Arrestato Raffaele Mascia, sospettato dell'omicidio in un panificio di Milano
Il ventunenne, braccato per oltre 48 ore, è stato fermato a Porta Genova e portato in Questura per l'interrogatorio. La polizia cerca l'arma del delitto
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È stato arrestato ieri sera il responsabile dell'omicidio avvenuto in un panificio di Milano sabato 16 febbraio 2025. Si tratta del figlio del titolare.
Arrestato Raffaele Mascia
MILANO - Ieri sera, poco dopo le 20, la polizia ha arrestato Raffaele Mascia a Porta Genova, una zona che il ventunenne frequentava abitualmente. Le forze dell'ordine avevano monitorato l'area per diverso tempo, convinte che il giovane si fosse rifugiato in un luogo che conosceva bene. Quando è stato fermato, Mascia non ha opposto resistenza e ha ammesso di essere pronto a costituirsi, visto che era braccato da più di 48 ore.
L'agguato
L'agguato è avvenuto intorno alle 18.30 di sabato. Il titolare del panificio, che stava preparando della pizza in cucina, ha udito gli spari. Disar è stato colpito mortalmente, mentre Kioresko è rimasto ferito, probabilmente nel tentativo di fermare l'assalto. Una donna moldava di 48 anni, che si trovava nel negozio, è fuggita in strada chiedendo aiuto.
Nel frattempo, il killer, approfittando della confusione, è riuscito a fuggire senza essere notato, uscendo dal retro del panificio e nascondendosi nell'edificio adiacente. I passanti, ancora sotto shock, non avevano capito immediatamente l'entità di quanto stava accadendo.
I primi accertamenti
Secondo le prime indagini, Mascia non aveva con sé l'arma utilizzata per uccidere Ivan Disar, un uomo di 49 anni di origine ucraina, e ferire Pavlo Kioresko, un ventiseienne connazionale. La polizia interrogherà il giovane per scoprire dove potrebbe essere nascosta la pistola, che non risulta essere legalmente detenuta.
Shock tra i residenti
Nel frattempo, ieri, molti residenti si sono recati davanti al panificio per rendere omaggio alle vittime, lasciando fiori e candele. Una residente ha commentato l'accaduto, definendolo "un fatto gravissimo, surreale", sottolineando che il killer ha sparato senza pensarci, mettendo a rischio la vita di altre persone che si trovavano nell'area, affollata di passanti e clienti.
Le testimonianze di chi ha interagito con le vittime
Un anziano della zona ha raccontato di aver visto i due ucraini poco prima dell'agguato, mentre erano seduti a mangiare e bere nel panificio. Lo avevano invitato a bere con loro, ma ha rifiutato. Gli dissero che stavano festeggiando un compleanno, ma poi ha scoperto che non era vero. Quando ha saputo della tragedia, l'uomo è rimasto sconvolto di fronte all'idea che quella stessa sera uno di loro è stato ucciso e l'altro è rimasto ferito.