DOPO 12 ANNI

Movida, dal Comune di Milano il regolamento per la disciplina delle zone tutelate

Il Regolamento, composto da 20 articoli, entrerà in vigore tra 90 giorni

Movida, dal Comune di Milano il regolamento per la disciplina delle zone tutelate
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Il Consiglio Comunale ha approvato, nella seduta di ieri, il “Regolamento per la disciplina delle zone tutelate per le attività di somministrazione di alimenti e bevande e per la vendita da parte delle imprese artigiane di prodotti alimentari di propria produzione per il consumo immediato nei locali dell’azienda”.

Regolamento per la disciplina delle zone tutelate

MILANO - Un regolamento atteso da circa 12 anni e che ha l’obiettivo di rendere la programmazione e l’organizzazione dell’insediamento di nuove attività in città più equilibrata e sostenibile. Il provvedimento segue il percorso tracciato dalla Giunta la scorsa estate tramite le linee di indirizzo per l'attuazione di misure strutturali a contrasto degli effetti della ‘mala-movida’ in cui sono previste diverse azioni per la riduzione e mitigazione degli effetti negativi della movida, nel rispetto dell’equilibrio tra le esigenze di cittadini e cittadine e della libertà e dello sviluppo di impresa degli esercizi commerciali - e si è perfezionato grazie alla collaborazione con il Politecnico di Milano e al confronto e alla condivisione con le associazioni di categoria.

Cosa stabilisce

Il Regolamento, composto da 20 articoli, entrerà in vigore tra 90 giorni: disciplina il rilascio di nuove autorizzazioni commerciali in alcune aree della città tutelate, e quindi l’apertura e eventuali trasferimenti di sede in base a determinati criteri. In particolare, nelle zone da sottoporre a tutela, il rilascio delle autorizzazioni dipenderà dal raggiungimento di un livello minimo di qualità del servizio stabilito da determinati parametri tra cui, ad esempio, la concentrazione di attività già presenti nella zona e la distanza tra loro; la vicinanza a luoghi ‘sensibili’ come ospedali, residenze protette e Rsa; l’orario di apertura (diurno, serale o notturno); la presenza e le caratteristiche di eventuali dehors; la presenza di misure aggiuntive di mitigazione (ad esempio steward e personale dedicato alla clientela), oltre che l’attenzione ai più fragili attraverso progetti di inserimento lavorativo e all'accessibilità per persone con mobilità ridotta.

Scelta delle zone tutelate

L’individuazione delle zone tutelate e il loro ‘livello di tutela’ dipende da alcuni indicatori di criticità: oltre alla concentrazione di esercizi di somministrazione di alimenti e bevande e di artigiani alimentari già presenti nell’area, vengono valutati anche il numero di reclami ed esposti presentati da cittadini e cittadine raccolti nell’ultimo anno o la presenza di luoghi sensibili e di beni di interesse storico-culturale.

La 'mappa' delle zone tutelate verrà aggiornata tendenzialmente ogni due anni per monitorare trasformazioni e cambiamenti della città.

“Grazie a un percorso collaborativo e condiviso, dopo numerosi confronti anche con i consiglieri di maggioranza e opposizione e con le associazioni di categoria, che ringrazio, abbiamo approvato questo regolamento che la città attende da 12 anni – ha spiega l’assessore allo Sviluppo Economico Alessia Cappello -. Un regolamento che guarda al futuro e ad uno sviluppo più equilibrato e sostenibile della città”.

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