Record di chiamate al 118 lombardo, 25mila in una sola settimana
Il totale degli interventi non è mai stato così alto dal 2019
Il personale sanitario lombardo quest'anno non vede un calo di lavoro neanche ad agosto: altissimo il numero d interventi soltanto nell'ultima settimana.
Record di chiamate al 118 lombardo
MILANO - Tra il 14 agosto e lunedì scorso, in Lombardia si sono registrate oltre 25.000 chiamate al 118, con un aumento del 10,7% rispetto allo scorso anno. Nello stesso periodo, sono stati effettuati 12.522 interventi dei soccorritori per "eventi medici acuti".
Questo dato include anche i casi legati alle alte temperature, ma non si conosce il numero esatto. Tuttavia, è evidente che il totale non è mai stato così alto dal 2019, come dimostrano i grafici monitorati dalla Regione.
Influisce il cambio demografico
Questi dati sono da attribuire non solo alle ondate di calore, ma anche ai cambiamenti demografici, come ha detto al Corriere Alberto Zoli, direttore generale dell'Agenzia regionale per l'emergenza urgenza.
"Ogni anno, dal 2011, registriamo una crescita media del 3% delle richieste di soccorso. Dopo la parentesi Covid, questa tendenza ha continuato. Ed è correlata al fatto che la popolazione è sempre più anziana e colpita da malattie croniche".
Contrariamente al passato, l'attività di soccorso non cala ad agosto, perché nonostante le ferie la città non si svuota completamente.
Sotto pressione l'Ospedale Sacco
Tra le strutture sanitarie, l'Ospedale Sacco segnala una particolare pressione.
"Abbiamo una media di 100 accessi al giorno, con punte di 130", afferma Lucia Castellani, direttore sanitario. "Questi dati sono in linea con il resto dell'anno, quindi sono molto significativi".
I casi più gravi riguardano gli anziani oltre gli 80 anni.
"Stiamo osservando pazienti con fratture o contusioni dovute a cadute in casa, polmoniti o sintomi di disidratazione".
Le misure adottate
Questo intenso lavoro ha portato alla sospensione delle operazioni chirurgiche programmate tra mercoledì e venerdì scorsi, al fine di liberare posti letto per i pazienti provenienti dal pronto soccorso.
In altri ospedali, come il San Paolo e il San Carlo, la situazione è più tranquilla. Al Niguarda si sono presentati alcuni anziani disidratati, ma non sono stati segnalati casi ad alta complessità, spiega il direttore sanitario Mauro Moreno. Per alcune persone con malattie croniche, è stato necessario apportare modifiche alla terapia farmacologica.