un giorno qualunque sui mezzi milanesi

Cronache dalla linea 90 di Milano, cronache di oggi

Dopo un "normale" viaggio sulla 90: vi proponiamo una banale conversazione Whatsapp, ordinaria nella episodicità in sé, ma purtroppo figlia di questi tempi...

Cronache dalla linea 90 di Milano, cronache di oggi
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Mi ha dato molto da riflettere gli scorsi giorni una (seppur banale) conversazione Whatsapp con una persona a me strettamente legata.

Cronache dalla linea 90 di Milano, cronache di oggi

MILANO - Banale nella episodicità in sé, ma purtroppo figlia di questi tempi... Ve la propongo, in sintesi e leggermente edulcorata da certe espressioni colorite, tipiche della lingua “corsichese DOP”.

Lo scambio di messaggi Whatsapp

"ho sedato una rissa sulla 90, pensavo di finire all'ospedale"

Ultimamente la cronaca corre con te… e soprattutto, come mai sei finita in mezzo?

"90 piena che di più non si può. Fermata dopo Romolo, sale un anziano che inizia a inveire contro GLI STRANIERI CHE INVADONO MILANO. Ovviamente, il tutto circondato e circondata io da 35 persone di origine araba. Loro abbassano la testa, cercano di non rispondere, fissano il vuoto. Ma poi sto s***o comincia a prendere a spintoni un ragazzo per farlo scendere. Non ci ho più visto, ovviamente e (anzi, per fortuna!) non ero da sola"

Ah, quindi sei stata parte attiva della rissa :-D

"Abbiamo iniziato a chiedere al gentil signore (con fortissimo accento meridionale (come lei, ndr), tra l'altro) di smetterla subito perché Milano accoglie tutti, proprio come ha fatto con lui"

"e questo ha iniziato a urlare: MA VOI DA CHE PARTE STATE? ANDATE A FARE IN C**O, M**DE! Invece di difendere i confini siete qui a difendere STI LADRI, TERRORISTI"

Simpatico il signore...

"Al che uno dei ragazzi si volta e dice che lui stava andando a lavorare, che si spacca la schiena nei cantieri e che oggi rischiava grosso perché, a causa dei ritardi (cronici della 90, ndr) stava arrivando tardi al lavoro. Che viene pagato una miseria, ma che vuole stare qui per aiutare la sua famiglia"

"E questo niente, ha iniziato a sputargli addosso"

"Un ragazzo si è messo in mezzo e gli ha chiesto di sedersi prima di farsi venire un infarto, che nessuno forse lo avrebbe soccorso, visto quanto è stato scortese"

"Il ragazzo arabo è sceso distrutto, povero, e gli altri si sono sentiti urlare contro ancora un buon 10 minuti di insulti”

Che schifo

"E l’anziano urlava: ‘chiamate la polizia voi, INFAMI!’"

"Io gli ho risposto: ‘Mi basterebbe vedere il suo biglietto, visto che ha spinto fuori un ragazzo che molto probabilmente il biglietto lo aveva per andare a lavorare. Mentre lei può stare a casa con la pensione pagata da noi, anche dal ragazzo che ha insultato"

"Non so cosa mi abbia urlato dietro, a quel punto ero già giù sudata, arruffata, pronta per finire la giornata che in realtà era appena iniziata"

Si, e questi elementi si sentiranno sempre più sostenuti nel farlo, con il clima d’odio che stanno fomentando certe frange

"l'unica cosa che mi ha sollevata era vedere ragazzi contro sto tizio scortese"

Ragazzi italiani?

"Esatto. A quest'ora la 90 è piena di studenti dello IED, Bocconi anche, credo"

Comunque io parlo di auto estinzione dell’umanità ormai da un paio d’anni. Vedo che anche tu hai raggiunto il mio stesso livello di ottimismo…

"Massì guarda, alla fine è tutto circolare. Dobbiamo estinguerci come lo è stato per i dinosauri. Mi consola solo il fatto che credo moriremo prima di vedere la fine del mondo. Ma se servisse per ricostituire una nuova civiltà degna di questo nome, ben venga l'asteroide"

Non servirà l’asteroide…

"Si, per dire... Troppa cattiveria, troppo egoismo, troppa violenza, troppo CELOLUNGHISMO, troppa miseria, fame, stenti e povertà... ma che ca**o di senso ha?"

Nessuno, ma è tutto figlio di questa società che ci è stata confezionata.

(FINE CONVERSAZIONE)

Non credo di dover aggiungere molto. L’episodio, in apparenza banale, è qualcosa a cui assistiamo sempre più di frequente. Magari non sempre esplicitato a gran voce e suon di spunti, ma nelle mezze frasi, nel detto e non detto, nelle occhiate, nei sospiri in risposta a certe affermazioni.

È sempre più facile trovare un colpevole per i propri problemi, le proprie difficoltà, le proprie miserie. Ma non sarà mai urlando dietro a qualcuno o qualcosa che faremo un passo avanti: straniero o avversario politico che sia, conoscente o meno, uguale o diverso da noi.

E resta la grossa domanda: "Ma cosa ca**o siamo diventati?"

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