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Prima della Scala 2024, la cronaca di una giornata finita con il trionfo di 12 minuti di applausi

Proteste, letame, fischi alla soprano perchè russa, qualche problema in effetti c'è stato ma alla fine quello che conta davvero è stata la pioggia di applausi che ha accolto l'opera "La forza del destino"di Giuseppe Verdi

Prima della Scala 2024, la cronaca di una giornata finita con il trionfo di 12 minuti di applausi
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E' successo davvero di tutto in questa lunga giornata della prima della Scala del 7 dicembre: proteste, letame, fischi alla soprano, qualche problema in effetti c'è stato ma alla fine quello che conta davvero in questa serata è stata l'ovazione finale di applausi durata la bellezza di 12 minuti per l'opera "La forza del destino"di Giuseppe Verdi.

Prima della Scala 2024, la cronaca di una serata trionfale

MILANO - La cronaca della giornata milanese della Prima della Scala del 7 dicembre è partita di mattina col blitz del centro sociale Cantiere che si è presentato davanti al teatro alla Scala  rovesciando su un tappeto rosso terra e letame su cui hanno piantato le maschere di Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Ignazio La Russa e Benjamin Netanyahu.

Il blitz del centro sociale Cantiere

"Resistiamo per un mondo libero da guerra e genocidio", era uno degli slogan che si leggeva sul corteo che sfilando sotto la pioggia per le vie del centro, dopo essere partiti da Porta Venezia, è giunto davanti al teatro con tante bandiere palestinesi, fumogeni accesi e slogan quali "Intifada", " Free Palestine from the river to the sea" ad animare la manifestazione che,  è in via Larga e raggiungerà largo Cairoli, mentre piazza Scala è blindata per la Prima.

La manifestazione per le vie del centro (Foto Mianews)

Non si sono comunque verificati incidenti. Nei pressi di piazza Scala, un gruppo di manifestanti - tenuti a distanza da transenne e forze di polizia - ha acceso fumogeni e qualche petardo, ma non ci sono stati tentativi di sfondamento.

La comunità ucraina punta il dito contro la soprano russa

Nell'area davanti a Palazzo Marino è andata in scena anche la prevista protesta della comunità ucraina milanese  insieme ai militanti dell'associazione liberale 'Ponte Atlantico' per contestare la soprano russa accusata dalle associazioni di essere vicina al regime di Putin.

"L'opera è un palco per la verità, Netrebko porta le ombre" e anche "Stop Netrebko la Scala merita di più": sono alcune delle scritte esposte su alcuni cartelli e striscioni portati in piazza della Scala, nell'area davanti a Palazzo Marino, separata da transenne dall'ingresso del Piermarini d.

La "Forza del Destino" porta davero sfortuna?

La Russa: "Scaramanzia? Solo per l'Inter"

Il presidente del Senato Ignazio La Russa, a margine dell’inaugurazione della Grande Brera a Palazzo Citterio a Milano, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se fosse scaramantico verso l'opera di Verdi "La Forza del Destino" considerata tradizionalmente un'opera che porta sfortuna e per cui il suo nome non vada pronunciato per intero, ha fatto la battuta:

"Scaramantico? Per stasera? Mi hanno detto che basta non pronunziarla. Mi dicono che sia molto bella e poi io non sono troppo scaramantico, solo per l'Inter, per il resto non ha importanza". E rivolgendosi poi al sindaco Giuseppe Sala: "Bisogna incrociare le dita, ma noi non ci crediamo e ci andremo, vero sindaco che ci andiamo?".

Il ministro della Cultura Giuli: "Non sono scaramantico per niente, opera magnifica"

"Non sono scaramantico per niente. L’opera è una forza del destino, il destino è una parola bella e anche la forza lo è. L’opera è magnifica, non vedo ragioni per essere scaramantici", le parole del  ministro della Cultura Alessandro Giuli a chi gli ha chiesto se credesse alla tradizione che l’opera di Giuseppe Verdi "La Forza del Destino", porti sfortuna.

Nuovi nomi eccellenti presenti alla Prima

Come sempre è lunga la sfilata di nomi famosi che varcano le porte del teatro alla Scala per  assistere alla Prima della stagione "La forza del destino", di Giuseppe Verdi. Sono infatti arrivati, tra gli altri, il presidente di Mediaset e della Veneranda Fabbrica del Duomo, Fedele Confalonieri, il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, il prefetto Claudio Sgaraglia, l'attore Pierfrancesco Favino, la regista Andrée Ruth Shammah, l'atleta azzurro Gianmarco Tamberi.

La senatrice a vita Liliana Segre quest'anno ha preso posto nel palco reale al posto del presidente della Repubblica Sergio Mattarella - impegnato a Parigi per la riapertura di Notre-Dame -.

Tra gli arrivi, anche quelli di Mario Monti, ex presidente del consiglio, e di Alessandro Spada, presidente di Assolombarda.

