Divieto di svapo all'Idroscalo: la protesta dei consumatori.
Divieto di svapo all'Idroscalo: la protesta dei consumatori
MILANO - Dall’8 febbraio di quest’anno “il parco Idroscalo è diventato smoking free”. Ottima iniziativa, si direbbe. Purtroppo il divieto, oltretutto parziale (visto che il fumo di sigaretta è consentito in ben sei punti del parco) si estende anche ad uno strumento che di fumo non ne fa: la cosiddetta sigaretta elettronica, o per meglio dire i vaporizzatori personali.
Sbigottiti gli svapatori del gruppo Facebook Vaping Social Club
“Nell’apprendere questa notizia – dice Massimiliano Colombo (Max Steam), insieme a tutti gli svapatori riuniti attorno al gruppo Facebook Vaping Social Club – sono rimasto sconcertato. Ho smesso da tempo di fumare grazie all’ausilio delle e-cig e come me hanno fatto migliaia di persone. Molte altre sono riuscite a ridurre drasticamente il consumo di sigarette. Ora ci si chiede di svapare unicamente in punti dove si può fumare.
Smettere di fumare non è facile, ogni fumatore questo lo sa benissimo. Costringerci a stare vicino a chi fuma vuole dire due cose: imporci di subire il fumo passivo – che a differenza del vapore passivo è assai dannoso – e indurci nuovamente in tentazione.
Hanno così deciso di lanciare una petizione
Per questo motivo abbiamo deciso di presentarci alla Vicesindaca della Città Metropolitana di Milano, tra le promotrici di questo divieto, con una petizione. Onde evitare pericolosi assembramenti in questa fase di emergenza sanitaria, abbiamo chiesto il sostegno di molti nostri amici negozianti, che hanno messo a disposizione i loro negozi come Centro di raccolta firme.
La proposta
Ci auguriamo che l’Idroscalo prenda in seria considerazione le nostre osservazioni e ci facciamo portatori di una proposta: se si vuole veramente che il parco diventi Smoking free, lo si faccia fino in fondo, avendo il coraggio di vietare in toto il fumo di sigaretta. Se si ritiene che lo svapo, per quanto non dannoso a terzi, vada comunque limitato in quanto ‘cattivo esempio’ per i bambini che frequentano il parco, si creino delle zone ad hoc solo per svapatori e famiglie di svapatori”.
Scende in campo anche l'Associazione di negozi di svapo
“Ciò che fa più male – afferma Antonella Panuzzo, Presidente di UNIEcig, Associazione di negozi di svapo specializzati – è constatare come ancora le istituzioni non abbiano chiara la differenza sostanziale tra fumo e vapore. Nel Comunicato stampa dell’Idroscalo apprendiamo che il divieto di fumo, esteso alle sigarette elettroniche, è dovuto al fatto che il fumo passivo causa ‘ogni anno 603 mila morti’.
Come si fa a vietare il vapore, che di morti non ne crea, per il fatto che il fumo uccide? Sia chiaro: nessuno di noi sostiene che svapare sia sano e bello, che sia un modello da imitare da parte di chi non fuma. Ma diverse centinaia di studi comparativi tra fumo di sigaretta e svapo dimostrano chiaramente che i danni causati da quest’ultimo
sono enormemente inferiori a quelli causati dal fumo di sigaretta.
Giusto per citarne uno: secondo lo studio del 2020 di Roman Dusautoir, dell’Istituto Pasteur di Lille, fatto 100 il danno delle sigarette tradizionali i riscaldatori di tabacco risultano dannosi 23 mentre le sigarette elettroniche a liquido solo 1. Purtroppo spesso la stampa, e molti legislatori ben poco preparati e lungimiranti, tendono a dare maggiore risalto a quei pochi studi che, comparando il vapore delle sigarette elettroniche con l’aria pura di montagna, ne esaltano in modo improprio la pericolosità.”
Roberto Paciaroni (Consorzio dei negozianti indipendenti ): La e-cig è la migliore arma nella lotta contro il fumo
“Il fatto che non siamo fumo – continua Roberto Paciaroni, del Consorzio dei negozianti indipendenti UNIS – deve essere cosa ben chiara. Noi, con la nostra professionalità, lavoriamo attivamente per creare quel mondo ‘smoking free’ a cui la Vicesindaca aspira, ed i vaporizzatori personali sono lo strumento più utile in questa battaglia.
Mettere sullo stesso piano la sigaretta combusta e gli altri strumenti che fanno fumo (i nemici da combattere) ed i vaporizzatori personali (il loro più fervido antagonista) è non solo un controsenso, ma un vero e proprio autogoal da parte delle Istituzioni!
"Invitiamo tutti ad aderire all’iniziativa dei vapers"
Trattando in modo indifferenziato fumo e vapore si finisce per favorire quello che più crea dipendenza e danno: il fumo di sigaretta di cui ancora sono schiave 12 milioni di persone solo in Italia. Per questo invitiamo tutti, a partire dai non fumatori, ad aderire all’iniziativa dei vapers e presentarsi in uno degli oltre 50 negozi che si sono resi
disponibili come punti di raccolta firme per sostenere questa petizione. La e-cig è la migliore arma nella lotta contro il fumo per tutti i nostri parenti ed amici che sono vittime di questa piaga.”
L’elenco dei negozi aderenti può essere consultato sui siti
www.consorziounis.com (sezione News) e nei gruppi Facebook di UNIECig e MTL Italy – Vaping Social Club. Sarà possibile firmare fino a sabato 27 febbraio.