Duecento banchi a rotelle ammassati in cortile, la scuola non sa come "smaltirli"
Dovevano segnare la rivoluzione della nostra scuola, ma stanno vivendo solo "storie" particolari al limite del paradosso.
Duecento banchi a rotelle ammassati in cortile, inutilizzati da mesi, che la scuola non sa come "smaltire".
E' l'ultima quasi incredibile "vicissitudine" che ha per protagonisti gli ormai famigerati strumenti scolastici voluti a suo tempo per contrastare i contagi Covid dall'ex ministro all'Istruzione, Lucia Azzolina.
200 banchi a rotelle ammassati, il rebus su come "smaltirli"
L'ultima fotografia, paradossale, dei banchi che subito avevano fatto discutere e che non hanno in alcun modo avuto il successo auspicato durante il Governo Conte, arriva dalla scuola media Cavalieri di Milano.
Qui infatti, malinconicamente, in un cortile sono accatastati in attesa di conoscere il loro destino circa 200 banchi a rotelle, arrivati a settembre 2020 per l'inizio dell'anno scolastico come strumento e arredo che avrebbe dovuto rivoluzionare il presente e il futuro della nostra scuola, come in altre realtà sono stati usati poco, pochissimo. Circa un anno e mezzo.
E come è accaduto altre volte, anche questa storia è quasi incredibile.
Banchi a rotelle come agli autoscontri, la scuola ha detto "stop"
Alla fine, appunto dopo circa un anno e mezzo la dirigenza della scuola e i docenti hanno alzato bandiera bianca e si sono arresi: "Si torna ai banchi normali".
La spiegazione è arrivata dallo stesso preside della scuole, Lorenzo Alviggi:
"Le segnalazioni dei docenti è che i banchi a rotelle si stavano rivelando un continuo momento d distrazione, gli studenti li usavano come se andassero alle giostre sugli autoscontri".
Ecco allora che i banchi sono finiti in un cortile.
Che fine faranno?
La spiegazione del cortile è presto detto: i banchi infatti non possono essere "impilati" e dunque non ci stanno in nessuna altra classe, locale o magazzino.
Di qui la decisione, un po' sofferta, anche per via delle intemperie, di metterli all'aperto in un cortile.
Il problema fondamentale per la scuola è come "smaltirli", anche perché farli portare in una piattaforma ecologica porterebbe sicuramente a un'indagine della Corte dei Conti.
Ecco perché ora la Dirigenza scolastica sta cercando di percorrere la strada della donazione.