tema divisivo

Protesta in Consiglio comunale per la vendita del Meazza, ma la decisione non si cambia

Fischietti e cartellini rossi dopo che il sindaco Giuseppe Sala ha ripercorso le tappe che hanno portato alla manifestazione di interesse da parte di Inter e Milan

Protesta in Consiglio comunale per la vendita del Meazza, ma la decisione non si cambia
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"Non vogliamo un altro stadio". Con fischietti e cartellini rossi con scritto "Sì Meazza" i comitati civici e ambientalisti hanno protestato in Consiglio comunale contro l'ipotesi di costruzione di un nuovo stadio di Inter e Milan nell'area di San Siro.

Protesta in Consiglio comunale per la vendita del Meazza

MILANO - Dopo l'intervento del sindaco Giuseppe Sala in Aula, che ha ripercorso le tappe che hanno portato alla manifestazione di interesse da parte di Inter e Milan per acquistare lo stadio Meazza e le aree limitrofe e costruire lì il nuovo stadio, i comitati si sono alzati in piedi urlando "vergogna", a suon di fischietti.

“Entro il primo trimestre 2025 deve arrivare l'offerta di acquisto da parte delle squadre corredata da un piano di fattibilità aggiornato e dalla relazione tecnica”.

Lo ha detto il sindaco Giuseppe Sala, intervenuto in apertura della seduta di ieri del Consiglio comunale, per riferire sul tema stadio e sulla manifestazione di interesse arrivata da Inter e Milan lo scorso 4 novembre per l'area di San Siro. Il sindaco ha ripercorso le tappe della vicenda

“ed eccoci arrivati all'oggi – ha poi detto - quando con i nostri uffici stiamo ipotizzando un percorso che ci porti alla conclusione del procedimento di vendita entro l'estate del 2025. Io, ovviamente – ha continuato Sala - per esprimere una posizione ancor più solida, aspetto questi atti. Anche perché, come avete visto in questi anni, abbiamo affrontato un percorso tutt'altro che lineare, con un susseguirsi di proposte e annunci contrastanti. Mi auguro che finalmente si sia giunti a una soluzione condivisa e definitiva, una soluzione che possa segnare un punto fermo in questo lungo percorso e che guardi innanzitutto al bene pubblico in equilibrio con i legittimi interessi delle squadre”.

Un tema divisivo

“Il futuro dello stadio di San Siro è, purtroppo, diventato in questi anni un tema estremamente divisivo che ha comportato lo scontro tra blocchi contrapposti con, scusate se lo dico, una discreta dose di opportunismo politico da parte di alcuni.

Sono sempre stato cosciente che nel mio ruolo di sindaco avrei dovuto portare sulle spalle questa croce, essendo nella posizione più scomoda possibile - ha aggiunto - una problematica che nessuno di noi in quest'Aula si è andato a cercare, un tema su cui per motivi spesso più emozionali che razionali la cittadinanza si sarebbe divisa, interlocutori (intendo chi promuove il progetto di un nuovo stadio) che, anche se affidabili, hanno un legame relativo con il tessuto cittadino. Ma tant'è. I problemi vanno affrontati. Al punto in cui siamo penso, e credo lo dovremmo pensare tutti noi, che i cittadini milanesi non siano interessati ad assistere a scontri fra fazioni ideologiche, ma che vogliano piuttosto dalla politica milanese una soluzione pragmatica che garantisca che il Milan e l'Inter restino a giocare nell'area di San Siro, laddove c'è la storia del calcio milanese, laddove sono abituati a recarsi, laddove hanno cominciato ad assistere alle partite fin da piccoli”.

Sull’ipotesi di ristrutturare il Meazza Sala ha ricordato:

“Il Consiglio ha invitato ad insistere su questa via e noi non ci siamo certo fatti pregare, ma purtroppo, come tutti hanno visto, non trovando poi un interesse concreto da Inter e Milan. E vorrei essere chiaro su questo: la questione dello stadio è complessa anche e soprattutto perché le squadre sono degli operatori molto particolari che agiscono sostanzialmente in regime di monopolio e se le squadre non vogliono ristrutturare noi non abbiamo certo la possibilità di obbligarle a farlo”.

