Dal furto di una borsa a una rete di ricettazione: smantellata banda nel Nord Italia
La segnalazione è partita da una signora di 81 anni che ha denunciato il furto della propria borsa
Un'ordinaria segnalazione di furto si è trasformata in una complessa operazione che ha portato alla scoperta di una banda specializzata nella ricettazione di merce di lusso.
Da un furto di una borsa a una rete di ricettazione
MILANO - Il tutto è iniziato a Sesto San Giovanni, quando una donna di 81 anni si è accorta di essere stata derubata della borsa mentre si trovava in una pasticceria. Con prontezza, l’anziana ha avvisato una pattuglia della polizia locale in servizio nella zona, dando il via all'indagine.
Riconosciuto il mezzo
Gli agenti del nucleo operativo di polizia giudiziaria hanno subito raccolto indizi fondamentali, tra cui la descrizione di un’auto sospetta su cui erano state viste allontanarsi due donne, insieme a due uomini. Un dettaglio insolito ha agevolato le indagini: uno dei fanali posteriori del veicolo era difettoso, rendendolo facilmente individuabile. Grazie a questa peculiarità, gli investigatori hanno potuto monitorare i movimenti del mezzo.
Shopping gratuito in Veneto
L’auto è stata tracciata fino al Veneto, dove i quattro sospetti si sono dati allo shopping illecito in diversi centri commerciali, accumulando un bottino di capi firmati per un valore complessivo di 6mila euro. I ghisa di Sesto, in abiti civili, li hanno seguiti discretamente fino al rientro a Milano, dove sono stati supportati dal nucleo di contrasto ai reati predatori della polizia locale meneghina.
Fermati a Milano
Il blitz decisivo è avvenuto in viale Brianza, dove gli agenti hanno fermato il veicolo con a bordo i quattro malviventi. La perquisizione ha confermato i sospetti: all’interno dell’utilitaria sono stati rinvenuti numerosi articoli di lusso ancora dotati di cartellini e codici a barre, insieme a due borse schermate progettate per eludere i sistemi antitaccheggio.
Tutti e quattro i membri della banda sono stati denunciati per ricettazione e deferiti all’autorità giudiziaria.
Non vanno semplicemente denunciati, perché continueranno a perpetuare reati su reati. Per questi individui ogni denuncia è una medaglia al merito quale immagine a sfida le nostre istituzioni che ne rafforzano l'appartenenza alle loro gang. Denunce che danno prestigio alla loro ascesa malavitosa. Vanno condannati con immediatezza al carcere; con pena detentiva con non minimo di anni due, da scontarsi in centro Sardegna nel carcere di Nuoro "Bade e Carros". Tale da creare problemi su problemi: logistici, di stress, di sfiancamento a tutta la loro parentela e annessi amici che andrebbero a trovarli. No a pene detentive al carcere Milanese di Opera a due passi da casa e dai loro affetti quale aggiunta comodità, come lo è ora !!!.