caccia al killer a Milano

Agguato in un panificio di piazzale Gambara: si sospetta del figlio del proprietario, ancora in fuga

Nella sparatoria all'interno di una panetteria pasticceria di piazzale Gambara un uomo è stato ucciso e un altro e stato ferito gravemente

Agguato in un panificio di piazzale Gambara: si sospetta del figlio del proprietario, ancora in fuga
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Nella sparatoria del tardo pomeriggio di sabato 15 febbraio in una panetteria in piazzale Gambara  un uomo è morto e un 26enne è stato ferito gravemente. La polizia indaga alla ricerca del killer e sta cercando anche il figlio del titolare del negozio scomparso poco dopo l’accaduto.

Omicidio in panetteria a Milano: il sospettato è il figlio del proprietario, ancora in fuga

MILANO - Le indagini sull'omicidio avvenuto nella panetteria di piazzale Gambara si concentrano su un giovane di 22 anni, figlio del panettiere, che si trovava nel locale al momento della sparatoria e da allora risulta irreperibile. Gli investigatori della Squadra Mobile lo stanno cercando dalla sera di sabato, senza successo.

È lui l’assassino di Ivan Disar e il responsabile del ferimento di Pavlo Kioresko? Il movente non è ancora chiaro, ma potrebbe essere legato a una lite improvvisa o a vecchi rancori riaccesi da un malinteso.


 

L’attacco e la fuga

L’aggressore ha esploso quattro colpi di pistola calibro 38 contro Ivan Disar, 49 anni, mirando all’addome con l’intento di ucciderlo. Altri due proiettili hanno colpito il 26enne Pavlo Kioresko, forse per impedirgli di reagire. L’attacco è avvenuto intorno alle 18.30, in un locale molto frequentato in piazzale Gambara, nella zona Ovest di Milano.

Dopo aver sparato, il killer è fuggito portando con sé l’arma. Le telecamere di sorveglianza della zona lo avrebbero ripreso nei momenti successivi alla sparatoria, mentre la panetteria era ancora affollata di persone. La fuga potrebbe essere avvenuta attraverso l’uscita posteriore del negozio, che si affaccia sul cortile del condominio adiacente, per poi uscire dal portone principale e mescolarsi tra i passanti che nel frattempo si erano radunati fuori dal locale e chiamavano i soccorsi.

Le testimonianze e l’identikit

Un ruolo chiave nelle indagini lo ha avuto la testimonianza di una donna moldava di 48 anni, che si trovava nel locale al momento della sparatoria. Terrorizzata, è fuggita subito dopo gli spari, ma in seguito si è presentata dai carabinieri, fornendo una descrizione dettagliata dell’assassino. Da questa è stato ricavato un identikit che, incrociando altre testimonianze, ha portato gli inquirenti a identificare un possibile sospettato.

Altri testimoni, tra cui alcuni clienti dell’enoteca accanto alla panetteria, hanno raccontato di aver visto la donna uscire in preda al panico subito dopo gli spari urlando che c’erano feriti e che bisognava chiamare l’ambulanza, poi si è allontanata, ha riferito una residente che per prima ha contattato il 112.

Il panettiere, interrogato in Questura, ha raccontato che le vittime erano suoi conoscenti e si trovavano nel locale già da un’ora. Avevano bevuto e mangiato, e pare che fossero diventati molesti, probabilmente a causa dell’alcol. Poco prima della tragedia, anche la donna era entrata nel negozio. “Quando ho sentito gli spari – ha riferito il commerciante – ero nel retro a scaldare delle pizze.”

Le indagini

All’interno della panetteria, oltre alle vittime e alla testimone, c’era anche il figlio del panettiere, che subito dopo il delitto si è volatilizzato. Gli inquirenti non credono si tratti di un regolamento di conti legato ad ambienti criminali: sia Disar, titolare di una piccola impresa, che Kioresko, trasportatore, erano lavoratori conosciuti nella zona e privi di legami con la malavita.

Le ipotesi degli investigatori si orientano quindi su un diverbio degenerato in tragedia. Per ricostruire con precisione quanto accaduto e individuare il movente, gli agenti stanno analizzando il cellulare di Disar, esaminando chat e ultime chiamate per trovare elementi utili a spiegare l’esplosione di violenza. Intanto, la caccia all’uomo continua.

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