Dirotta un autobus minacciando l'autista con un taglierino per farsi accompagnare in stazione
Non contento ha tentato anche una rapina: l'uomo è stato arrestato due volte in poche ore.
Erano passate solo poche ore dall’udienza di convalida dell’arresto e dalla conseguente applicazione della misura cautelare dell’obbligo di dimora a Busto Arsizio per un soggetto tunisino responsabile del dirottamento di un’autobus cittadino, quando la Polizia di Stato di Busto Arsizio lo ha nuovamente arrestato per rapina aggravata, resistenza a pubblico ufficiale, porto di oggetti atti ad offendere e danneggiamento.
Prima dirotta un autobus, poi viene arrestato e di nuovo ancora dopo una rapina
Il dirottamento
Ieri mattina, lunedì 1 novembre, si è svolta l’udienza di convalida dell’arresto di un tunisino di 29 anni, pluripregiudicato, che sabato pomeriggio a Busto Arsizio era salito su un autobus della linea urbana pretendendo di farsi accompagnare in stazione, malgrado il percorso di quella linea fosse differente, minacciando l’autista con un taglierino.
Erano le 14.30 di sabato quando alla fermata del Cimitero di via Favana è salito sul mezzo un uomo in evidente stato di ebbrezza alcolica chiedendo se l’autobus fosse diretto alla stazione. Alla risposta negativa, l’uomo si è seduto vicino al conducente che, considerando lo stato di alterazione alcolica del giovane, non ha tardato a chiamare un collega per controllarlo. Alla fermata successiva è salito sul mezzo il controllore che ha invitato il tunisino a scendere per prendere la linea corretta diretta alla stazione. Dopo un primo rifiuto e un breve alterco l’uomo ha estratto un taglierino dalla tasca dei pantaloni minacciando il controllore e intimandogli di scendere dal mezzo seguendolo. L’autista in quel frangente ha ripreso la marcia ma il tunisino è riuscito a risalire sull’autobus raggiungendo l’autista ed intimandogli, sotto la minaccia della lama affilata, di non effettuare nessun’altra fermata e dirigersi direttamente in stazione.
La pattuglia del Commissariato della Polizia di Stato di Busto Arsizio, nel frattempo allertata dal conducente del mezzo che istruito dagli agenti fingeva di parlare con la madre fornendo in questo modo notizie sui propri spostamenti, è riuscita ad intercettare l’autobus interrompendone la corsa e bloccando fulmineamente lo straniero prima che potesse causare un qualunque danno all’autista o alle due anziane donne rimaste fino a quel momento a bordo del mezzo.
Il primo arresto
Tratto in arresto, anche in collaborazione con il Commissariato Legnano al quale era già stata diramata la nota, per i reati di violenza privata, interruzione di pubblico servizio, violenza a pubblico ufficiale e porto di oggetto atto ad offendere, l’uomo è stato posto in libertà nella mattinata di ieri dopo la convalida dell’arresto e l’applicazione della misura cautelare dell’obbligo di dimora a Busto Arsizio.
La rapina
Dopo qualche ora, poco prima delle 18 di ieri, è giunta una telefonata da un negozio etnico in via Miani, in cu9i si segnalava che un uomo armato di coltello aveva appena commesso una rapina.
Gli operanti, prontamente giunti sul posto, hanno raggiunto l'uomo che li aveva chiamati che stava seguendo il rapinatore permettendone l’arresto, non senza difficoltà vista la resistenza messa in atto dall’uomo. Il negoziante ha poi riferito che, poco prima, l’uomo fermato era entrato nel negozio minacciandolo con un grosso coltello per farsi consegnare una birra. Spaventato, il titolare del negozio ha consegnato la bottiglia di birra all’uomo che si è dato a precipitosa fuga gettando il coltello in una siepe, dove è stato ritrovato dai poliziotti.
Il secondo arresto
Le manette sono così scattate ai polsi del rapinatore, rivelatosi essere lo stesso tunisino liberato poche ore prima dopo l’arresto per il dirottamento dell’autobus. Accompagnato negli uffici del Commissariato ha continuato a mantenere un comportamento aggressivo e, con una mossa fulminea, allo scopo di ferirsi si è scagliato contro il telaio di una finestra, danneggiandola.
Questa volta per il tunisino si sono aperte le porte del carcere di Busto Arsizio dove è stato posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.