Il sovrintendente Dominique Meyer

"Spero di vedere 2mila persone uscire con un sorriso da un orecchio all'altro. Non mi aspetto nulla, noi vogliamo aprire la stagione d'opera",ha detto Dominique Meyer, sovrintendente alla Scala fino al 2025, entrando a teatro per assistere all'opera di Giuseppe Verdi che apre la stagione teatrale, "La forza del destino". "C'è sempre una relazione dialettica tra il soggeto d'opera e la vita reale - ha detto Meyer - Non è che ci possa portare all'ottimismo, crediamo sempre che l'umanità faccia dei progressi. L'opera ci fa mettere il dito in questo fatto non tanto bello, questa storia di guerra che si sviluppa nell'arco di tre secoli".

Il sindaco Sala: "Proteste? Sarebbe sarebbe strano non ci fossero"

"È la storia della Scala e della Prima della Scala. Inutile che ci stupiamo, cerchiamo di capire le ragioni. In un momento storico come questo sarebbe strano non aspettarsi le proteste": così il sindaco Giuseppe Sala nel foyer del Teatro alla Scala ha commentato i cortei di protesta che si sono svolti in città.

Il palco reale per la Prima della Scala (Foto Brescia e Amisano © Teatro alla Scala)

"Meyer è stato un grandissimo sovrintendente, anche nel periodo del Covid dove ha fatto qualcosa di straordinario, è sempre stato molto collaborativo - ha proseguito -. A volte siamo stati criticati per avere preso sovrintendenti stranieri ma lui è profondamente legato alla città. Ortombina proseguirà nel suo percorso e farà del suo, conosce la Scala sono sicuro che è una buona scelta".

Roberto Bolle: "Un'opera che rispecchia il mondo attuale"

Il primo ballerino della Scala, arrivando al Teatro per la Prima, ha detto ai giornalisti che gli chiedevano hanno l’importanza dell’opera di Verdi scelta inaugurare la stagione:

"E' un'opera che rispecchia anche molto il mondo attuale perché, appunto, è molto incentrata sulla guerra quindi credo che si sentirà molto questo parallelo con la realtà e la finzione che viene portata in palcoscenico; però c'è anche molta spiritualità: c'è una richiesta di pace, di amore, che credo che pervada poi alla fine tutto questo insieme di guerra, di distruzione, di miseria che si percepisce. Quindi noi ci attacchiamo a questo grido di speranza, di pace e di amore".

"Non è proprio l'opera in cui la figura femminile riesce a imporre la propria personalità, il proprio carisma e a decidere il proprio destino”, ha detto ancora. “È un po' un destino che si subisce e alla fine c'è una grande rassegnazione verso quello che è il fato e quello che è il destino. Credo che un messaggio più contemporaneo sia che ognuno possa essere artefice del proprio destino”, ha concluso Bolle.

Il testro all'esecuzione dell'Inno di Mameli (Foto Brescia e Amisano © Teatro alla Scala)

12 minuti di applausi

Tanti consensi per l'opera, gli interpreti, il direttore Riccardo Chailly ma anche qualche 'buu' per la soprano Anna Netrebko al termine dell'opera di Giuseppe Verdi che il pubblico ha applaudito per  dodici minuti.

"Fare 'buu' ad Anna Netrebko perché russa è ridicolo" ha detto il sovrintendente del Teatro alla Scala, Dominique Meyer, in merito alle contestazioni nei confronti della soprano, durante la Prima. "Non apprezzo che lo spettacolo sia preso in ostaggio così, non c’è una Netrebko in ogni generazione se abbiamo fortuna di averla qua in teatro bisogna essere calorosi e applaudirla", ha aggiunto.

Sala: "Tra le mie 9 Prime è quella che mi è piaciuta di più"

"Spettacolo straordinario, il mio giudizio sincero e onesto, un’opera straordinaria, cast stellare. Molto belle le scene e i costumi. Oggi sono felicissimo, mi spingerei a dire che nelle mie ormai 9 'Prime' della Scala da quando sono sindaco questa è stata quella che mi è piaciuta di più": lo ha detto il sindaco Giuseppe Sala lasciando la Scala al termine de 'La forza del destino' che ha inaugurato la stagione. Parlando del messaggio dell'opera, Sala ha aggiunto: "È un messaggio legato alla contrapposizione tra amore e guerra. L’amore fa sempre fatica a trionfare, ma alla fine resiste".

La Russa: "Dall'opera un messaggio di speranza"

"Un voto? 9, mi è piaciuta, la musica stupenda le interpretazioni meravigliose e poi la scenografia. Sempre emozionante io ne ho fatte tante e questa mi è piaciuta più di molte altre. La qualità degli interpreti è stata altissima": così il presidente del Senato Ignazio La Russa, all'uscita del Teatro, ha commentato l'opera 'La Forza del destino' che ha aperto la stagione della Scala. A chi gli chiedeva che messaggio legato alla guerra avesse colto nell'opera, La Russa ha detto: "Non credo che sia questo il messaggio, credo che Verdi e il librettista hanno voluto dare una speranza. Credo che il finale sia di speranza e di religiosità quindi non è tanto un inno alla pace o alla guerra ma alla speranza".

La proiezione della Prima della Scala in Galleria Vittorio Emanuele (Foto Mianews)
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