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I giovani evasi dal Beccaria: tre sono già ritornati in carcere. Ostellari: «Vicini alla cattura degli altri»

All'appello mancano ancora quattro fuggitivi, per loro la ricerca continua.

I giovani evasi dal Beccaria: tre sono già ritornati in carcere. Ostellari: «Vicini alla cattura degli altri»
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E' arrivata la prima risposta alla fuga di Natale dei sette ragazzi detenuti tra i 17 e i 19 anni (quattro 17enni, due 18enni e un 19enne) che approfittando dei lavori in corso all'interno del carcere minorile sono evasi dandosi alla macchia.

Le conseguenze per i disordini

MILANO - Per altri  nove detenuti infatti che sono stati individuati come responsabili dei disordini avvenuti in seguito nella sera di Natale, nella notte del 26 dicembre è scattato il trasferimento in un penitenziario minorile in Sicilia. I ragazzi avevano appiccato incendi anche nelle celle rendendo inagibile un reparto dell'istituto penale.

La situazione era tornata sotto controllo solo a tarda sera e grazie all’intervento di don Gino Rigoldi, l'ex storico cappellano del Beccaria che dice: «La vivono come un’avventura, a questa età non sono mica consapevoli – spiega Rigoldi – Il fatto che questi sette la pagheranno cara e anche più in generale ci sarà un restringimento della disciplina, non ce l’hanno mica in mente, non è roba da 16-17enni. Non torneranno da eroi perché andranno a finire in altre carceri in giro per l’Italia».

3 dei 7 fuggitivi sono già rientrati in carcere

Per quanto riguarda i sette fuggiaschi invece uno è stato preso subito dopo, si è consegnato convinto dalla sorella,  un  altro ragazzo, un 18enne di origine ecuadoriana, è stato rintracciato domenica dagli agenti che l'hanno arrestato in serata "Bryan è finito in carcere ai primi di marzo" scrive il Corriere, "Ha compiuto 18 anni dietro le sbarre del carcere Beccaria. I carabinieri lo avevano arrestato con l’accusa di essere uno dei capi della gang «Z4» che aggrediva ragazzini, li picchiava e derubava. Ha origini ecuadoriane. Appena saltato giù dal muro di cinta del carcere, senza sapere che fare né dove andare, ha bussato alla porta della suocera. I poliziotti erano lì ad aspettarlo e lo hanno preso". In quanto maggiorenne è stato portato nel carcere di San Vittore.

Un terzo fuggitivo ha scelto anche lui di costituirsi ed è rientrato al Beccaria lunedì mattina. Si tratta di un 17enne milanese con precedenti per rapina e lesioni: era dalla zia. All'appello ne mancano ancora quattro: un 19enne pavese, un 18enne italo marocchino, un 17enne marocchino e un coetaneo brianzolo, per loro la ricerca continua. Gli investigatori dicono che i giovani evasi sono ragazzi problematici ma con un tessuto familiare solido intorno a loro.

La denuncia dei sindacati di polizia

I sindacati di polizia penitenziaria colgono l'occasione di questa rocambolesca fuga con tanto di lenzuolo appeso sul muro per puntare l'indice contro le carenze di organico, problema sollevato più e più volte ma senza mai essere lontanamente risolto. Ieri, il direttore del dipartimento giustizia minorile, Cacciapuoti, recatosi al Beccaria, ha annunciato l’assunzione di nuovi educatori e la formazione di 57 nuovi direttori per carceri minorili e di adulti.

Il sopralluogo del sottosegretario alla Giustizia

All'istituto penitenziario minorile 'Cesare Beccaria' oggi, lunedì 27 dicembre, è arrivato anche il sottosegretario alla Giustizia con delega al trattamento detenuti e agli istituti minorili, Andrea Ostellari  che annuncia di essere vicini alla cattura degli altri fuggitivi e parla di una situazione interna del carcere denunciata da molto che è quella "che riguarda un cantiere in corso. Da troppi anni risulterebbe in qualche modo fermo e bloccato. Cercheremo di comprendere meglio la dinamica. So che l'attuale ministero delle Infrastrutture è stato avvisato e attivato. Credo abbia già fornito un via libera per il completamento dei lavori di questa struttura" ha aggiunto Ostellari, "Come governo ribadiamo la nostra volontà chiara e netta di chiedere un giudizio di eventuali responsabilità per coloro che dovessero essere coinvolti. L'indagine su quanto accaduto sarà fatta sia internamente come dipartimento della Giustizia e ci sarà anche quella della magistratura".

Il sindaco Sala sull' accaduto

Anche il sindaco di Milano, Beppe Sala, interviene sul caso delle evasioni e delle rivolte al Beccaria denunciando sulle sua pagina social i principali deficit della struttura che in passato «era un carcere modello» e aggiunge «Non c'è più spazio per chiacchiere o affermazioni generiche di sconcerto. Da quasi vent'anni al Beccaria non c'è un direttore, e ce la si è cavata con dei "facente funzione". Da una quindicina d'anni ci sono lavori in corso che non finiscono mai». Sala ha inoltre ricordato di essersi più volte appellato, insieme a don Gino Rigoldi, «ai Governi che si sono succeduti per mettere mano a questo problema ormai fin troppo evidente».

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