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Regione Lombardia risponde alle imprese

L'assessore regionale allo sviluppo economico Guido Guidesi e il sottosegretario all'autonomia Mauro Piazza hanno incontrato gli imprenditori per parlare di autonomia, bandi e opportunità per le imprese

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Autonomia, competitività e innovazione: sono stati questi i temi affrontati mercoledì 24 gennaio nella “Colazione di lavoro” organizzata dal Gruppo Netweek nella splendida cornice de Le Salette del Verderio. Protagonisti dell’incontro: l’assessore allo Sviluppo economico della Lombardia, Guido Guidesi, il sottosegretario Autonomia e Rapporti con il Consiglio Regionale, Mauro Piazza, e circa quaranta stakeholder del territorio.

"Regione Lombardia vuole mettersi a disposizione e a supporto delle aziende per avere una “strategicità” rispetto agli obiettivi da raggiungere", ha esordito Guidesi

Il video racconto dell'evento con l'assessore Guidesi

Aiutare le imprese a restare competitive

L'assessore ha iniziato il suo discorso soffermandosi sul grande valore del settore manifatturiero per il territorio lombardo:

"Il nostro è un tessuto economico produttivo con molti primati le nostre filiere sono a livello europeo ma, se vengono “omologate”, non possono competere con chi ha meno costi".

Secondo Guidesi, infatti, è necessario che le aziende possano individuare un percorso di raggiungimento dei goal sulla base del proprio tessuto economico regionale. Le sfide in tema di sostenibilità ambientale e l’invito della Commissione Europea di dotarsi di auto elettriche offrono un esempio concreto. Lo ha confermato Marco Panzeri, amministratore delegato Catra di Missaglia, azienda specializzata nella produzione di componenti del settore automotive con un core business legato soprattutto ai motori endotermici:

"Ci dicono di essere competitivi, ma dobbiamo capire quale strategia adottare: elettrico, idrogeno, ibrido…?", ha commentato.

Sulla questione, l’assessore Guidesi ha rimarcato la necessità di una "neutralità tecnologica", vale a dire, tenere conto di tutte le varie soluzioni tecnologiche scientificamente certificate, come l’elettrificazione, il ricorso all’idrogeno o ai bio carburanti, che possono svolgere un ruolo importante nel processo di decarbonizzazione.

"Per poter valorizzare le singole realtà manifatturiere e le loro scelte, è quindi strategica l’Alleanza tra le Regioni Europee dell’Automotive, la rete politica di territori con un tessuto industriale specializzato nel settore automobilistico, un forte indotto (pari al 32% del prodotto interno lordo europeo) e oggi impegnato a realizzare la transizione ecologica. Per tutelareq uindi una filiera composta da 34 Regioni, nella seconda conferenza annuale dell’Alleanza, tenutasi a Pamplona, siamo riusciti ad inserire una valutazione di impatto non solo a livello ambientale (cioè il dato relativo alle emissioni), ma anche economico e sociale".

L'importante tema dell'autonomia

Il riferimento alla necessità di autonomia da parte dei componenti dell’Alleanza delle Regioni Europee dell’Automotive ha sollevato il tema del regionalismo differenziato, al centro del decreto legge appena approvato al Senato. "Cerchiamo di uscire dalla contrapposizione nord-sud, ricchi-poveri, egoisti-solidaristi", ha sottolineato il sottosegretario Mauro Piazza, tentando di inquadrare la questione.

"Il regionalismo differenziato non è altro che l’attuazione di una previsione costituzionale del titolo V della Costituzione, introdotto nel 2001 da una maggioranza di centro sinistra che interpretò un sentimento molto forte del tempo, di tipo federalista. La riforma prevedeva che le regioni che avessero determinate caratteristiche - una su tutte, il bilancio in equilibrio - potessero chiedere maggiori risorse e competenze allo Stato centrale. Dal 2001 non si è mai arrivati all’approvazione di una legge statale per la devoluzione di ulteriori forme e condizioni di autonomia, nonostante le richieste di alcune Regioni. Così, dopo l’avvio del negoziato con il Governo - condotto da Emilia Romagna, Lombardia e Veneto - e la conseguente sottoscrizione di tre distinti accordi “preliminari”, il meccanismo rallentò molto".

La recente approvazione del disegno di legge, avvenuta martedì 23 gennaio in Senato, è dunque un primo passo per richiedere competenze in più al governo centrale e mossa fondamentale, secondo Piazza, per affrontare i competitor europei.

"Se oggi siamo uno dei quattro motori d’Europa, dobbiamo avere le stesse leve che hanno gli altri. Quando ci confrontiamo con una regione tedesca, in uno stato federale che ha a disposizione 20/30 volte i nostri budget e soprattutto ha un’autonomia legislativa 20 volte più potente della nostra, è chiaro che lavoriamo in una situazione di svantaggio oggettivo" ha sottolineato.

Le preoccupazioni degli imprenditori

A conferma di ciò, Pietro Dell’Oca, membro di Api Lecco e Sondrio, amministratore delegato Tecnofar di Gordona, azienda specializzata nella produzione di tubi in acciaio inossidabile per applicazioni industriali, ha fornito qualche dato drammatico:

"La nostra associazione ha verificato che su 400 aziende, 30 sono in cassa integrazione. Per diverse linee di settore - automotive, meccanico, medicale - su 3000 clienti tutti hanno ridotto le richieste del 50%".

Ulteriori preoccupazioni sono state espresse dagli imprenditori presenti, come quella del vicepresidente di Api Lecco e Sondrio, nonché presidente Dispotech di Gordona, Massimo Mortarotti, sulla chiusura di diverse scuole tecniche e la conseguente insufficienza di manodopera specializzata. Oppure quella di Federico Perego, amministratore delegato Permedica di Merate, industria leader nella produzione e distribuzione di dispositivi medici, su come ci si possa riprendere dopo i tagli sul cuneo fiscale.

"L’unico modo per raggiungere gli obiettivi a livello europeo è investire - ha risposto Guidesi, ai dubbi del territorio- Investire sia sulla digitalizzazione e l’automazione, che in alcuni casi può compensare la mancanza futura di lavoratori e rendere più sicuro il lavoro, che sull’intelligenza artificiale, che può contribuire positivamente in alcuni settori, se filtrata".

Per sostenere questi investimenti, "con un pezzo di fondo perduto e un pezzo di finanziamento garantito", Guidesi ha poi citato la Linea Green e la Linea di Sviluppo Aziendale. "Apriremo una linea che riguarda gli investimenti delle filiere, ma dobbiamo farlo anche con una contingenza di liquidità maggiore rispetto ad adesso", ha poi promesso l’assessore.

Al termine dell’incontro, Guidesi ha ribadito:

"Il tema dell’autonomia è dirompente e ineludibile e lo è anche per il Paese rispetto all’autonomia della Lombardia. È un tema economico, non è sociale, né ideologico, né politico. Noi siamo contestualizzati in un mercato in cui gli altri attori hanno più competenze e più risorse. O ci mettono nelle stesse condizioni o noi facciamo fatica a concorrere".

A seguire, le parole di Piazza:

"L’autonomia differenziata la esercita chi ritiene di avere la capacità politica di farlo, chi si sente di assumersi la responsabilità di farlo e di essere giudicato dagli elettori per come lo fa".

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