"Vera", l'intelligenza artificiale del San Raffaele che smaschera le fake news sul Covid
Un servizio utile e funzionale che aiuta gli utenti a filtrare le notizie false che circolano in rete: ecco come funziona.
A Settembre 2020 l'ospedale San Raffaele ha partecipato e dato vita al primo progetto di intelligenza artificiale su Covid-19 per orientare le persone verso un’informazione libera da tutte quelle notizie false che ormai popolano il web (e non solo) e che rendono alle volte difficile orientarsi e capire dove stia realmente la verità scientifica. E lo ha fatto, per la prima volta, in una maniera totalmente innovativa: attraverso "il progetto Vera", l'intelligenza artificiale che dice la verità sulla pandemia in corso.
Il progetto "Vera" contro lo fake news
Come veniva spiegato sul sito dell'HSR, per dare al pubblico risposte rapide e precise Pagella Politica, Facta, IRCCS Ospedale San Raffaele ed Eurecom hanno sviluppato “Vera”, un progetto di AI (Intelligenza Artificiale) che grazie a una conversazione interattiva in chat aiuterà le persone a riconoscere le fake news e a orientarsi meglio nell’oceano di contenuti legati all’emergenza Covid-19.
Ognuno di questi tre enti svolge nel progetto un ruolo specifico: mentre Pagella Politica e Facta si occupano di controllare le notizie false che circolano sul web, Eurecom si concentra sull’analisi dei dati statistici della pandemia mentre il San Raffaele chiarisce i dubbi su questioni di carattere medico scientifico sul virus e la pandemia, mantenendo costantemente aggiornate le informazioni.
La realizzazione tecnica si deve a Indigo.ai, startup specializzata nella progettazione e realizzazione di assistenti virtuali, tecnologie di linguaggio ed esperienze conversazionali. Vera è stata finanziata grazie al Coronavirus fact-checking grant, promosso dall’International Fact-checking Network.
La duplice missione di Vera
Vera è nata con una duplice missione. Da un lato quella di chiarire i dubbi su questioni di carattere medico e scientifico riguardanti l’epidemia in corso. Grazie al contributo degli esperti dell’Ospedale San Raffaele, Vera custodisce informazioni aggiornate periodicamente sul virus e sulla pandemia.
Chiedendo, ad esempio, “Come funzionano i test sierologici?” oppure “Come si trasmette la Covid-19?”, con un solo click “Vera” sa fornire le risposte più aggiornate e verificate, scritte in collaborazione con l’Ufficio di Outreach e Comunicazione della Scienza dell’istituto e grazie al supporto di medici e ricercatori del settore.
In secondo luogo Vera è in grado di controllare la veridicità delle notizie che circolano online e sui principali mezzi di comunicazione in merito al coronavirus. Come ha ricordato l’Organizzazione mondiale della sanità, insieme alla pandemia di coronavirus stiamo vivendo anche una infodemia, ossia una diffusione eccessiva di notizie false, fuorvianti o da fonti poco attendibili.
Vera aiuta a verificare informazioni come: “È vero che la mascherina fa male?” oppure “È vero che il coronavirus ha peggiorato il lavoro delle donne?” grazie al lavoro di ricerca di Pagella Politica e Facta, impegnate da anni nella lotta contro le fake news in favore di un’informazione trasparente e quanto più oggettiva possibile.
In continuo aggiornamento e miglioramento
Un aspetto innovativo di Vera è la sua continua capacità di migliorarsi attraverso le interazioni con le persone, grazie ai meccanismi di apprendimento automatico e all'aggiornamento dei contenuti basato sull’emergere di nuove evidenze scientifiche.
Come sta andando il progetto?
A distanza di più di sei mesi dall'avvio del Progetto Vera abbiamo chiesto all'ospedale San Raffaele di raccontarci come sta andando il progetto e quanti utenti abbiano effettivamente beneficiato del servizio: i dati sono molto incoraggianti.
Sofia Erica Rossi, dell'Ufficio di Outreach e Comunicazione della Scienza dell'HSR, ci spiega che dall’inizio del progetto sono stati oltre 3100 gli utenti che hanno usufruito della piattaforma, dividendosi in egual misura tra chi ha utilizzato il flusso “Vero o Falso”, che controlla la veridicità delle notizie che circolano online, e chi il flusso “Info Covid”, che chiarisce le questioni di carattere medico-scientifico.
Le interazioni in totale sono state più di 36400, con una media di 1300 messaggi al mese. In particolare per quanto riguarda la sezione “info covid”, le domande principali hanno riguardato i sintomi della Covid, i dati sui contagi e sui tamponi, le informazioni sulle mascherine, come avviene il contagio, come funziona l’isolamento e la quarantena.
Ecco un esempio, dopo aver chiesto a Vera come funzionano i test sierologici è subito comparsa la risposta:
Un'esperienza positiva con 1300 messaggi al mese
Sofia racconta che l’esperienza fino ad ora è stata positiva sia per gli enti partecipanti sia per gli utenti, che in media scambiano ogni accesso circa 5 messaggi con l’assistente conversazionale Vera: questo significa che il livello di “ingaggio” tra utente e piattaforma si è rivelato alto.
"Dallo scoppio dell’emergenza sanitaria, quando è partito il progetto, non potevamo immaginarci la rapidità con cui si è evoluta la pandemia e con cui si sono modificate e sono progredite di conseguenza le conoscenze medico-scientifiche legate al Covid-19 (che tipo di malattia è, come si diffonde, come si cura, sviluppo di nuovi vaccini etc.). Inizialmente, almeno per quanto riguarda le domande generali di carattere scientifico nella sezione “info covid”, si era partiti con la stesura di un numero definito di risposte a questioni molto generali: come avviene il contagio, da dove viene il nuovo coronavirus, come è stato isolato il virus, periodo di incubazione e contagio, quali sono i pazienti a rischio sono solo alcuni esempi. Nel corso dei mesi – dato il rapido evolversi della situazione epidemiologica e delle conoscenze medico-scientifiche sul virus – i contenuti si sono espansi notevolmente, con l’aggiunta di nuove risposte e la continua modifica di quelle pre-esistenti. Spesso sono state proprio le domande degli utenti a indirizzare la creazione di nuovi contenuti. In particolare, si è notata una forte corrispondenza tra le domande che venivano poste a Vera in una determinata finestra temporale e le informazioni che circolavano in quel momento sul web, di cui magari avevano dato notizia importanti testate giornalistiche. Alcuni esempi riguardano l’utilizzo della clorochina o l’efficacia delle terapie al plasma, fino alla sindrome post-covid o alle differenze tra tamponi molecolari classici e antigenici.
Oggi sono più di 80 gli argomenti che Vera conosce, dalle informazioni più strettamente legate al virus e alla sua trasmissione fino a quelle più “pratiche” legate alle modalità di isolamento e quarantena e alla campagna vaccinale. "
L'orgoglio del San Raffaele per un progetto utile e funzionale
Sofia conclude dicendo:
"Come San Raffaele, ma crediamo di poter parlare anche a voce degli altri enti coinvolti, siamo orgogliosi di aver partecipato alla creazione di uno dei primi assistenti conversazionali dedicato alla corretta informazione su Covid-19. Oggi più che mai, l’emergenza sanitaria in cui ci troviamo ha dimostrato come la comunicazione della scienza (nelle sue diverse forme, comprese quelle più innovative come Vera) sia assolutamente indispensabile. "
Giordana Liliana Monti