Corruzione

Atm, risolti sette contratti con i fornitori coinvolti nel giro degli appalti truccati

A riferirlo è il direttore generale di Atm, Arrigo Giana. La decisione arriva dopo che, lo scorso giugno 2020, era stato smascherato il sistema di corruzione che riguardava le metropolitane milanesi.

Atm, risolti sette contratti con i fornitori coinvolti nel giro degli appalti truccati
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Lo scorso 23 giugno 2020 era stata portata a termine un'indagine complessa che aveva portato all'arresto di 12 persone, più una finita agli arresti domiciliari. Un’associazione a delinquere finalizzata al compimento di plurimi reati contro la Pubblica Amministrazione - in particolare corruzione, turbativa d’asta, peculato, abuso d’ufficio e falsi in atti pubblici - che gravitava attorno alla figura e all’operato di Paolo Bellini. Indagini che avevano smascherato l’esistenza di un sistema di “metodica alterazione di gare a evidenza pubblica indette da Atm”.

Nel corso del pomeriggio di ieri, martedì 23 febbraio 2021, come dichiarato dal direttore generale di Atm, Arrigo Giana, sono stati risolti sette contratti che erano in corso con i fornitori coinvolti nell'indagine per il giro di appalti truccati per i lavori di manutenzione delle linee della metropolitana.

Risolti i contratti con i fornitori corrotti

Nel corso della giornata di ieri, martedì 24 febbraio 2021, il direttore generale di Atm, Arrigo Giana ha riferito, alla presenza della commissione comunale Mobilità e Antimafia, che sono stati risolti i sette contratti che erano ancora in essere con i fornitori di Atm coinvolti nell'indagine per il giro di appalti truccati per i lavori di manutenzione delle linee della metropolitana:

"Delle 16 aziende citate a diverso titolo, ce ne sono nove che erano al momento fornitori di Atm e che avevano contratti in essere. Abbiamo risolto sette contratti che erano in corso in quel momento, abbiamo avviato ed escluso da gare in corso due soggetti e i fornitori, dove possibile, sono stati tutti allontanati".

Tredici arresti lo scorso giugno

Era lo scorso 23 giugno 2020 quando l'indagine sul giro di appalti truccati per i lavori di manutenzione delle linee di Atm aveva portato all'arresto di 13 persone, di cui una finita ai domiciliari. Le operazioni eseguite dalle forze dell'ordine avevano permesso di smascherare l’esistenza di un sistema di “metodica alterazione di gare a evidenza pubblica indette da Atm” che gravitava intorno alla figura e all’operato di Paolo Bellini, pubblico ufficiale con il ruolo di responsabile dell’unità amministrativa complessa sugli impianti di segnalamento e automazione delle linee metropolitane 1,2,3 e 5, e alle società Ivm srl e Mad System srl. Società create e dirette dal funzionario infedele, insieme ad altri indagati, per interferire nell’assegnazione ed esecuzione degli appalti Atm, parte lesa nel procedimento.

Decine di episodi di corruzione

Le indagini hanno consentito di ricostruire decine di episodi di corruzione e di turbativa d’asta, in particolare nel settore degli appalti per l’innovazione e la manutenzione delle Metropolitane Milanesi. Oltre al pubblico ufficiale di Atm e ad altri funzionari, sempre di Atm, sono coinvolti anche manager e dirigenti delle imprese private, responsabili delle turbative d’asta, al fine di aggiudicarsi i contratti di appalto. Per ottenere le vittorie alle gare, facevano regali e versavano soldi al funzionario arrestato.

Tra i coinvolti nel sistema, spiccano esponenti di Siemens Mobility spa, Alstom Ferroviaria spa, Engineering Informatica spa, C.E.I.T. spa, GI.L.C. Impianti Civili srl, C.T.F. Impianti srl, tutte società iscritte al registro degli indagati. Tutte, insieme a Ivm srl e Mad System, sono destinatarie di provvedimenti di perquisizione.

Come truccavano le gare

Il metodo consisteva nell’offrire alle imprese interessate a partecipare alle gare Atm la consulenza del pubblico ufficiale, sotto forma di fornitura di materiale e informazioni privilegiate, trafugate dalla stazione appaltante, garantendo la possibilità di sopralluoghi riservati e perfino la supervisione e correzione delle bozze di offerta, fino all’indicazione precisa delle percentuali di ribasso da offrire ad Atm, per prevalere sulle imprese concorrenti.

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Il tutto veniva effettuato in cambio di denaro, proporzionale all’appalto e con cadenza mensile, oltre all’impegno di coinvolgere nell’esecuzione delle opere, in qualità di subappaltatori, le società IVM e Mad System o altre imprese con le quali Bellini concordava altre remunerazioni.

 

 

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