terzo settore

Tanti ospiti illustri per la posa della prima pietra di Casa Eden

Oltre alle autorità locali e alle istituzioni regionali presenti anche il calciatore Ivan Cordoba e l'attore Gianfelice Facchetti

Pubblicato:
Aggiornato:

Il progetto di Casa Eden, il nuovo centro per l'autismo di Fondazione BFZ è diventato realtà giovedì 21 settembre a Vaprio d'Adda con la cerimonia della posa della prima pietra. Per l'occasione sono stati presenti tanti ospiti illustri, tra cui le autorità locali, grandi esponenti del mondo del terzo settore, e tutte le maggiori istituzioni regionali. Non sono voluti mancare anche due ospiti d'eccezione, il calciatore Ivan Ramiro Cordoba, e l'attore e regista Gianfelice Facchetti, figlio di Giacinto.

Il commento delle istituzioni

“Siamo di fronte ad un’azione volta a migliorare la qualità di vita dei cittadini, una nuova struttura che possa dare servizi alla città e all’intero territorio” ha affermato il presidente del Consiglio Regionale lombardo Federico Romani, presente alla cerimonia con una nutrita delegazione di Regione Lombardia.

Oltre al Presidente Romani, in prima fila all'evento anche il consigliere Emanuele Monti, presidente della Commissione Sanità lombarda:

“Ho avuto l’onore di seguire questo tema da vicino, il progetto è fantastico, dà speranza a tutti noi. Un applauso va anche al compianto Roberto Maroni , perché sul tema dell’autismo ha dato un grande contributo”.

E il consigliere regionale Riccardo Pase:

“Il territorio si sta muovendo sul fronte dell’autismo, non solo le associazioni ma anche i media, le istituzioni, ecc., e ritengo che questa sia la vera forza che cambia il mondo”.

L’intervento di Luigi Fumagalli, sindaco di Vaprio:

“Sarà fatto un lavoro importante sulla disabilità e spero che il tutto possa essere effettuato nel più breve tempo possibile”.

Le parole del presidente di Anffas su Casa Eden

Non poteva mancare Emilio Rota, presidente Anffas Lombardia, che insieme a Fondazione BFZ ha collaborato per la nascita di questo progetto, ed è in prima linea per tutto quello che riguarda i disturbi dello spettro autistico.

“Stiamo assistendo ad un momento che genera un futuro, è necessario perché quando si parla di autismo il futuro è incerto. Oggi se stiamo fermi saremo subissati da problemi sociali: dobbiamo intervenire e sono felice che Regione Lombardia l’abbia capito, se agiamo ora creiamo maggiore qualità sociale. Anfass vive costantemente nella direzione di dare risposte, è coautore di soluzioni. È il principio della sussidiarietà vera, concreta e reale che stiamo attuando. Chi può da, nel modo che può. E Franco Baroncini sta dando se stesso, la sua vita e la sua famiglia, perciò lo dobbiamo ringraziare”.

Presenti anche Ivan Cordoba e Gianfelice Facchetti

Sono state ben due le "guest star" presenti alla posa della prima pietra di Casa Eden, ovvero Ivan Ramiro Cordob a, ex difensore dell’Inter del Triplete, e Gianfelice Facchetti, attore e regista, figlio di Giacinto.

"Nella mia vita ho dovuto fare parecchi sforzi per arrivare dove sono arrivato - ha affermato l’ex calciatore colombiano - attraverso questo percorso mi sento più sensibile a persone che fanno tantissimi sacrifici anche solo per vivere una vita normale. Dalla mia famiglia e durante i tanti anni spesi all’Inter ho ricevuto input per essere vicino alle persone che hanno bisogno, a chi ha avuto meno possibilità nella vita. Io mi sento di averne avute tantissime e cerco di trasmetterle agli altri, con la nostra fondazione e con la collaborazione con tante altre realtà. Giacinto Facchetti e Massimo Moratti ci hanno trasmesso valori importanti: siamo sempre stati vicini al sociale, per trasmettere messaggi positivi al mondo e spingere i più giovani a credere nello sport, perché attraverso questo si possono cogliere tanti valori importantissimi".

Gli fa eco Gianfelice Facchetti:

"Sì, l’attenzione al sociale è stata una delle caratteristiche della gestione del club di Moratti. Io sono particolarmente legato a Punto d’Incontro: quando ero piccolo mia mamma mi portava a fare volontariato qui e ogni volta per noi era come tornare a casa. Sono cresciuto con genitori accomunati da punti forti, attenti a non dimenticare chi resta indietro, perché la vita non dipende solo da noi, ci sono gli incidenti, la casualità, ecc.".

Seguici sui nostri canali