La Giunta comunale ha approvato il Protocollo d’Intesa tra il Comune di Milano e Invimit SGR Spa, società interamente controllata dal Ministero dell’Economia, dando ufficialmente avvio al percorso di rigenerazione della “Grande Funzione Urbana Piazza d’Armi”, situata nella zona nord ovest della città.
Rigenerazione Piazza d’Armi, firmato il protocollo d ‘intesa Comune-Invimit
MILANO – L’area, ex comparto militare dismesso dal Ministero della Difesa, rappresenta uno degli ambiti urbanistici strategici più rilevanti del quartiere di Baggio, nel Municipio 7. È delimitata dalle vie Forze Armate, Olivieri, Cardinale Tosi, Domokos e Cardinale Mazzarino e si estende su una superficie complessiva di circa 424mila metri quadrati. La parte principale, pari a 388mila metri quadrati, è di proprietà del Fondo i3-Sviluppo Italia comparto 8 quater, gestito da Invimit SGR, mentre la restante porzione appartiene al Comune di Milano.

Si tratta di una delle più grandi aree ancora disponibili per lo sviluppo urbano in città. Il Protocollo stabilisce che la trasformazione avverrà nel rispetto dei vincoli della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale e alla tutela delle biodiversità esistenti.
L’80% dell’intera area sarà occupata da un grande parco
In linea con gli obiettivi del Piano di Governo del Territorio, circa l’80% dell’intera area – una quota superiore ai minimi previsti dal Pgt – sarà destinato alla realizzazione di uno dei più estesi parchi urbani di Milano. Il nuovo polmone verde comprenderà percorsi naturalistici e attrezzati, aree sportive e playground.
Sarà inoltre salvaguardato il cosiddetto “Bosco delle averle”, un’area di circa 1,7 ettari nella parte nord-ovest del comparto, caratterizzata dalla presenza dell’averla, un piccolo uccello passeriforme. Il progetto del parco verrà definito attraverso un concorso pubblico, in accordo con la Soprintendenza.
Nella zona degli ex Magazzini di Baggio sorgeranno le nuove edificazioni
Le nuove edificazioni saranno concentrate nella zona degli ex Magazzini di Baggio, soggetta a vincolo indiretto. A fronte dei 144mila metri quadrati di superficie edificabile consentiti dal Pgt, ne verranno realizzati circa 122mila. I restanti 22mila metri quadrati, di proprietà comunale e del comparto 8 quater, saranno trasferiti in altre aree della città per la realizzazione di alloggi a canone calmierato e strutture sociali.
Il progetto prevede nuove residenze, in larga parte destinate a giovani coppie e lavoratori impiegati nei servizi pubblici essenziali, oltre a negozi di vicinato, servizi pubblici e medie strutture di vendita.
Il prossimo passaggio sarà la sottoscrizione della Convenzione urbanistica quadro, secondo l’iter previsto dallo strumento urbanistico vigente.
La vicesindaca Scavuzzo: “Una scelta di equilibrio tra verde pubblico e edilizia a canoni calmierati”
«Questo Protocollo – ha commentato la vicesindaca con delega alla Rigenerazione urbana Anna Scavuzzo – conferma la volontà dell’Amministrazione e di Invimit di restituire alla città un’area di grande valore ambientale e paesaggistico. Il futuro parco sarà uno dei più grandi della città e si collegherà al sistema del verde dell’ovest, dal Parco delle Cave a Trenno fino al Bosco in città».
Scavuzzo ha inoltre sottolineato come la riduzione delle volumetrie e il trasferimento delle superfici eccedenti rappresentino una scelta di equilibrio tra verde pubblico e edilizia a canoni calmierati, condivisa anche con il Municipio 7.

L’amministratore delegato di Invimit SGR
Soddisfazione anche da parte dell’amministratore delegato di Invimit SGR, Stefano Scalera: «Con questo Protocollo poniamo una prima pietra simbolica di un progetto ambizioso e sostenibile. Abbiamo rivisto profondamente il progetto originario, rinunciando a una parte significativa della superficie edificabile, perché la missione di Invimit è assumersi una quota di rischio per rendere possibili interventi di rigenerazione urbana di questo tipo».
Verranno realizzati circa 1.700 appartamenti
Nel concreto, l’intervento porterà alla realizzazione di circa 1.700 appartamenti, di cui 700 destinati a dipendenti pubblici impiegati in servizi essenziali – come infermieri, forze dell’ordine e personale della pubblica amministrazione – con canoni calmierati non superiori al 30% dello stipendio.
«Continueremo il confronto con istituzioni, associazioni e realtà del territorio – ha concluso Scalera – con l’obiettivo di contribuire in modo concreto al diritto alla casa e al verde pubblico, due temi centrali per Milano».