virale anche tra i bambini

Parte da Milano una petizione online per fermare la serie tv Squid game

Troppo violenta: potrebbe generare ansia e paura e stimolare aggressività e bullismo.

Parte da Milano una petizione online per fermare la serie tv Squid game
Pubblicato:
Aggiornato:

Parte da Milano, una petizione on-line per fermare Squid game, una serie tv sudcoreana, fenomeno televisivo e social del momento, in onda in Italia da metà settembre su Netflix.

La serie sta diventando virale anche tra i bambini: per i suoi contenuti molto violenti, potrebbe generare ansia e paura e stimolare aggressività e bullismo verso i più fragili, avvertono psicologi ed educatori.

Da qui la petizione lanciata dalla meneghina Fondazione Carolina, onlus che si occupa di benessere dei minori, dedicata a Carolina Picchio, prima vittima di cyberbullismo in Italia.

Petizione online per fermare la serie tv Squid game

“Ci riteniamo una realtà propositiva, lo confermano le collaborazioni con i colossi del web nell’ottica della prevenzione e del supporto ai ragazzi e alle famiglie – spiega il Segretario generale, Ivano Zoppi – ma di fronte allo sgomento di mamme e maestre delle scuole materne non bastano i buoni propositi, serve un’azione concreta”.

Quello di Fondazione Carolina non è un atto censorio, ma risponde alla necessità di far fronte alla sconfitta dei parental control e alla crisi della genitorialità.

Una debacle messa nudo dai social e, soprattutto, dalle decine di segnalazioni che gli esperti per la sicurezza e il benessere digitale delle nuove generazioni hanno raccolto da tutta Italia.

“Mio figlio ha picchiato la sua amichetta mentre giocava a Squid Game”. “A mia figlia hanno rovesciato lo zaino fuori dalla finestra dell’aula perché ha perso a Squid game, non vuole più uscire di casa". “I miei figli non sono stati invitati alla festa del loro compagno, perché non vogliono giocare a Squid Game”.

Sono solo alcune delle testimonianze arrivate a Fondazione Carolina; un campione allarmante rispetto ad una serie che racconta violenza, alienazione e dipendenze con la semplicità dei giochi d’infanzia.

Serie diventata virale anche tra i più piccoli

Non a caso la stessa Netflix suggerisce la visione della serie coreana per utenti sopra i 14 anni di età, eppure SQUID GAME, che sta battendo ogni record di visualizzazioni, impazza tra i giovanissimi. Il passaparola è inarrestabile, tanto che la serie diventa virale, anche tra i più piccoli.

“Da oggi, sulla piattaforma Change.org è possibile firmare la petizione per bloccare questo contenuto, micidiale per gli utenti più piccoli e i giovani più fragili - denuncia Zoppi - Come Fondazione Carolina ci siamo già attivati con l’AgCom, nell’ambito della nostra collaborazione con Corecom Lombardia, mentre abbiamo chiesto di incontrare il Garante Infanzia e Adolescenza per rappresentare il disagio vissuto da tante famiglie a fronte di questo fenomeno”.

Un appello allargato anche alla Commissione Parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza. In qualità di educatore, Ivano Zoppi non entra nel merito del prodotto televisivo, ma giudica gli effetti preoccupanti di questa produzione sulle nuove generazioni.

Ma questi contenuti, che mettono a rischio i nostri figli, possiamo davvero fermarli?

“La risposta è no – precisa laconicamente Zoppi – Perché abbiamo delegato al web la socialità dei nostri figli, perché abbiamo smesso di essere il filtro tra l’infanzia e l’età consapevole, creando da una parte dei piccoli adulti, ma dall’altra degli eterni adolescenti, che si formano sui social e faticano a trovare la propria indipendenza”.

Anche se non hai l’abbonamento a Netflix, il fenomeno Squid game pervade il quotidiano dei bambini attraverso i “per te” di TikTok; ovvero i contenuti consigliati dal social network più popolare tra i giovanissimi. Un accerchiamento che passa per tutte le principali media company, da Facebook a Youtube, da Twitch a Instagram, passando per WhatsApp e Telegram.

QUI PER FIRMARE LA PETIZIONE

Che cos'è Squid game: la scheda

I consigli della Fondazione Carolina per genitori e insegnanti

Seguici sui nostri canali