Chi è il 72enne senza patente che ha travolto e ucciso un bambino di 3 anni al parco
Salvatore D'Amico due giorni fa è piombato su una famiglia con l'auto (che non poteva guidare) nel cuore di un parco (dove non poteva stare).
ULTIMA ORA: Nel pomeriggio di oggi, 4 giugno 2021, è arrivata la conferma della tragica morte del piccolo.
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Guidava senza patente, a inizio maggio aveva già causato un incidente provocando feriti e scappando senza prestare soccorso, ha una lunga fedina penale sporca e fino al 2019 era recluso a San Vittore per crimini precedentemente commessi. E' lui Salvatore D'Amico, il 72enne che ha perso il controllo dell'auto che guidava nonostante non avesse la patente e non potesse stare in quel parco, travolgendo e quasi uccidendo un bambino che ora si trova in fin di vita in ospedale a Bergamo.
Un primo incidente a maggio
Il 4 maggio 2021 Salvatore D'Amico causa un incidente e scappa senza prestare soccorso ai feriti. Pochi giorni dopo, grazie agli accertamenti della Polizia Locale, viene individuato e denunciato, gli vengono sequestrate le chiavi dell'auto e viene accusato di guida senza patente: è proprio in quei giorni infatti che si scopre che D'Amico non ha mai superato l'esame per poter guidare, nonostante lo faccia illegalmente da decenni.
Un secondo incidente a giugno
Il 2 giugno D'Amico, seppur non potesse in alcun modo farlo, riesce a riottenere le chiavi dell'auto (non è chiaro se le stesse sequestrate o un secondo mazzo in possesso di altri) si rimette alla guida della vettura in barba alle regole, alla logica, alla sicurezza sua e di chiunque altro, e si addentra in un parco pubblico di Paderno Dugnano. Prosegue la sua corsa all'interno del polmone verde cittadino nonostante le auto siano tassativamente vietate, arriva ad una collinetta dove, per cause ancora da chiarire, perde il controllo e precipita su una famiglia che passava di lì, travolgendoli e colpendo in pieno un bambino di 3 anni in gita con la mamma e il papà.
Bambino trasportato d'urgenza in ospedale
Il piccolo, centrato in pieno dall'auto, dopo l'incidente è in gravissime condizioni. Nonostante un'iniziale notizia della morte del bambino, in realtà i sanitari intervenuti sul posto sono riusciti a rianimarlo in extremis portandolo d'urgenza al Papa Giovanni di Bergamo, dove da due giorni è ricoverato lottando tra la vita e la morte.
La mamma e il papà, che si trovano ora al capezzale del figlio sperando in un miracolo, sono due giovani di origini latine con cittadinanza italiana, feriti lievemente nell'incidente.
Il 72enne non era ubriaco
In base agli accertamenti effettuati subito dopo il terribile schianto D'Amico non è risultato alla guida sotto l'effetto di alcol o droghe. L'accusa nei suoi confronti ora è di lesioni personali stradali gravissime e guida senza patente. Per il momento gli inquirenti non hanno potuto sentire "la sua versione dei fatti" poiché anche lo stesso 72enne in seguito all'incidente ha riportato diverse fatture ed è stato ricoverato in condizioni critiche in ospedale, dove ora è attualmente intubato.
Diversi precedenti alle spalle
D'Amico, nato a Milano nel 1949, avrebbe una lunga lista di precedenti alle spalle: residente formalmente in piazza Filangieri 2 (carcere di San Vittore), il 72enne in realtà viveva in macchina ed è ben noto alle forze dell'ordine della zona. L'uomo peraltro avrebbe diversi precedenti: si tratterebbe di reati contro il patrimonio e relativi allo spaccio di stupefacenti.
Una vita sregolata, legata a loschi ambienti criminali milanesi, che lo porta ad essere protagonista di due gravi incidenti stradali in un solo mese, l'ultimo dei quali con conseguenze tragiche.