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San Vittore, Sala: sovraffollamento e condizioni dei detenuti indegne

Il focus più critico è sulle celle femminili in cui le donne, magari in attesa, sono costrette a condire con altre spazi minuti e bagni alla turca

San Vittore, Sala: sovraffollamento e condizioni dei detenuti indegne
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Si torna a discutere su San Vittore e in particolare sulle condizioni delle celle femminili e sul problema dell'affollamento. A dire la propria, il sindaco di Milano e il garante dei detenuti.

San Vittore: sovraffollamento e condizioni dei detenuti indegne

MILANO - Il sindaco Giuseppe Sala è tornato sul tema delle condizioni del carcere San Vittore con un post su Facebook:

"La prima volta che ho visitato San Vittore è stato nel 2009, ero Direttore Generale del Comune. Poi ci sono tornato più volte. Le carceri non dipendono dal Comune, ma da Sindaco mi sento di dire che così non si può andare avanti. Penso che San Vittore, per una serie di ragioni, debba rimanere dove è. Ne sono convinto. È una parte del tessuto cittadino, è una parte della nostra storia. Ma le condizioni di detenzione non sono degne di Milano. Non esiste che una detenuta, magari incinta, condivida con altre tre detenute uno spazio di pochissimi metri quadrati e dovendo fare i suoi bisogni debba utilizzare un bagno alla turca. Chiederò al nuovo Ministro della Giustizia di farsi carico della questione e gli offrirò tutto il supporto che posso offrire. Sono anni e anni che se ne discute e siamo arrivati al 2022. Non oso immaginare che nel 2030 chi sia detenuto in un carcere milanese debba ancora vivere in queste condizioni".

La necessità di uno sfollamento

Il garante dei detenuti del Comune di Milano, Francesco Maisto, a margine della cerimonia di inaugurazione del progetto del Politecnico 'Off Campus San Vittore' per ripensare gli spazi del penitenziario ha parlato dei bagni nelle celle delle donne, dove ci sono le turche:

"Il problema di San Vittore è la struttura. Attualmente ci sono 900 detenuti con due reparti chiusi ma dovrebbero essere almeno la metà. Ma il problema cronico è quello logistico in due reparti. Bisogna riuscire ad operare come già è stato fatto nelle altre occasioni, in cui sono state messe a norma le celle che erano in queste condizioni di inciviltà che abbiamo trovato oggi. Quindici giorni fa c'erano cinque donne incinte immaginate cosa è successo. Come si faceva per quelle donne? Bisognerebbe, se si vuole che San Vittore continui ad essere il carcere di Milano, creare una situazione di sfollamento parziale di volta in volta e di mese in mese. E riuscire così a ristrutturare quanto meno le celle che non sono a norma. Il garante non ha dei compiti esecutivi. Noi abbiamo il dovere e l'obbligo morale e giuridico di segnalare le situazioni. Queste situazioni le abbiamo segnalate al sindaco, al capo del Dap e al Consiglio comunale".

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