Ciclista investito da un'auto: ieri il presidio "Basta morti in strada"
Una protesta contro l'amministrazione e per ricordare anche le vittime stradali precedenti
Alcune decine di persone nella serata di ieri, mercoledì 10 gennaio 2024, si sono radunate in viale Umbria, all'altezza di via Pistrucci dove la notte tra il 9 e il 10 gennaio un ciclista 37enne è morto nell'incidente con un'auto guidata da una 25enne. I manifestanti hanno affisso striscioni con la scritte 'Basta morti in strada' e 'Siamo stanchi morti di aspettare', chiedendo alla Giunta di approvare la delibera per la 'città 30' e che proprio la scorsa notte avevano inscenato una protesta con striscioni affissi in centro. Tra i presenti il capogruppo dei Verdi a Palazzo Marino Carlo Monguzzi e il suo collega di gruppo Tommaso Gorini.
Il presidio "Basta morti in strada"
MILANO - Un minuto di silenzio, seguito da un lungo applauso ha ricordato Ivano Calzighetti, morto nell'incidente alle prime ore di ieri mattina. Tra i promotori del presidio che si è concluso con 'l'occupazione' simbolica dell'incrocio di viale Umbria all'altezza di via Pistrucci gli attivisti di 'Citta delle persone'.
"Ci troviamo di nuovo nel 2024, a dieci giorni dell'anno a ricordare la prima vittima stradale di questa città - ha detto al microfono Elia, tra le anime del presidio assieme a Tommaso Goisis -. Siamo qui per Ivano che proprio qui ha perso la vita, tornava a casa dal lavoro e in una dinamica ancora non chiara è stato travolto da un' auto".
Al ricordo e alla commozione, ha proseguito "si aggiunge la rabbia. Giusto un anno fa era stato votato un ordine del giorno per richiedere che la città diventasse a 30 all'ora. Quanto tempo ancora bisogna aspettare? La pazienza sta finendo".
Il ricordo delle vittime precedenti
Anche alcuni partecipanti alla manifestazione hanno preso la parola. Tra loro un'amica di Veronica D'Incá, morta lo scorso febbraio in bicicletta, travolta da un camion in viale Brianza.
"Tra un mese ricorre l'anniversario della morte di Veronica - ha ricordato - una perdita personale e privata perché era nostra amica, ma Veronica era anche cittadina della nostra città e ogni volta che succedono queste cose tutto torna come uno tsunami. Basta morti in strada non ne possiamo più", ha detto.
Al termine del presidio, da parte dei promotori, l'invito ai manifestanti a dirigersi in bicicletta verso Palazzo Marino.