Piano Cave

Piano cave di Città metropolitana, il consigliere Negri: "Strumento importante, facciamo chiarezza"

Preoccupazioni da parte della consigliera regionale Monica Forte sulle infiltrazioni mafiose nel settore.

Piano cave di Città metropolitana, il consigliere Negri: "Strumento importante, facciamo chiarezza"
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Il consigliere delegato all’Ambiente a alla Legalità della Città metropolitana Simone Negri è intervenuto in merito al Piano cave redatto nel 2019.

Piano cave della Città metropolitana di Milano

MILANO - La Città metropolitana di Milano nel 2019 ha redatto e adottato il proprio Piano cave e, come previsto dalla legge regionale n. 14/1998, ha provveduto a trasmetterlo alla Regione Lombardia per la sua definitiva approvazione.

“Nei tre anni successivi – spiegano da Città metropolitana –, questo atto finale, determinante per rendere efficace tale documento, incomprensibilmente non vi è stato. Solo nelle ultime settimane il tema è stato affrontato dalla Commissione VI della Regione Lombardia, un ritardo che si ripercuote su un settore tanto strategico quanto delicato, che ha obbligato in questi anni per ben due volte la Città Metropolitana a prorogare le autorizzazioni, pena la sospensione delle attività di cava, garantendo così la continuità operativa delle aziende”.

Le preoccupazioni della consigliera Forte

Proprio nel corso di una delle prime audizioni della commissione regionale sul Piano Cave, sono emerse delle preoccupazioni da parte della consigliera regionale Monica Forte sulle infiltrazioni mafiose nel settore, in particolare nel caso di Zibido San Giacomo dove una cava è stata posta sotto sequestro nell’ambito di un’inchiesta sul riciclo dei rifiuti.

Si tratta dell'ordinanza scaturita a maggio dello scorso anno in seguito alle indagini dei militari dei Nipaaf Carabinieri di Milano e Lodi, su delega della Dda di Milano. La cava nel mirino della Direzione distrettuale antimafia era quella della famiglia Bonilauri, collegata, secondo le accuse, al clan Molluso. L'inchiesta era partita come seguito dell'indagine “Mensa dei poveri” che aveva coinvolto la EcolService di Corsico, sempre in collegamento coi Molluso.

Intervento di Simone Negri

Sul Piano cave è intervenuto il consigliere delegato all’Ambiente a alla Legalità della Città metropolitana Simone Negri: “Condividiamo la necessità di approfondire la questione e di condividere misure per scongiurare che fenomeni di questa gravità possano ripetersi: l'impegno per la legalità e per approntare strumenti efficaci deve essere comune. Riteniamo però che in relazione al Piano cave vada evidenziato che siamo di fronte a un documento di natura pianificatoria e strategica che non attiene al percorso autorizzativo delle attività nei singoli siti.

Va anche ricordato che il caso giudiziario in oggetto è emerso solo successivamente alla stesura del piano e sul ruolo di Città Metropolitana di Milano in questa fase dobbiamo anche intenderci: qualsiasi decisione relativa al Piano Cave da qui in avanti è esclusivamente in mano a Regione Lombardia e non sono previsti ulteriori passaggi di approvazione in Città Metropolitana. È pertanto poco informato chi parla di "rimpallo" di responsabilità tra la Città metropolitana di Milano e la Regione”.

Il Piano cave è lo strumento con cui la Città metropolitana pianifica per la durata di dieci anni l’attività di estrazione di inerti sul suo territorio; nel nostro caso si tratta esclusivamente di sabbie e ghiaie sciolte che vengono estratte a secco o in falda, setacciate e suddivise in base alla loro grandezza in limi, sabbie e ghiaie elementi fondamentali per la produzione di calcestruzzi e affini.

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