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Corteo pro Palestina, scontri e polemiche a Milano

Durante il corteo, tensioni con le forze dell’ordine e scritte contro il governo. Sei giovani indagati, esplode il dibattito politico

Corteo pro Palestina, scontri e polemiche a Milano
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Sabato 12 aprile si è svolta nel capoluogo lombardo una manifestazione nazionale a sostegno del popolo palestinese, che ha visto la partecipazione di decine di migliaia di persone. Il corteo, in gran parte pacifico, è stato segnato da momenti di tensione a causa dell'intervento delle forze dell’ordine per isolare un gruppo ritenuto responsabile di atti vandalici.

Corteo pro Palestina, scontri e polemiche a Milano

MILANO - La Polizia di Stato nel corso della manifestazione nazionale in sostegno del popolo palestinese di sabato a Milano, ha indagato in stato di libertà sei persone, cinque uomini e una donna di età compresa tra i 19 e i 30 anni e tutte italiane, per resistenza a pubblico ufficiale; uno degli indagati è stato denunciato anche per danneggiamento e uno pure per il possesso di un coltello a serramanico. La manifestazione - riferisce la Questura - ha visto la partecipazione di una frangia della realtà antagonista-anarchica composta da circa quaranta persone supportate da un fronte composto da diversi manifestanti che, lungo il primo tratto di percorso del corteo, ha danneggiato vetrine e vergate diverse scritte sulle sedi di vari istituti bancari ed esercizi commerciali.

Disposto il Dacur

Dopo che gli organizzatori hanno invitato, senza esito positivo, questo gruppo a lasciare il corteo o a desistere dal compiere azioni vandaliche il dispositivo di ordine pubblico predisposto dalla Questura di Milano è intervento in piazzale Baiamonti "schierandosi in modo da far sfilare la maggior parte del corteo e isolare il gruppo, circondandolo e allontanandolo dai restanti manifestanti". Nei confronti di tutti e sei i fermati è stato disposto dal Questore di Milano il Dacur (divieto di accesso alle aree urbane); a carico di tre di loro sono stati, altresì, adottati provvedimenti di foglio di via da Milano e a uno di loro, già gravato da precedenti di polizia, è stato notificato un avviso orale. La Digos della Questura di Milano sta svolgendo ulteriori accertamenti per attribuire eventuali responsabilità circa i danneggiamenti e scritte compiuti nel corso della manifestazione.

Sala: "minacce a Meloni intollerabili"

"Ieri (sabato 12 aprile, ndr) Milano ha assistito ad un’altra manifestazione pro Pal. E’ evidente ormai a tutti che la sofferenza del popolo di Gaza è indicibile, ma le minacce al nostro Presidente del Consiglio (“Spara a Giorgia”) sono intollerabili. Davvero intollerabili": così in un post il sindaco Giuseppe Sala in merito al corteo di ieri a Milano. "Cerchiamo di recuperare la ragione, nel mondo ci sono attualmente 56 guerre, noi europei vediamo solo quelle più vicine ma è un dilagare di conflitti bellici in ogni angolo della Terra. La politica si divide, purtroppo, su tutto, perché il dividersi e prendere posizioni radicali apparentemente genera consenso. E comunque conta più sulle parole che su una strategia di lungo periodo, che è l’unica cosa che servirebbe. Per cui prosperano i Trump con le loro folli e vuote dichiarazioni da campagna elettorale 'quando sarò Presidente farò cessare la guerra in Ucraina in 24 ore'. E come no…", conclude il sindaco.

Gli organizzatori della protesta condannano la violenza della polizia

"Condanniamo fermamente la provocazione poliziesca che ha direttamente attaccato il corteo a suon di manganelli, questo episodio è il frutto della situazione politica di accentuazione della politica di attacco alle condizioni di vita dei lavoratori e dei ceti più poveri e desta grande preoccupazione, anche in vista dei prossimi appuntamenti del 25 aprile e 1 maggio. Questo fatto è indicativo della situazione politica di rafforzamento della repressione contro chi lotta, dopo l’approvazione del ddl sicurezza 1660".

Lo scrivono in un comunicato le Comunità palestinesi lombarde e le organizzazioni Cub, SiCobas e Adl in merito agli scontri di ieri tra manifestati e forze dell'ordine alla manifestazione nazionale per la Palestina. Inoltre una conferenza stampa con gli organizzatori del corteo di ieri aprile si terrà martedì prossimo alle ore 11 a piazza Baiamonti.

