Tragedia

Giovane agente di Polizia si è sparato con la pistola d'ordinanza nell'ufficio immigrazione del Centro per il rimpatrio

Si è alzato improvvisamente ed è andato in armeria...

Giovane agente di Polizia si è sparato con la pistola d'ordinanza nell'ufficio immigrazione del Centro per il rimpatrio
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Purtroppo per lui non c'è stato nulla da fare...

Giovane agente di Polizia si è sparato con la pistola d'ordinanza nell'ufficio immigrazione del Centro per il rimpatrio

Si è alzato all'improvviso, nonostante si trovasse a colloquio con una delle persone rinchiuse all'interno della struttura di via Corelli a Milano, il Centro per il rimpatrio. Si è diretto verso l'armeria e lì ha fatto fuoco contro se stesso togliendosi la vita. Una tragedia quella che si è consumata poco fa nel Cpr. L'uomo, un giovane agente scelto della Polizia di Stato si è sparato con la pistola d'ordinanza. I soccorritori non hanno potuto fare nulla per lui.

La sua morte, l'ennesima tra le Forze dell'ordine, riaccende ulteriormente i riflettori sulla difficile situazione in cui si trovano a vivere agenti di Polizia e Carabinieri. Dall'inizio dell'anno sono 50 le persone, tutte delle Forze dell'ordine, che si sono tolte la vita.

Negli ultimi giorni, purtroppo, la sequenza di suicidi è stata francamente impressionante. Giovedì 8 settembre 2022 se ne sono registrati tre: a Rimini, Francesco Goisis, 39 anni, Carabiniere forestale, si è sparato in caserma; nelle stesse ore un agente della Polizia locale 43enne si era tolto la vita all'interno della sua abitazione, a Cremona, invece, un viceispettore di Polizia di 59 anni si è sparato con la pistola d'ordinanza. Lunedì 12 settembre 2022, infine, una poliziotta, mamma di una bimba di 5 anni, si è suicidata negli uffici della Questura di Verona. Numeri che tracciano i contorni di una strage silenziosa.

Questo ultimo suicidio ovviamente è l'occasione per i sindacati di categoria di sollevare alcune questioni irrisolte. Per questo motivo riceviamo e pubblichiamo la missiva inoltrata agli organi di stampa.

"Dopo Verona è la volta di Milano a distanza ravvicinata il “virus suicida” nel silenzio tombale del ministro dell’Interno e del capo della Polizia ha fatto l’ennesima vittima. Un giovane poliziotto agente scelto della Polizia di Stato si è tolto la vita sparandosi con l’arma d’ordinanza all'interno dell'ufficio immigrazione presente nel Cpr (Centro per il rimpatrio) di via Corelli Milano.

I Segretari Generali Nazionali del Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.) e di Polizia Nuova Forza Democratica (P.N.F.D.) Antonio de Lieto e Franco Picardi hanno dichiarato: Ci uniamo all’infinito dolore della famiglia del poliziotto che si è tolta la vita. E’ una strage senza precedenti i cui numeri lasciano sgomento. Cosa hanno fatto i vertici del Ministero dell’Interno per arrestare l’”onda suicida” nella Polizia di Stato?

Cosa ha fatto il ministro Luciana Lamorgese ed il Capo della Polizia? A memoria delle due OO.SS. - hanno continuato de Lieto e Picardi non hanno speso una parola, sebbene più volte sollecitati ad attuare nuove strategie di contrasto per fermare il “virus suicidi” che indisturbato miete sempre più vittime e sempre più a distanza ravvicinata. C’è qualcosa che non va nella Polizia di Stato???

La domanda è rivolta al ministro dell’Interno Lamorgese ed al Capo della Polizia Giannini, attendiamo una celere risposta! Mega riunioni e fiumi di parole che vengono esternate in sede di riunioni del tavolo per i disagi psicologici hanno concluso il leader de Lieto e Picardi – di certo non servono sono fallimentari, è dimostrato che non fermano il “virus suicida” nella Polizia di Stato.

I rappresentanti delle OO.SS. LI.SI.PO./P.N.F.D. preso atto che ad oggi la “piaga suicidi” nella Polizia di Stato avanza sempre più indisturbata, proclamano lo stato di agitazione ed annunciano manifestazioni di protesta nella strada adiacente il Ministero dell’Interno e davanti le Questure".

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