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Niguarda da record sui trapianti d'organi: è il centro più attivo della Lombardia

Il valore aggiunto dell'esperienza in 3D e l'attività dei medici e del personale anche nei giorni festivi. La soddisfazione della Direzione e della Regione.

Niguarda da record sui trapianti d'organi: è il centro più attivo della Lombardia
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Record di trapianti a Niguarda: con 211 trapianti di organi nel 2021 è il centro più attivo della Lombardia. A ciò si aggiunge un ulteriore importante fiore all'occhiello e valore aggiunto: sono stati realizzati anche i primi interventi preparati grazie alla stampa in 3D dell’organo del donatore.

Niguarda da record, i numeri

Il report dell'Asst Grande Ospedale Metropolitano Niguarda fa riferimento al 2021 e rileva che sono stati eseguiti 211 trapianti di organi, un risultato che mette dunque l’ospedale milanese al primo posto tra i centri trapiantologici della Lombardia.

Nella fattispecie, sono stati trapiantati 73 reni (di cui 13 da donatori viventi), 26 cuori, 110 fegati (di cui 4 da donatori viventi) e 2 pancreas.

La soddisfazione della Direzione, trapianti anche nei giorni festivi

Un risultato che è stato salutato evidentemente con orgoglio e soddisfazione da parte della struttura ospedaliera, in particolar modo da Luciano De Carlis, direttore del Transplant Center, il Centro Trapianti:

“Il dato di attività del 2021 testimonia il grande lavoro fatto a tutti i livelli, clinico, assistenziale, logistico e organizzativo nonostante la pandemia da Covid-19. Il trapianto è uno spartito che richiede un impegno corale di più interpreti che non sanno quando saranno chiamati in causa e che proprio per questo devono farsi trovare sempre pronti. Sempre. È un’attività che non permettere soste. Ad esempio nei giorni delle scorse festività pasquali a Niguarda sono stati eseguiti due trapianti di fegato e due di reni”.

Niguarda, valore aggiunto trapianti e innovazione

Nella relazione dell'Asst emerge come il 2021 per il Niguarda Transplant Center sia stato un anno importante non solo dal punto di vista dei numeri, ma anche sotto il profilo dell’innovazione, un settore dove tutta la sanità sta puntando e continuerà a puntare. In questa direzione, emblematica è l'esperienza i primi interventi preparati grazie alla stampa in 3D dell’organo del donatore.

Una novità spiegata ancora da De Carlis:

“Questi modelli aggregano i dati ottenuti dalle immagini radiologiche di TC e Risonanza magnetica dell’organo da trapiantare. Il clone stampato in tre dimensioni aiuta l’équipe sia in fase di preparazione dell’intervento che in sala operatoria. Un vantaggio per i chirurghi che possono preparare al meglio la sessione operatoria e un utilissimo contributo anche in termini di formazione per allenare i chirurghi di domani”.

Anche dalla Direzione generale del Niguarda, attraverso Marco Bosio è stato salutato con soddisfazione il risultato raggiunto:

“Un trapianto, prima di tutto, ha bisogno di qualcuno che abbia scelto di donare i propri organi. Grazie quindi a tutti, chirurghi, anestesisti, internisti, tecnici di laboratorio, infermieri, operatori del trasporto, personale impegnato nel prelievo degli organi e donatori, per aver contribuito alla crescita di uno dei progressi più straordinari non solo della terapia, ma anche della solidarietà umana”.

Il plauso dell'assessore al Welfare

A pochi giorni di distanza dalla giornata nazionale dei trapianti (ricorreva il 24 aprile) il report del Niguarda ha raccolto anche il plauso della vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia Letizia Moratti:

“Saluto con grande soddisfazione e anche un po’ di commozione l’importante risultato del Niguarda. Un risultato che non sarebbe stato possibile concretizzare senza un gesto fondamentale, semplice, ma anche di grande coraggio: donare gli organi. Si tratta di un gesto di grande generosità e altruismo che permette di salvare vite di chi, senza un trapianto, non avrebbe possibilità di sopravvivenza. È un gesto che, a sua volta, mette in movimento un articolato lavoro di squadra dove vengono esaltate le professionalità e le competenze di più persone. Un lavoro di squadra che permette il miglior epilogo possibile della donazione: salvare una vita. Grazie dunque a tutti donatori e a tutti i medici e operatori per quanto fanno quotidianamente”.

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