Coppia eterna

Giardino a Milano intitolato a Sandra Mondaini e Raimondo Vianello

Ai due sarà dedicato un giardino del quartiere Adriano.

Giardino a Milano intitolato a Sandra Mondaini e Raimondo Vianello
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Milano omaggia la coppia più celebre del piccolo schermo: Mondaini e Vianello, per tutti semplicemente Sandra e Raimondo. Una vita insieme e la morte a pochi mesi di distanza l'uno dall'altra. Ai due sarà dedicato un giardino del quartiere Adriano, all’angolo con via Ugo Tognazzi e a fianco di un’altra area verde intitolata cinque anni fa a Franca Rame.

A Milano un giardino per Sandra e Raimondo

La proposta sulla scelta del luogo è stata accolta pochi giorni fa dal Municipio 2. L'idea nasce dal consigliere leghista Gabriele Abbiati, che ha proposto così di celebrare i dieci anni dalla morte della coppia. Raimondo Vianello è scomparso nel maggio del 2010; quattro mesi dopo, nel settembre dello stesso anno, la moglie e compagna di una vita Sandra Mondaini l'ha raggiunto. Per la legge il lasso di tempo minimo individuato per l’ingresso nella toponomastica della città di ogni personaggio famoso scomparso è proprio di 10 anni.

Polemiche

Non sono mancate le polemiche. Seppure soddisfatto, il presidente leghista del Municipio 2, Samuele Piscina, non manca di sottolineare come l’omaggio a Sandra e Raimondo non sia stato immediatamente sostenuto dal Comune.

"A cinque anni dalle proteste dei cittadini per il mancato accoglimento della proposta di dedicare il giardino a Sandra Mondaini e Raimondo Vianello, siamo felici di poter deliberare il parere favorevole all’intitolazione dell’ultima parte del parco a queste due splendide persone che hanno fatto la storia della televisione italiana. Finalmente i cittadini del quartiere vedranno intitolato il parco con la denominazione che loro stessi avevano scelto cinque anni fa, quando indicarono proprio i nomi di Vianello e Mondaini nel sondaggio condotto dalla social street. Nomi certamente meno “divisivi” di quello di Franca Rame, “imposto” cinque anni fa dalla giunta Pisapia attraverso una specifica deroga alla norma.

Raimondo: romano di nascita, milanese per amore

Interista sfegatato, dinoccolato, con quella classica eleganza sportiva "da milanese" fatta di maglioncini di cachemire e pantaloni di velluto, con la Gazzetta sotto braccio. A vederlo, Raimondo Vianello, era proprio lo stereotipo del "sciur milanese". E invece no. Nel 1922 il grande attore nacque a Roma, dove si laureò in giurisprudenza; senza mai esercitare. Lo spettacolo era la sua vera passione e, negli anni '50, l'incontro con Ugo Tognazzi, rappresentò l'inizio della sua fulgida carriera, che lo vide anche fra i padri fondatori, insieme a Bongiorno e Corrado, della televisione italiana. La sua era una comicità garbata e cinica; dissacrante ed elegante.

Nel 1962 sposa la milanesissima Sandra Mondaini, classe 1931: attrice e conduttrice con la quale porterà sul piccolo schermo le divertenti schermaglie matrimoniali. Non si contano infatti le gag e i programmi cuciti su misura per la coppia.

Nel 1982 una svolta epocale: gli attori abbandonano mamma Rai a favore di Fininvest, l'astro nascente di Silvio Berlusconi, che riesce ad accappararsi tutti i conduttori di peso del Paese, compresa la coppia d'oro del piccolo schermo. Tantissimi i format e i ruoli affidati ai due durante gli anni Ottanta-Novanta; uno su tutti "Casa Vianello", dal 1988 al 2007 Sandra e Raimondo divennero i protagonisti della sit-com più famosa e iconica prodotta dalla televisione italiana: 16 stagioni per un totale di 338 episodi. Chi nella vita non ha mai citato almeno una volta la celebre e ricorrente frase pronunciata da Sandra al termine di ogni episodio?

"Che barba che noia, che noia che barba".

Il 2 novembre 2010 i nomi di Sandra e Raimondo sono stati iscritti al Famedio, nel corso di una cerimonia pubblica.

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