"Il Consiglio comunale proponga una destinazione per i fondi della vendita"

"Auspico che dal Consiglio Comunale nasca una proposta di destinazione dei fondi ricavati dalla vendita di San Siro a Milan e Inter. Penso che questa nuova prospettiva di vendita dello stadio e dell'area della Grande Funzione Urbana debba essere vista come un'opportunità per redistribuire risorse sulla città di Milano e portare miglioramenti alla vita dei milanesi. - ha spiegato Sala - Su questo voglio confrontarmi con voi tutti, oggi e nei mesi che verranno, per ragionare insieme su quale possa essere la destinazione migliore e di maggior impatto di questi fondi, che io suggerisco siano rivolti allo sviluppo del quartiere, anche come parziale compensazione dei disagi che può comportare una trasformazione del genere, e alle fasce di popolazione più in difficoltà, in nome di quello spirito ambrosiano che deve saper coniugare impresa e solidarietà sociale”.

Il coinvolgimento del Consiglio comunale nella vicenda di San Siro è stato ricordato da Sala anche per le richieste, accolte, della riduzione degli indici di edificabilità, passati da 0,63, come desiderato dalle squadre nel luglio 2019 a 0,35, limite ordinario previsto dal PGT:

"Questo è importante, e ci tengo a sottolinearlo, per far capire il valore del lavoro politico e amministrativo che abbiamo fatto e che ci ha portato a dimezzare i volumi che potranno essere realizzati su un'area così delicata da un punto di vista ambientale ed urbanistico come quella di San Siro. Per apprezzare meglio questo processo di riduzione, è utile ricordare che la normativa sugli stadi avrebbe consentito alle squadre di derogare al PGT in modo massiccio per quanto riguarda le volumetrie”.

Ok del Consiglio per la riqualificazione dell'area

Il Consiglio comunale ha approvato con 24 voti favorevoli, 16 contrari e 1 astenuto (il consigliere Pd Rosario Pantaleo) l'odg di maggioranza ‘Linee guida per l’utilizzo delle risorse collegate allo Stadio Meazza e alle aree limitrofe’. Gli obiettivi del documento sono 'riqualificare il quartiere San Siro, contrastare l'emergenza abitativa e rimodernare gli impianti sportivi delle periferie cittadine'. Tra i banchi di maggioranza hanno votato contro l’odg i tre consiglieri verdi Francesca Cucchiara, Tommaso Gorini e Carlo Monguzzi, il consigliere Pd Alessandro Giungi e il consigliere del gruppo Misto Enrico Fedrighini.

Il testo impegna la giunta a rispettare gli indirizzi stabiliti dal Consiglio Comunale nei precedenti ordini del giorno, a destinare le risorse derivanti dall’eventuale vendita dello Stadio Meazza a Milan e Inter e dell'area di San Siro a progetti di interesse pubblico e a coinvolgere anche l’area di La Maura nel progetto di riqualificazione

“con un percorso di ascolto partecipato, vincolato a funzioni di interesse pubblico a partire dalla destinazione a verde, con l'intento di conservarne le caratteristiche ambientali e storiche, anche attraverso la richiesta di apposizione di un vincolo monumentale, e superando l'utilizzo come area per concerti”.

Benefici per tutta la città

Su San Siro, si chiede di porre attenzione alle infrastrutture di accesso allo Stadio e alle aree parcheggio, di mitigare l'impatto acustico, viabilistico e ambientale del cantiere e di tenere in considerazione la creazione di un fondo per il monitoraggio ambientale continuo del quartiere, per rilevare la qualità dell’aria, i livelli di inquinamento acustico e la gestione dei rifiuti. L’ultimo punto del testo chiede espressamente di aggiornare “tempestivamente il Consiglio Comunale sui prossimi, futuri sviluppi del confronto con le squadre”.

"Chiediamo alla Giunta di seguire questa linea nell'impiego delle risorse che possono liberarsi se dovesse andare in porto la manifestazione di interesse sul Meazza. – ha commentato la capogruppo del Partito Democratico Beatrice Uguccioni - Noi crediamo che un'operazione così importante possa e debba dare benefici a tutta la città, a cominciare ovviamente dal quartiere San Siro. In questi anni la maggioranza ha sempre lavorato in maniera attenta, critica ma costruttiva per la migliore soluzione possibile della vicenda stadio. Siamo convinti che il Consiglio comunale votando questo documento abbia dato un ulteriore contributo in questa direzione”.

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