Il meccanismo dell’inganno

Adescavano ragazze con false promesse di lavoro e le abusavano: ex medico e imprenditore ai domiciliari

135 donne sono state adescate per girare dei film 'didattici' per promuovere una finta clinica milanese

Adescavano ragazze con false promesse di lavoro e le abusavano: ex medico e imprenditore ai domiciliari
Pubblicato:

135 donne sono state adescate con un finto lavoro e poi abusate: l'ex medico si fingeva ginecologo mentre l'imprenditore girava il materiale video. I video venivano poi diffusi in rete o condivisi in gruppi privati.

False promesse di lavoro e abusi: ex medico e  imprenditore ai domiciliari a Milano

MILANO - Sono finiti agli arresti domiciliari Antonio Cirla e Alessandro Possati, i due uomini fermati lunedì scorso dai carabinieri del Nucleo Radiomobile di Milano con l'accusa gravissima di violenza sessuale aggravata e di gruppo.

Le indagini, coordinate dalla Procura milanese, hanno fatto emergere un presunto sistema di adescamento di giovani donne con la scusa di partecipare a finti video formativi per una fantomatica clinica milanese, denominata “Centro Clinico Italia”.

Chi sono gli indagati: un ex medico e un imprenditore

Antonio Cirla, 71 anni, è un radiologo in pensione con un passato professionale presso l’ospedale Sant’Anna di Como. Il suo presunto complice, Alessandro Possati, 42 anni, è un imprenditore veneziano legato a una famiglia nota nel panorama culturale. Fondatore della casa di produzione “Illumina film production”, Possati ha studiato economia e management alla Bocconi e frequentato la Johns Hopkins University. Entrambi sono stati raggiunti da una misura cautelare dopo la denuncia sporta da una giovane donna nel giugno 2024, che ha fatto partire le indagini.

Il meccanismo dell’inganno: false visite e ricatti psicologici

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, coordinati dal PM Antonio Pansa e dalla procuratrice aggiunta Letizia Mannella, le vittime venivano contattate tramite finti annunci di lavoro online. Fingendosi assistenti i due proponevano ruoli per video didattici per la promozione della clinica, promettendo compensi fino a 500 euro. Una volta giunte nel sedicente studio – in realtà un appartamento in affitto in via Sforza – le ragazze venivano convinte a spogliarsi e sottoposte a “visite” ginecologiche che degeneravano in atti sessuali, il tutto filmato in modo professionale.

Video degli abusi e rete di condivisione online

All'interno della casella di posta collegata al falso centro medico sono state rintracciate email che risalgono almeno al 2016. Almeno 135 donne sono state adescate per "recitare" nei video, sei giovani sono state identificate come vittime accertate di abusi, tre delle quali avrebbero subito più episodi in momenti diversi. Altre donne, una volta intuito l’inganno, si sarebbero rifiutate di proseguire e si sarebbero allontanate. I filmati, però, non restavano nei dispositivi: venivano diffusi in rete o condivisi in gruppi privati.

Contenuti illeciti e indagini informatiche

Le perquisizioni hanno portato alla scoperta di materiale video a sfondo sessuale registrato durante gli episodi di violenza, e secondo quanto riferito, nel dispositivo di Possati sarebbero state trovate anche immagini di natura pedopornografica. L''imprenditore 42enne sarebbe inoltre attivo in alcune chat dove si scambia contenuti espliciti con altri utenti. I carabinieri stanno ora analizzando a fondo i dispositivi sequestrati per verificare l’eventuale coinvolgimento di altri soggetti.

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali