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Arrestato 20enne per detenzione di materiale terroristico: collegamenti con lo Stato Islamico

Il giovane, residente in provincia di Lecco e studente universitario a Milano, gestiva un canale di propaganda jihadista e possedeva manuali per la costruzione di ordigni

Arrestato 20enne per detenzione di materiale terroristico: collegamenti con lo Stato Islamico
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Venerdì 23 maggio 2025 è stato convalidato l'arresto di un 20enne di origini egiziane accusato di detenzione di materiale con finalità di terrorismo.

Arrestato 20enne per detenzione di materiale terroristico

MILANO - L’arresto è scaturito all’esito di un’indagine condotta dalle Digos della Questura di Milano – Sezione Antiterrorismo Internazionale – e della Questura di Lecco e coordinata dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione – Servizio per il Contrasto dell’Estremismo e del Terrorismo Esterno, in stretta sinergia con l’Agenzia di Sicurezza Esterna, e ha avuto il suo culmine nella mattinata dello scorso 21 maggio quando il giovane è stato sottoposto a perquisizione locale e domiciliare presso la propria abitazione in provincia di Lecco.

Le segnalazioni

L’indagine trae spunto da informazioni qualificate che segnalavano un soggetto attivo su una piattaforma social in qualità di amministratore di un canale di propaganda jihadista, tramite la quale manteneva anche contatti con esponenti dello Stato Islamico. Secondo quanto riferito lo stesso, inoltre, aveva acquisito tramite il proprio dispositivo smartphone, numeroso materiale di propaganda riferibile a ISIS nonchè manuali e/o istruzioni operative e altro materiale digitale prodromico alla fabbricazione di ordigni esplosivi artigianali, rendendo così possibile una sua imminente attivazione. Gli ulteriori approfondimenti svolti tempestivamente dalla Polizia di Stato hanno consentito di identificare compiutamente il soggetto nell’arrestato, residente in provincia di Lecco unitamente al proprio nucleo familiare e studente universitario a Milano.

I manuali in lingua araba

All’esito dell’attività, condotta sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecco, il giovane è stato trovato in possesso di 2 manuali in lingua araba, stampati in proprio, recanti il logo della “fondazione Al-Saqari per le Scienze Militari” e contenenti dettagliate istruzioni concernenti la predisposizione e l’impiego di telefoni cellulari come detonatori per la preparazione di ordigni esplosivi artigianali e la produzione di sostanze venefiche, finalizzati al compimento di atti di terrorismo.

I pericolosi contenuti sul suo smartphone

Inoltre, all’interno dei dispositivi informatici in possesso dell’arrestato è stata rinvenuta una significativa mole di contenuti multimediali d’interesse investigativo quali, diversi file video di propaganda dell’ideologia e delle attività dello Stato Islamico nonché documenti testuali ed immagini riferibili alla citata organizzazione terroristica, con specifica manualistica – in alcuni casi, sempre riconducibile allo Stato Islamico – concernente istruzioni di combattimento, addestramento, creazione artigianale di ordigni esplosivi, tipologie di armi e munizionamento da guerra, corsi su esplosivi e armi chimiche, utilizzo sicuro delle piattaforme social web, dei canali di messaggistica e manuali sulle impostazioni e della privacy e anonimizzazione ed occultamento.

Sequestrati anche degli appunti

Sono stati, altresì, sequestrati, oltre a dispositivi elettronici che saranno oggetto di successiva analisi, alcuni fogli manoscritti che, a seguito di accurata traduzione, sono risultati contenere appunti di tenore analogo alla documentazione digitale di cui sopra nonché riferimenti a noti teologi arabi di matrice radicale.

Arrestato

Alla luce di tali evidenze, la Polizia di Stato ha tratto in arresto il soggetto per il reato di cui all’art. 270 quinquies 3 C.P., introdotto dall’ultimo “pacchetto sicurezza”, concernente la detenzione di materiale con finalità di terrorismo, associandolo su disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Lecco presso la Casa Circondariale di quella città.

Il prosieguo dell’indagine, che potrebbe restituire ulteriori sviluppi investigativi, verrà svolto sotto il coordinamento della Procura Distrettuale di Milano, competente per la tipologia di reato contestato.