Ulteriori spiegazioni

"Ieri a Milano hanno sfilato decine di migliaia di persone per ore, animato ma pacifico, con un servizio d’ordine che ha funzionato salvo il fatto che uno sparuto gruppo di ragazzi attaccassero dei taze bao sulle vetrine di una banca e scritto qualche slogans con la vernice contro il governo ladro e contro la Meloni sulle vetrine di un supermercato. Senza nessun preavviso, secondo ordini dall'alto la polizia massicciamente predisposta ha attaccato a manganellate il corteo a piazzale Baiamonti fermando casualmente qualche persona che transitava, tra cui alcuni minorenni poi rilasciati in serata. Il corteo, composto anche da persone anziane, ragazze, famiglie, si è fermato e come fisiologico è montata la tensione, fortunatamente senza conseguenze. C'è stato per qualche minuto un contatto tra manifestanti e agenti ma l’intervento degli organizzatori del corteo ha smorzato gli animi in seguito alla provocazione poliziesca. Una parte dei manifestanti si è poi rifiutata di proseguire per chiedere il rilascio dei ragazzi arrestati e cosi è avvenuto in tarda serata grazie all'intervento di alcuni membri dei sindacati accorsi in questura. In questo modo chi ha comandato i questurini ha ottenuto l'obiettivo di cancellare dalla comunicazione nazionale il grande corteo contro l'aggressione d'Israele appoggiata dai paesi imperialisti, compresa l'Italia, al popolo palestinese. La comunicazione serale non a caso ha cercato di dimostrare un contenuto falso basato sui tafferugli tra polizia e dimostranti facinorosi", spiegano le Comunità palestinesi lombarde e le organizzazioni Cub, SiCobas e Adl.

De Chirico: "violenza antisemita, riuniamoci in sinagoga"

"Un pezzo della maggioranza di centrosinistra a Milano ieri ha festeggiato la Pasqua ebraica come si sarebbe fatto nel Milanistan, in un paese fondamentalista islamico. Con un corteo di violenza pacifista con la scritta “spara a Giorgia” e antisemita. Come promotore dell’intergruppo 'Amici del Popolo ebraico e di Israele' sto raccogliendo le firme tra i consiglieri per organizzare una seduta straordinaria del Consiglio Comunale nella Sinagoga Centrale di Milano. Ringrazio la comunità ebraica per aver dato l’assenso alla iniziativa, ma anche quei palestinesi che coraggiosamente nella striscia di Gaza manifestano contro Hamas e per una Palestina democratica e pacifica, nell'indifferenza più totale dei pacifisti nostrani".

Lo dichiara Alessandro De Chirico, consigliere comunale di Forza Italia a Palazzo Marino.

"L’intergruppo si era formato a fine febbraio e vede la partecipazione di quasi tutta l’opposizione di centrodestra e di soli 3 consiglieri della maggioranza di centrosinistra Diana De Marchi (Partito democratico), Daniele Nahum e Gianmaria Radice rispettivamente di Azione e di Italia Viva, ma insieme nel gruppo dei Riformisti. - spiega De Chirico - Era nato all’indomani del rifiuto del sindaco Sala di proiettare il colore arancione su Palazzo Marino per ricordare i fratellini Bibas, uccisi a mani nude dai terroristi di Hamas. Anche la loro madre è stata uccisa durante la prigionia. Nel post scritto oggi da Sala c'è una timida presa di distanza dagli episodi di violenza, conditi come sempre dal solito qualunquismo che non vuole deludere anti-sovranisti ed estremisti di sinistra, fomentando lui stesso le divisioni politiche. Il sindaco scrive della sofferenza del popolo di Gaza, ma non una parola della sofferenza israeliana di chi ha perso un proprio caro durante il pogrom del 7 ottobre 2023 o che ancora oggi chiede la liberazione di amici e parenti prigionieri di Hamas. I gravi fatti di ieri dimostrano che l’antisemitismo milanese non è più solo un problema politico, ma è diventato, anche grazie a chi nella maggioranza ha soffiato sul fuoco dell’odio anti-Israele, un problema di ordine pubblico. Per questo chiederò un aiuto particolare alla nostra città dal Governo, considerata la inaffidabilità di chi guida la giunta. Lo ho detto a febbraio e lo ripeto ora: noi siamo dalla parte giusta, dalla parte di chi ha ragione. Noi continueremo a ricordare chi sono le vittime e chi sono i carnefici, noi saremo sempre a fianco della comunità ebraica, dei cittadini milanesi che credono nei valori della memoria e della dignità".

Monguzzi: "10 idioti non cancellano il messaggio di pace"

"Decine di migliaia di persone in un corteo lungo, appassionato e pacifico chiedono di porre fine al martirio dei palestinesi. Ma tutti parlano dei soliti 10 idioti che hanno fatto una scritta totalmente inaccettabile come 'Spara a Meloni'. Idioti che nulla c'entrano con lo spirito del corteo e con la totalità dei partecipanti. E per me che al corteo c'ero è inaccettabile che lo sterminio di un popolo sia messo in secondo piano da un atto singolo e demenziale. Anche il sindaco di Milano ha perso l'ennesima occasione per dire qualcosa di politicamente adulto. Nel frattempo, mentre tutti parlano di una scritta sul muro, Israele ha distrutto Almamadani, l'ultimo ospedale che era rimasto in funzione a Gaza". Lo dichiara Carlo Monguzzi, consigliere comunale dei Verdi.

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