OPERAZIONE DELLA DIA

Due imprenditori vicini a Cosa Nostra sono stati arrestati a Milano: maxi sequestri per 5 milioni di euro

I due sarebbero responsabili di condotte fraudolente finalizzate all’intestazione fittizia di diverse società aggiudicatarie di appalti pubblici,

Due imprenditori vicini a Cosa Nostra sono stati arrestati a Milano: maxi sequestri per 5 milioni di euro
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I due imprenditori arrestati a Milano e ritenuti vicini a Cosa Nostra operavano nel settore edilizio milanese e sarebbero responsabili di condotte fraudolente finalizzate all'intestazione fittizia di diverse società aggiudicatarie di appalti pubblici.

Una volta ottenuta l’aggiudicazione delle commesse, spesso in associazione temporanea con altre imprese, le società riconducibili agli indagati provvedevano poi a conferire l’esecuzione materiale dei lavori ad altre società.

Criminalità organizzata e appalti pubblici: arrestati a Milano due imprenditori vicini a "Cosa Nostra"

MILANO - In data odierna la DIA di Milano ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Milano su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di due persone per “contiguità” con “un clan di Cosa Nostra”.

Operavano a Milano nel settore edilizio

I due attraverso la costituzione di società, principalmente operanti nel settore edilizio, tutte aventi sede a Milano, avrebbero consentito l’operatività di realtà imprenditoriali riconducibili a Cosa Nostra e ciò con specifico riferimento al sodalizio mafioso dei “ barcellonesi”, operante sul versante tirrenico della provincia di Messina.

In particolare, i destinatari della misura restrittiva, già colpiti in passato da misure di prevenzione patrimoniali sarebbero responsabili, in concorso con altri soggetti, di condotte fraudolente finalizzate all’intestazione fittizia di diverse società aggiudicatarie di appalti pubblici, sull’intero territorio nazionale, alcuni dei quali di ingente importo e/o finanziati con fondi del P.N.R.R., senza incorrere nelle misure interdittive delle autorità prefettizie.

L'assegnazione delle commesse a società esterne

Una volta ottenuta l’aggiudicazione delle commesse, spesso in associazione temporanea con altre imprese, le società riconducibili agli indagati provvedevano poi a conferire l’esecuzione materiale dei lavori ad altre società, anche con sede in Calabria.

La complessa attività, svolta anche mediante l’ausilio di indagini tecniche e servizi di osservazione e pedinamento, è stata diretta dalla Direzione Distrettuale Antimafia del Tribunale di Milano e coordinata dal II Reparto della Direzione Investigativa Antimafia.

Sequestrati 5 milioni di euro tra beni e conti correnti

A seguito di mirati accertamenti economico-patrimoniali svolti in stretta collaborazione con il Gruppo di Investigazione sulla Criminalità Organizzata (G.I.C.O.) del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Milano è stato anche disposto il sequestro preventivo in via d’urgenza di compendi aziendali, beni immobili e conti correnti per un valore complessivo stimato in 5 milioni di euro.

L’esecuzione delle misure reali, unitamente a numerose perquisizioni, ha interessato diverse regioni e ha visto la partecipazione dello stesso G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Milano nonché di personale dei centri operativi D.I.A. di Roma, Catania, Messina, Firenze, Napoli, Catanzaro.

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