Il sindaco Sala interviene sulla qualità della vita e sul futuro di Milano, denunciando i limiti delle Città metropolitane. Sottolinea la necessità di una nuova visione di sviluppo e di una riforma amministrativa.
Sala: “Le Città metropolitane dal punto di vista amministrativo sono fuffa”
MILANO – “Purtroppo quello che oggi sono le Città metropolitane dal punto di vista amministrativo è fuffa: poche risorse ai sindaci metropolitani, poche deleghe, una riforma rimasta nel cassetto”: lo ha sottolineato il sindaco Giuseppe Sala intervenendo al panel ‘Nuovi ecosistemi urbani per un futuro più sostenibile’, nell’ambito della presentazione dei dati sulla ‘Qualità della vita 2025’, del Sole 24 Ore.
L’importanza della scala metropolitana
Secondo il sindaco il futuro delle grandi aree urbane, come Milano, deve essere a livello metropolitano. “Se i problemi delle grandi città” come quello dell’abitare e dei trasporti “li vedessimo a livello di Città metropolitana, quindi Milano e la sua provincia, li vedremmo in maniera diversa”, ha detto. “Credo che il futuro debba essere a livello di Città metropolitana e si può, in Inghilterra ad esempio lavorano così”, ha affermato. “Capisco che sia una riforma apparentemente anche difficile da fare – ha concluso – ma siamo fermi lì. E questo lo sento io e lo sentono i sindaci delle grandi Città metropolitane”.
Una nuova idea di sviluppo per Milano
“Credo che la nuova via di Milano non sia tanto e solo l’idea ‘berlusconiana’ con rispetto di quelle che erano le idee di Berlusconi, del ‘i consumi risolvono tutto’. Per molto tempo si è pensato ‘diamo un po’ di soldi in tasca alla gente, questi consumano e la situazione si evolve’. Bisogna trovare una diversa via di sviluppo”, ha aggiunto il sindaco, parlando della sua idea di sviluppo della città.
L’economia della conoscenza come motore della crescita
“Credo che una cosa che possa mettere insieme la garanzia della crescita, perché quella serve, e un’opportunità, uno spazio per i giovani, sia il lavorare sulla cosiddetta ‘economia della conoscenza’ – ha affermato -. Non è teoria, abbiamo 8 università, 220 mila studenti universitari, abbiamo una generazione naturale di laureati e di nuovi talenti”. Altro punto poi la dimensione metropolitana. “L’altra questione sulla quale sono veramente molto caldo è che se tutte le problematiche le vedessimo a livello di Città metropolitana, quindi Milano e la sua provincia, le vedremmo in maniera diversa” ma “purtroppo quello che oggi sono le Città metropolitane dal punto di vista amministrativo è fuffa”, ha detto.