe Sala, parlando degli alberi che si trovano sull’area dove sarà costruito il Museo della Resistenza.
Sala ha incontrato i cittadini della zona
Sala ha riferito di aver incontrato i cittadini del comitato di zona che anche ieri hanno manifestato per salvare il glicine e alcuni “storici residenti nella zona Sarpi che da tanti anni si impegnano per il quartiere”. Sala ha formulato loro quindi la proposta che, ha detto, “mi sembra abbia riscontrato positività”.
La proposta, ha detto il sindaco, prevede quindi “di salvare integralmente il glicine” che “verrà potato per permettere i lavori, ma in un paio di anni esattamente tornerà come oggi. Poi ci sono cinque piante, quattro tigli e un bagolare, abbiamo confermato che due tigli li possiamo salvare al 100% e sugli altri si lavorerà". "Mi pare di capire che questa proposta sia stata presa in modo positivo e mi attendo che in giornata ci sia, dalle persone presenti al tavolo, una conferma, perché noi ci siamo impegnati domani a consegnare i terreni (al Ministero della Cultura per l’iter di realizzazione del Museo della Resistenza, ndr).
Considero oggi la giornata conclusiva di questo percorso, quindi spero e ritengo che tutto possa andare bene”, ha detto Sala. Nel concreto, “si sta lavorando ad una modifica del progetto, che a questo punto mi rende tranquillo perché non comporta costi eccessivi. Mi pare che tutto possa funzionare ma vi aspettiamo oggi pomeriggio per avere il consenso a questa proposta e poi si potrà partire", ha concluso.
Il glicine in piazza
Il famoso glicine, insieme ad alcuni tigli, un nespolo e altri arbusti, di cui si sta animatamente discutendo a Milano in questi giorni, sboccia sulla struttura che oggi ospita il Circolo Ex Combattenti e Reduci, associazione che in queste settimane, insieme a Giardini in Transito, Libera Milano, Circolo Arci Lato B, associazione Vivi Sarpi e Baiamonti Verde Comune, ha lottato affinché le piante non venissero eradicati.
Negli ultimi giorni, a favore della coesistenza tra glicine e spazio museale si era schierato anche il presidente nazionale Anpi Gianfranco Pagliarulo che aveva chiesto al sindaco «subito un tavolo tecnico per fare il museo e salvare il glicine».
Il presidio di protesta contro la rimozione
Un centinaio di persone si è radunato in via Montello, zona Baiamonti, per protestare contro la rimozione del glicine per favorire la costruzione del museo della Resistenza, prendendo parte alla catena umana organizzata dal comitato Baiamonti Verde Comune. Presenti, anche il consigliere comunale dei Verdi Carlo Monguzzi e l’attore Giovanni Storti, del trio Aldo Giovanni e Giacomo.
Canzoni popolari, balli e cori hanno accompagnato il pomeriggio che doveva essere, secondo quanto si era appreso nei giorni scorsi, quello della presa formale di possesso dei terreni e della consegna al Ministero della cultura. Dal Comune, però, hanno riferito gli organizzatori del presidio, nessun segnale: tutto rimandato a mercoledì 31 maggio, quando il comitato tornerà a protestare, assicurano oggi i manifestanti presenti.
Anche Giovanni Storti manifesta a difesa delle piante
“Oggi è il giorno in cui ritorna al Comune quello che è lo spazio gestito per anni da combattenti e reduci, ed è l'inizio del cantiere che costruirà un edificio che forse porterà all'abbattimento di un glicine ottuagenario. Questi tigli non sono solo piacevoli, non cambiano solo un po' l'umidità e l'ossigeno, ma cambiano tutta la morfologia del territorio. Io penso che in partenza bisognerebbe prima valutare l'impatto sul territorio e poi pensare a costruire. Una progettazione senza verifica dei cambiamenti sul territorio è per me un abuso", ha detto l'attore Giovanni Storti, da tempo impegnato in battaglie ambientaliste.
Le parole del consigliere Monguzzi
In piazza Baiamonti in occasione della catena umana le parole del consigliere Monguzzi: “Tutto il consiglio comunale chiede la coesistenza del glicine con il Museo della Resistenza. L'Anpi si è schierata totalmente a favore di questa cosa. Basta una piccola modifica di progetto, si può fare tutto. Purtroppo, incomprensibilmente sindaco e giunta continuano a tenere una posizione che non solo io ma nessuno capisce” ha concluso il consigliere dei Verdi.
Presente anche una delegazione di FdI
Al presidio era presente anche una rappresentanza di FdI. Riccardo De Corato afferma: "Oggi ho partecipato, insieme ai Consiglieri comunali a Palazzo Marino di Fratelli d’Italia Riccardo Truppo (capogruppo), Enrico Marcora, Pietro Celestino e al Consigliere di municipio 1 Federico Sagramoso, in rappresentanza dell’UGL Flavio Palumbo e l’ex Generale Mauro Arnò, alla manifestazione solidale nei confronti del Glicine di piazza Baiamonti a Milano.
Il nostro Partito si schiera apertamente e fortemente dalla parte dell’Associazione Reduci e Combattenti perché quella pianta storica, che è lì da 50 anni, non debba essere rimossa. Il museo che si vuole realizzare, si può tranquillamente farlo da un’altra parte della città».
Alla fine pare che le proteste siano state proprio prese sul serio dal Comune che ha deciso che comunque dopo quasi 80 anni Milano avrà finalmente un museo Nazionale della Resistenza che potrà perfino essere abbellito con una macchia di colore viola grazie al bellissimo glicine che già lì risiede.