Strage di Capaci: ieri a Milano la commemorazione
Gli interventi si sono tenuti nell’Aula Magna del Liceo Volta, proprio davanti ai giardini di via Benedetto Marcello, dedicati a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino
Ieri 23 maggio 2024 a Milano si è svolta una cerimonia per ricordare la strage di Capaci.
La commemorazione della strage di Capaci
MILANO - Cerimonia di commemorazione per il 32esimo anniversario della strage di Capaci in cui persero la vita il magistrato simbolo della lotta alla mafia Giovanni Falcone, sua moglie e anche lei magistrato, Francesca Morvillo, e gli agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Presenti il sindaco Giuseppe Sala, il sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano, Pasquale Addesso, il presidente della sezione di Milano dell’Associazione Nazionale Magistrati, Leonardo Lesti, il prefetto Claudio Sgaraglia, il nuovo questore di Milano Bruno Megale, il coordinatore di Libera Milano, Pietro Basile, la procuratrice Alessandra Dolci, a capo della Direzione antimafia di Milano, e Nando Dalla Chiesa, presidente del Comitato antimafia del Comune di Milano.
La voce degli studenti
Gli interventi si sono tenuti nell’Aula Magna del Liceo Volta, proprio davanti ai giardini di via Benedetto Marcello, dedicati a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. La voce degli studenti è stata portata sul palco da due interventi in rappresentanza delle studentesse e degli studenti del Liceo Carducci, dell’Istituto Barbara Melzi di Legnano, del Liceo Beccaria e del Liceo Manzoni di Milano.
La seconda parte della cerimonia si è tenuta nei giardini dedicati ai due magistrati. Alle 17.58, ora esatta dell'esplosione sull'autostrada verso Palermo, è stato osservato un momento di raccoglimento accompagnato dal suono della sirena degli automezzi dei Vigili del Fuoco. Dopo la deposizione dei fiori al cippo in memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino da parte del sindaco Sala, la cerimonia si è conclusa con l’esecuzione del silenzio e un lungo applauso.
Sala: "bisogna continuare a lottare"
“Si tratta di un momento che riunisce la città – ha affermato il sindaco nel suo intervento dal palco - Per ricordare a tutti quello che è successo. Quella fu una stagione di violenza ma anche un momento di svolta. Da allora è stato chiaro che la lotta alla mafia riguarda l’intera società e la sconfitta della mafia è indispensabile per lo sviluppo del Paese. La mafia è un nemico che può essere sconfitto anche con il coraggio di imprenditori che scelgono la legge invece di sottostare al ricatto della malavita. Può essere sconfitta se l’intera società acquista consapevolezza e si mobilita come stiamo facendo noi oggi. Uno studio ha rilevato che oggi la percezione del fenomeno mafioso è molto alta. Tre italiani su 4 concordano sulla necessità di continuare nella lotta. Non possiamo distrarci. Dobbiamo continuare con ancora più decisione. Il Comune di Milano ha dedicato un impegno fortissimo a questa lotta. La cerimonia di oggi nasce dall’impegno di voler ricordare Falcone, Borsellino e tante vittime, ma è anche parte di un lavoro indispensabile portato avanti tutto l’anno, di diffusione della consapevolezza”.
Il ruolo fondamentale della scuola
Il sindaco ha sottolineato l’impegno della scuola nella diffusione di una cultura che combatta la mafia:
“La scuola ha una funzione fondamentale. Fare antimafia, studiare la nostra storia recente, conoscere il lavoro di chi si è sacrificato, e la scuola ha dimostrato di poter svolgere questo compito grazie al grande impegno di docenti e studenti. Mi rivolgo a voi giovani, dovete essere protagonisti della lotta per un Paese libero dall’illegalità. Ricordo la frase di Falcone, "gli uomini passano, le idee restano e continuano a camminare sulle gambe di altri uomini”.
Dolci: "investiamo nelle nuove generazioni"
Il ruolo della memoria e della testimonianza è stato ricordato anche dalla procuratrice Dolci:
“È fondamentale ricordare ai giovani le figure di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino perché noi investiamo nelle nuove generazioni, sono il nostro presente e soprattutto il nostro futuro – ha affermato a margine della cerimonia - e quindi è indispensabile con loro fare memoria e ricordare i valori per i quali sono morti, farli comprendere ai giovani e fare in modo che loro ne siano portatori a loro volta. Per questo è veramente fondamentale ritrovarsi qua con le nuove generazioni e far sì che il ricordo non sia semplicemente una commemorazione ma un tramandare i valori per i quali sono morti”.
Dalla Chiesa: "la legalità si tramanda"
La memoria è viva presso le nuove generazioni anche secondo il professor Nando Dalla Chiesa, che sul significato di svolgere la commemorazione in una scuola e sulla partecipazione degli studenti ha ricordato che
“la legalità si tramanda e l’educazione alla legalità non è una cosa da museo. È invece una spinta a migliorarsi e a far migliorare la nostra società. È viva e quello che mi colpisce spesso è vedere la passione con cui gli studenti delle scuole vogliono sapere”.