L'intervista

Salone del Mobile, Feltrin: "Il futuro del legno-arredo tra sfide globali e innovazione"

Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo, analizza il mercato e le prospettive del settore in vista del Salone del Mobile 2025

Salone del Mobile, Feltrin: "Il futuro del legno-arredo tra sfide globali e innovazione"
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I numeri parlano di un rallentamento. Nel 2024, infatti, stando ai dati diffusi nei giorni scorsi dal Centro Studi FederlegnoArredo, il fatturato della filiera del legno-arredo, che occupa 297 mila addetti e vede presenti 64 mila imprese, è stato di 51,7 miliardi, in calo del 2,9% con una quota export del 38% (19,4 miliardi con una diminuzione del 2,1%), mentre il mercato domestico si è attestato a 32,3 miliardi in discesa del 3,3%.

Il macrosistema arredamento, costituito da 20.700 imprese che danno lavoro a 140 mila persone, invece, ha registrato un fatturato di 27,5 miliardi (-2,3% rispetto all’anno precedente) con una quota export del 52% (14,4 miliardi in lieve diminuzione dell’1,8%), mentre la produzione per il mercato italiano è stata di 13,1 miliardi con un -2,9%. Il presidente di FederlegnoArredo, Claudio Feltrin, però, non è preoccupato.

«Veniamo da un momento post Covid decisamente sorprendente, quasi simile al boom economico degli anni Sessanta – esordisce -. Prima della pandemia, i volumi stazionavano attorno ai 40 miliardi e questo rallentamento era atteso. Ci preoccupa di più il 2025…».

Si riferisce alla minaccia dei dazi annunciati dal presidente statunitense Donald Trump?

«Sono una spada di Damocle che non possiamo ignorare. Siamo in attesa di capire se il 2 aprile il presidente degli States si limiterà a un 10% - e in questo caso i problemi saranno più contenuti – oppure se il livello dei dazi sarà più alto. In questo secondo caso il mercato americano ne soffrirà: le nostre imprese esportano prodotti per un valore di 2 miliardi e se questa grande area si restringerà non sarà facile trovare nuovi sbocchi in tempi brevi.

Poi è importante anche capire cosa farà l’Europa per difendere l’industria nel suo complesso e in particolare quella dell’arredamento che offre un prodotto di grande qualità, interamente italiano e ricco di contenuti e di creatività. Gli imprenditori sanno di dover affrontare queste difficoltà, non smettono mai di cercare nuovi mercati e il Salone del Mobile è il migliore antidoto per affrontare tutte queste criticità».

La fiera internazionale di Milano Rho continua ad essere una irrinunciabile vetrina internazionale che ha superato di slancio persino il periodo della pandemia. Anzi, proprio da quell’evento sono esplosi i volumi. Qual è il segreto del successo del Salone?

«Il segreto sta nella qualità con cui le nostre aziende coprono queste esigenze di mercato. La filiera del legno-arredo propone un prodotto di gamma medio alta, di grande innovazione e creatività, di design eccellente... Le nostre aziende hanno bisogno di questa straordinaria vetrina. Il Salone è cresciuto e sono cresciute pure le imprese perché chi vuol vedere il mobile del futuro, capire i nuovi trend, l’arredo che migliora la qualità della vita può ammirare tutte queste cose in un’unica manifestazione».

Con quale spirito le imprese di FederlegnoArredo affronteranno il Salone?

«Con un grande spirito positivo. Questo appuntamento arriva dopo un anno di ricerca, di innovazione, di sviluppo dei prodotti, di ricerca di nuovi materiali. È l’appuntamento più importante e sentito dell’anno dove ci si confronta con il mercato».

Quali saranno le novità e le tendenze?

«Accanto al design più innovativo e creativo vedremo un ulteriore sviluppo sul fronte della sostenibilità che sta caratterizzando sempre di più le nostre imprese. L’ecodesign è una delle linee guida dell’Europa, ma noi siamo già avanti e in fiera questa tendenza sarà ancora più marcata anche per aumentare la percezione del prodotto made in Italy».

Che importanza riveste oggi il Salone Satellite?

«Svolge un importantissimo ruolo di scouting e rappresenta un investimento sulle persone, sui giovani che diventeranno i designer del futuro mettendoli a contatto con la produzione dove stanno entrando o entreranno a breve. Per le aziende, invece, si tratta di un’opportunità per entrare in contatto con giovani creativi che sanno mettere freschezza e novità nei loro prodotti. Il Salone Satellite è stata una grande intuizione confermata anche dal fatto che tanti designer affermati sono usciti proprio da questa esperienza».

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