modus operandi collaudato

Finto volontario violenta una 19enne adescata in coda da "Pane Quotidiano"

Un gesto terrificante e vile: il 79enne ha approfittato della difficoltà di una giovane donna in fila per ricevere il pasto gratuito adescandola con la scusa di un lavoro.

Finto volontario violenta una 19enne adescata in coda da "Pane Quotidiano"
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Un gesto vile e deplorevole, aggravato dalla situazione già difficile in cui l'aguzzino ha scelto la sua vittima: parliamo di un uomo di 79 anni che, spacciatosi come volontario, ha adescato una giovanissima ragazza straniera che si trovava in fila da "Pane Quotidiano" e, con la promessa di un lavoro, l'ha attirata a casa sua tentando di violentarla. Un gesto di una crudeltà indescrivibile da parte di un uomo che, approfittandosi di un servizio svolto con amore e passione da centinaia di volontari al solo scopo di aiutare e allietare chi vive una situazione di grave difficoltà, ha inflitto l'ennesimo enorme dolore a una ingenua ragazza di soli 19 anni.

(Foto pubblicata su Facebook da Polizia Locale e Sicurezza Urbana Secondo Antonio Barbato)

Attirata in casa con la promessa di un lavoro

In base alla ricostruzione degli inquirenti, avvallata dal giudice che ha emesso la sentenza di condanna nei confronti del 79enne, la vittima - una ragazza peruviana di 19 anni irregolare sul territorio italiano - si trovava in fila da Pane Quotidiano (un’organizzazione laica, apolitica e no profit, fondata a Milano nel 1898 con l'obiettivo di assicurare generi alimentari di prima necessità a chi ne ha bisogno, ogni giorno e gratuitamente) quando è stata avvicinata dall'anziano.

L'uomo, dopo essersi qualificato come volontario dell'organizzazione, le ha proposto un lavoro come collaboratrice domestica, raccontandole di aver bisogno di qualcuno che lo aiutasse nelle faccende domestiche e spiegandole che, il fatto che lei non avesse i documenti in regola, non sarebbe stato per lui un problema poiché l'avrebbe pagata regolarmente in contanti.
Quella del 79enne è sembrata una proposta irrinunciabile alla giovane indigente, che ha dunque deciso di accettare, non considerando quel gentile anziano un pericolo.

Costretta ad un rapporto sessuale, salva grazie alle urla

Purtroppo però, come spesso le fiabe e la realtà insegnano, le apparenze spesso inganno e questa è una di quelle volte. Il 13 luglio 2020 la giovane viene accompagnata dal 79enne nel suo appartamento in zona Porta Venezia dove l'anziano, che poco prima aveva assunto una pillola di Viagra, la chiude nella sua camera da letto e dopo averla violentemente svestita e palpeggiata le salta addosso.
La vittima, nonostante il terrore provato, riesce comunque a urlare e in qualche modo a divincolarsi scappando e chiudendosi in bagno dove fa l'unica cosa che le riesce: inizia a urlare chiedendo aiuto, soffocata dalle lacrime.

A quel punto il 79enne, intimorito dalla possibilità che qualche vicino potesse sentire le grida della giovane, la convince a uscire promettendole di lasciarla andare. Anche in questo frangente però commette l'ennesima violenza minacciandola di denunciarla come irregolare alla Polizia nel caso in cui avesse raccontato qualcosa a qualcuno.

La denuncia della vittima

Nonostante l'incubo appena vissuto la giovane, dopo essere scappata dall'appartamento degli orrori, decide di recarsi dalla Polizia per sporgere denuncia per violenza sessuale.

Il racconto della 19enne arriva fino al Tribunale dove la giudice Sofia Fioretta lo reputa «palpabilmente spontaneo, sincero, privo di intenti calunniatori e coerente», per altro in linea con la testimonianza della custode del palazzo del 79enne, la quale racconta di un sospetto andirivieni di giovani ragazze nell'appartamento del finto volontario.

Secondo il giudice l'imputato avrebbe agito seguendo un modus operandi non isolato ed episodico, collaudato più volte con differenti vittime. Per questo motivo la giudice condanna con rito abbreviato per tentata violenza sessuale il 79enne a 4 anni e al pagamento di 10mila euro di danni alla vittima, oggi 21enne.

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