Stadio San Siro, Monguzzi passa all'attacco sulla delibera di vendita: "Non c'è maggioranza, sette voti contrari"
“In questa fase – risponde il Pd - è aperto un confronto di maggioranza con la Giunta per individuare il percorso migliore per portare al dibattito la delibera su San Siro e far esprimere, ancora una volta, l'Aula su questo importante progetto"

Botta e risposta all'interno della maggioranza in consiglio comunale sulla questione della vendita delo stadio: "Sulla delibera di vendita non c'è la maggioranza" annuncia il consigliere comunale dei Verdi Carlo Monguzzi, a cui risponde un altrettanto polemico Pd che dice: "ultimo titolato a parlare a nome della maggioranza poiché, pur facendone formalmente parte, da anni vive sui giornali esclusivamente opponendo il suo 'No' a ogni proposta".
Vendita San Siro, Monguzzi passa all'attacco: "Su delibera di vendita non c'è maggioranza, sette voti contrari"
MILANO - Mentre si aspetta la decisione del gip Mattia Fiorentini sulla scottante inchiesta urbanistica che ha travolto la città, e che dovrà decidere sulla richiesta di arresto dei pubblici ministeri arrivata al Ceo di Coima Manfredi Catella (ai domiciliari) e all'ormai ex assessore alla rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi, più ad altre quattro persone tra architetti e imprenditori, il consigliere comunale dei Verdi Carlo Monguzzi tira l'ennesima bordata all'Amministrazione milanese sulla vendita del Meazza.
Monguzzi: "solo 24 consiglieri voterebbero favorevole"
"La maggioranza si regge su 31 consiglieri e ce ne vogliono 25 per far passare la delibera di vendita dell'area di San Siro. A oggi solo 24 voterebbero favorevole", ha detto il consigliere comunale dei Verdi Carlo Monguzzi a margine della conferenza stampa a Palazzo Marino del Comitato Si mezza.
I voti contrari già sicuri
I consiglieri contrari, oltre a Monguzzi, sono i compagni di gruppo Tommaso Gorini e Francesca Cucchiara, il consigliere del Gruppo Misto Enrico Fedrighini, i consigliere dem Alessandro Giungi e Rosario Pantaleo a cui si deve aggiungere il consigliere della Lista Sala Marco Fumagalli, critico sulla vicenda e che deciderà solo dopo aver valutato le carte.
"Bisogna considerare che però qualche consigliere di opposizione potrebbe reggere il gioco alla maggioranza ma sarebbe politicamente impensabile se il provvedimento fosse votato dalla destra sostituendo la componente ecologista e di sinistra sulla delibera più importante degli ultimi anni. In città gli umori sono cambiati: a sostenere la vendita del Meazza è rimasta uno sparuto gruppo di persone e alcune parti di partiti: capisco che il sindaco Sala vada avanti come un treno ma non capisco i partiti che hanno appena chiesto discontinuità”, ha aggiunto Monguzzi.
Trotta (Barley Arts): "Meazza vivrebbe anche senza calcio"
Claudio Trotta, a capo di Barley Arts (società organizzatrice di concerti ed eventi) , è certo che lo stadio San Siro reggerebbe benissimo anche senza il calcio:
"La grande balla è che il Meazza senza il calcio rimarrebbe una cattedrale nel deserto: la sostenibilità economica dello stadio di San Siro starebbe in piedi anche senza una o tutte e due le squadre di Milan e Inter e Milano potrebbe avere il primato unico a livello europeo di avere uno stadio dedicato all'entertainment a 360 gradi.
Non si deve solo pensare alla finanza e ai bilanci delle squadre, c'è un'economia sana, di chi va allo stadio per un concerto o una partita di calcio. - ha spiegato Trotta - Il tema dello stadio è un concetto che riguarda la visione della città, riguarda le politiche che vanno avanti da un po' di anni e che mettono al primo posto gli affari e non il benessere delle persone. Lo stadio deve è un elemento pubblico, il modo dello stare assieme e tra questi ci sono anche i concerti, è palese: nei primi progetti del 2019 di rifacimento dello stadio si parlava poco di concerti, addirittura in uno non se ne accennava neanche.
I soldi per far vivere lo stadio li mettono i tifosi del calcio e gli spettatori dei concerti. Non serve uno stadio che sia rivolto alle aziende e ai loro servizi: sono modelli che funzionano per società private con stadi privati ma il settore pubblico non deve farlo, non lo deve fare il Comune, il sindaco, la giunta e i partiti di questa città: il Meazza è un bene pubblico che può essere trasformato e rinnovato per gli spettatori: sappiamo che ha dei limiti, ad esempio acustici, nei servizi, nella ristorazione ma è il pubblico che deve essere tutelato. Serve una visiona che includa e non escluda tutte le possibilità del modo di stare assieme".
