Star Awards: nuova vittoria per una scuola di Italiano di Milano come migliore scuola
La Scuola Leonardo da Vinci di Porta Vigentina anche quest’anno riconosciuta come la migliore in Italia per i soggiorni linguistici.
Star Awards: nuova vittoria per una scuola di Italiano di Milano come migliore scuola.
Si tratta dell’evento di punta nel settore dei soggiorni linguistici all’estero: gli Star Awards di Londra, organizzati annualmente dalla rivista internazionale Study Travel Magazine.
Le preferenze espresse da operatori ed esperti del settore determinano l’assegnazione del premio, anche quest’anno finito nelle mani del gruppo di Scuola Leonardo da Vinci, presente in Italia con 5 sedi nelle città di Milano, Firenze, Roma, Torino e Viareggio.
La cerimonia
Un successo emozionante per i protagonisti, non solo perché ha bissato il raggiungimento dell’anno precedente, ma anche perché, nel 2021, il premio era stato assegnato online, a causa della pandemia. Quest’anno la cerimonia di Londra è avvenuta “dal vivo” e ha simboleggiato la rinascita di un settore duramente colpito dalla pandemia.
Chiara Avidano, direttrice della Scuola di Torino, era presente e lo racconta:
“La premiazione è stata un’esperienza incredibilmente emozionante. Sembrava di essere agli Oscar e c’era una grande atmosfera perché si ritornava tutti a fare il nostro lavoro in presenza. Abbiamo avuto la responsabilità di essere ambasciatori dell’Italia e dello stile italiano nel mondo. Speriamo di replicare”.
La rinascita del settore
Chiara Poggi, fondatrice del gruppo, insieme al marito Hans Gedeon Villiger, sintetizza:
“Si tratta di un importante risultato perché questo prestigioso premio focalizza sul nostro paese l’attenzione di migliaia di tour operator internazionali ed è un forte segnale di ripresa per un settore martoriato dalla pandemia che ora rivede finalmente la luce”.
La luce si vede bene dalle parti di Corso di Porta Vigentina, dove ha sede la scuola milanese del gruppo, affollata di studenti di ogni provenienza ed età. Le nuove iscrizioni sono numerosissime e si respira l’entusiasmo della ripartenza.
Wolfango Poggi, direttore della scuola, racconta la storia degli ultimi 3 anni:
“All’inizio della pandemia abbiamo temuto il peggio perché i nostri studenti non potevano arrivare in Italia e avevamo grandi responsabilità verso gli oltre 100 dipendenti che lavorano nelle nostre scuole.”
La ricerca di una soluzione non è stata semplice:
“C’è stato un grande lavoro di squadra: grazie alla creazione di un nuovo format per la didattica online non solo siamo sopravvissuti, ma abbiamo anche sviluppato una buona campagna di branding e, appena possibile, i nostri studenti sono tornati a riempire le aule. Così adesso la formazione che offriamo è doppia: in sede e online.”.
Due dimensioni, ma oggi una è prevalente: quella dell’esperienza “dal vivo”. Studiare in Italia è un sogno per molti e la risposta, secondo Hans Gedeon Villiger, deve essere adeguata in termini di varietà dell’offerta:
“In questi 45 anni di attività abbiamo portato in Italia più di 200.000 studenti internazionali interessati ad imparare la lingua italiana e a conoscere lo straordinario patrimonio culturale ed artistico del nostro Paese. Siamo stati innovativi perché ci siamo rivolti a tutti, ai giovani e agli studenti più maturi attraverso il nostro programma Dolce Vita”.
Studiare viaggiando
Guido Poggi, direttore delle scuola di Roma e Viareggio, illustra una tendenza:
“Dalla riapertura, il nostro programma di maggior successo è l’Italian Tour che permette ai nostri allievi di organizzare un itinerario nelle nostre bellissime destinazioni trovando una didattica e una struttura organizzativa uniformi.”
Una nuova edizione del fenomeno del Grand Tour che conquista non solo i giovani europei, ma studenti da tutto il mondo. La pandemia ha leggermente cambiato la composizione nazionale delle classi, ma l’interesse per tutto ciò che è italiano non sembra conoscere pausa:
“Alcuni importanti mercati, come la Russia e la Cina, sono per il momento spariti ma sono stati compensati da altri ed i segnali di ripresa ci sono perché la voglia di Italia non manca.”