Troppa differenza tra stipendi e costo della vita. Sala: "Milano poco attrattiva"
E riemerge le questione meridionale: "al sud c'è il rischio che la mafia veda un momento positivo per riportare a sé persone in difficoltà"
MILANO - Durante il dibattito con il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Teo Luzi in occasione del Decennale di Studi sulla Criminalità Organizzata del dipartimento di Studi internazionali, il sindaco Giuseppe Sala si è espresso sulla mancata proporzione tra stipendi e costo della vita.
Troppa differenza tra stipendi e costo della vita
“Buona parte del lavoro in Italia è pagata troppo poco, dobbiamo partire da questa affermazione. Vale per un carabiniere, vale per un amministrativo in tribunale, vale per tutta una serie di lavori. Quando ho detto che un’insegnante a Milano doveva guadagnare di più del resto d’Italia sono stato lapidato: ma non parlo di gabbie salariali e non discuto quanto debba guadagnare un insegnante in Calabria, sicuramente non di meno, ma se Milano è una città costosa dobbiamo trovare una formula. Vuoi dare un premio per la performance? Per la presenza? Se no continuiamo a nascondere la polvere sotto il tappeto e rendiamo Milano una città meno attrattiva. Così lavoriamo su un’impostazione pauperistica”.
Riemerge la questione meridionale
“Stamattina discutevamo in una chat di sindaci di centrosinistra e rischiavamo di imbarcarci in un pericoloso dibattito di Nord contro Sud. I sindaci al Sud dicono ‘attenzione che il bisogno, la povertà, le difficoltà sono esasperate, perché l'economia è quella che è e per i rincari delle bollette’. Ma il Sud deve pensare che la promessa del Pnrr non è vaga. Certo, il lasso temporale di applicazione del Pnrr deve essere ben gestito, restando vigili sul rischio che la criminalità organizzata riporti a sé persone che si erano affrancate da quel mondo. Al sud c'è il rischio che la mafia veda un momento positivo per riportare a sé persone in difficoltà”.