Corbani (Comitato SìMeazza): "Da Comune narrazione sui costi gestione, mai numeri"
L'animatore del Comitato SiMeazza Luigi Corbani, da sempre contro l'abbattimento dello stadio, era anche lui presente alla conferenza stampa a Palazzo Marino con il consigliere dei Verdi Monguzzi, del gruppo Misto Enrico Fedrighini e il promoter di concerti Claudio Trotta:
"Palazzo Marino ha sostenuto da sempre e in ultimo davanti al Tar che per gestire il Meazza i costi sono esorbitanti: sfido chiunque a trovare in questi 6 anni un dato del Comune di Milano che abbia spiegato quanti sono questi costi e su questa narrazione si è retta tutta l'operazione di vendita di San Siro".
"Il Comune in sei anni non ha mai presentato i conti dei ricavi per la concessione, e neanche i costi di gestione dello Stadio Meazza. In 25 anni Palazzo Marino ha incassato 260 milioni di euro, all’anno in media 10,4 milioni. E se un bene vale per il reddito che produce, il valore del Meazza non può valere meno di 179 milioni, ovvero con un saggio di capitalizzazione del 5,80 per cento. L'Agenzia delle Entrate, invece, nella memoria presentata al Tar dal Comune ha stimato il valore in appena 125,5 milioni, ignorando parte del contributo e detraendo il 30 per cento per l'area di sedime. Negli ultimi 3 anni, poi, i costi di manutenzione dello stadio sono stati di poco superiore ai 9 milioni e nel periodo che dal 2025 a 2030 i costi di manutenzione si aggirano intorno ai 16 milioni e mezzo", ha proseguito Corbani.
"L'operazione di Milan e Inter sull'area di San Siro è esclusivamente un'operazione immobiliare sull'ultima grande area di Milano rimasta libera: i club sanno benissimo che non sta in piedi con il solo stadio e qualcuno dovrebbe spiegare come fanno Inter e Milan, indebitati rispettivamente per 750 e 350 milioni di euro a finanziare un operazione da un miliardo e 200 milioni.
A ciò si deve aggiungere che Palazzo Marino avrebbe la possibilità di ristrutturare lo stadio senza ricorrere alle casse comunali. Il canone di affitto di un solo concerto, ad esempio, è di 500mila euro e in media si tengono 20 concerti l'anno. Trovo curioso poi che un sindaco ponga alla sua maggioranza come condizione la svendita dell'area dello stadio: avrei capito se avesse chiesto di investire decine di milioni per sistemare le piscine, campi sportivi di base o costruire case popolari ma porre la condizione su San Siro è paradossale", ha concluso Corbani.
Verri (Lega): "Maggioranza spaccata e incapace di governare"
"Le dichiarazioni di autorevoli esponenti della stessa maggioranza di Sala, come quelle del consigliere Monguzzi, certificano una verità che denunciamo da tempo: questa maggioranza è spaccata e incapace di governare. Il sindaco non ha più i numeri per andare avanti, e i milanesi stanno pagando il prezzo di una paralisi che dura ormai da mesi»: così Alessandro Verri, capogruppo della Lega in Consiglio comunale a Milano commentando le parole del consigliere dei Verdi Monguzzi sulla mancanza di numeri nella maggioranza per far approvare la delibera per la vendita di San Siro e aree limitrofe.
"Sala dovrebbe prendere atto di questa situazione e rimettere subito il mandato. Le dimissioni che noi chiediamo da tempo dovrebbero già essere state recapitate alla Prefettura: le condizioni per continuare non ci sono più», prosegue Verri. «Fa specie che siano gli stessi componenti della sua maggioranza a dichiararsi contrari su una delibera cruciale come quella dello stadio, e che non abbiano però il coraggio di restituire la parola ai cittadini. Noi siamo pronti: a settembre Sala sarà mandato a casa, perché Milano ha bisogno di una nuova guida stabile, determinata e capace di affrontare le sfide della città, non di una Giunta logorata e divisa», conclude Verri.
Pd Comune: "Profezie Monguzzi, Fedrighini e destra sempre smentite"
"Almeno dal 2019 le profezie dell'opposizione, dei consiglieri Monguzzi e Fedrighini vengono smentite dai voti del Consiglio comunale: tutti i documenti, gli ordini del giorno con i quali abbiamo definito i paletti entro i quali deve muoversi la partita dello stadio sono sempre stati votati e approvati in Aula dalla maggioranza, rispettati dalla Giunta e fatti osservare alle squadre”, lo dichiarano Beatrice Uguccioni e Bruno Ceccarelli, rispettivamente capogruppo e presidente della Commissione Rigenerazione Urbana del Partito Democratico.
“In questa fase – continuano i dem - è aperto un confronto di maggioranza con la Giunta per individuare il percorso migliore per portare al dibattito la delibera su San Siro e far esprimere, ancora una volta, l'Aula su questo importante progetto. Siamo al lavoro per valutare ogni aspetto utile. Nel frattempo, Monguzzi e Fedrighini sono gli ultimi titolati a parlare a nome della maggioranza poiché, pur facendone formalmente parte, da anni vivono sui giornali esclusivamente opponendo il loro 'No' a ogni proposta. Un atteggiamento che ha portato Fedrighini a ritrovarsi da solo nel gruppo Misto e Monguzzi ad essere messo in minoranza, e spodestato da capogruppo, addirittura dai suoi stessi colleghi dei Verdi".