Presidio davanti la Prefettura contro il Ddl sicurezza: "legge repressiva"
Diverse centinaia di manifestanti si sono radunati nel tardo pomeriggio del 25 settembre 2024 in corso Monforte
Presidio anche a Milano contro il Ddl sicurezza, approvato i giorni scorsi alla Camera.
Presidio contro il Ddl sicurezza
MILANO - Diverse centinaia di manifestanti si sono radunati nel tardo pomeriggio del 25 settembre 2024 in corso Monforte, nei pressi della Prefettura. Tra gli altri, alla manifestazione erano presenti rappresentanti del Pd, di Alleanza Verdi Sinistra, di Rifondazione Comunista e di Cgil, Anpi e Arci Milano.
"Una politica fallimentare"
Tra musica e letture ad aprire gli interventi è stato Luca Stanzione, segretario generale Cgil Milano, che ha detto:
“Siamo qui per denunciare una politica sulla sicurezza della destra che è fallimentare, perché se devono intervenire con un disegno di legge ulteriore dopo che negli ultimi 10 anni hanno fatto altri interventi allora stanno sconfessando tutto quello che hanno fatto prima. E poi siamo qui per dire che il diritto a manifestare non può essere represso”.
Per Stanzione "evidentemente il Governo non sopporta né il dissenso nei suoi confronti né il dissenso e il conflitto che la Costituzione preserva e deve essere esercitato per la tenuta democratica del Paese. Ci aspettiamo il ritiro del disegno di legge e di aprire un’interlocuzione seria con il governo che ascolti le organizzazioni sindacali”.
"Decreto vicino all’autoritarismo"
È poi intervenuto anche il presidente Anpi provinciale di Milano, Primo Minelli:
“Crediamo come Anpi che questo decreto sia vicino all’autoritarismo, di fronte alle libertà individuali e collettive che vengono meno l’Anpi non può che esserci”, ha affermato.
Per il Partito Democratico ha parlato Alessandro Capelli, segretario milanese del partito
“È un ddl che confonde la parola sicurezza con la parola repressione. Non mette un centesimo per mantenere le promesse fatte in campagna elettorale, non mette un centesimo per i presidi per le forze dell’ordine nelle grandi città o nei progetti di coesione sociale. Costruisce invece una legge per penalizzare chi esprime dissenso contro il governo. Rischia di essere una legge liberticida contro studenti e studentesse che manifestano per il clima, per i lavoratori che manifestano per il loro posto di lavoro”.