Appalti truccati: 11 arresti nei comuni, la Finanza a Buccinasco, Mediglia e Cornaredo
11 sono i contratti di fornitura incriminati, per un valore complessivo di 39 milioni di euro, da parte di diversi enti locali dell’hinterland milanese.
Appalti truccati nell'hinterland milanese: 11 sono gli arresti in diversi Comuni, tra cui quello di Buccinasco, Cornaredo e Mediglia. Lo riportano i nostri colleghi di Giornale dei Navigli.
Appalti truccati: 11 arresti in cinque comuni
I finanzieri del Comando Provinciale di Milano, coordinati dalla Procura della Repubblica di Milano, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Milano nei confronti di 11 persone, 3 in carcere e 8 agli arresti domiciliari, accusati a vario titolo di corruzione negli appalti per l’affidamento dei servizi di ristorazione collettiva presso scuole e istituti per anziani e di pulizie presso uffici pubblici.
Un complesso e capillare sistema corruttivo
Il 1° Nucleo Operativo Metropolitano di Milano ha ricostruito un complesso e capillare sistema corruttivo, sviluppato da alcuni indagati, attraverso il quale, secondo le risultanze delle indagini svolte, nell’arco di un anno, sono stati assegnati con modalità illecite 11 contratti di fornitura, per un valore complessivo di 39 milioni di euro da parte di diversi enti locali dell’hinterland milanese e lombardi (comuni di Buccinasco, Cornaredo, Mediglia, Ranica, Flero) a favore delle imprese alle quali erano direttamente collegati, o di altre disposte a pagare una “tangente” compresa fra l’1 e il 2% del prezzo posto a base d’asta della gara.
Le indagini delle Fiamme Gialle
La collaudata prassi corruttiva muoveva dall’acquisizione, a pagamento, di informazioni privilegiate presso figure compiacenti operanti all’interno delle commissioni giudicatrici e delle diverse stazioni appaltanti che servivano a impostare bandi di gara personalizzati, congegnati su misura per l’azienda da favorire. Dagli accertamenti svolti dalle Fiamme Gialle milanesi è emerso come il pagamento della “tangente” avvenisse attraverso la devoluzione di valore o di somme di denaro in forma rateizzata per tutta la durata della fornitura.
I finanzieri hanno, infatti, documentato, fra le altre cose, le fasi della consegna di una bicicletta professionale da corsa, del valore commerciale di 3mila euro, a favore di un pubblico dipendente corrotto per l’aggiudicazione di una gara del valore di 300mila euro. Con la stessa attenzione gli investigatori hanno ricostruito il meccanismo attuato dagli indagati per garantirsi l’adempimento dell’accordo illecito da parte degli aggiudicatari delle gare: nella sostanza, questi facevano attribuire a persone compiacenti, e disponibili ad assecondare ogni loro richiesta, incarichi di consulenza per il controllo qualità all’interno della catena di somministrazione dei pasti.
In questo modo, qualora l’azienda favorita avesse ritardato la consegna delle somme pattuite sarebbero intervenuti con l’irrogazione di sanzioni pecuniarie contrattualmente previste, giungendo fino alla risoluzione del rapporto di fornitura, nel caso in cui il flusso di denaro illecito si fosse interrotto. Nel corso dell’operazione, oltre alle misure restrittive, è stata data esecuzione a 23 decreti di perquisizione locale e personale nei confronti di tutti gli indagati, nonché a ordini di esibizione e consegna di documentazione nei confronti dei Comuni e delle società coinvolte. Si procede anche nei confronti di cinque società primarie nel settore della ristorazione ai sensi del decreto legislativo n. 231/2001.