Milano Pride: tra i temi libertà personale e pace in Ucraina e Palestina
La parata è in programma sabato 29 giugno 2024
Tutto pronto a Milano per la nuova edizione del Milano Pride che si svolgerà sabato 29 giugno 2024.
Milano Pride
MILANO - La festa grande, il corteo di sabato 29 giugno che dalla Stazione Centrale arriverà all'Arco della Pace, ma anche decine di iniziative diffuse in città, le Pride Square, per rivendicare di essere ‘Liberə di Essere’. E' stata presentata ieri mattina a Palazzo Marino la 23esima edizione del Milano Pride, il palinsesto di iniziative organizzate da e per la comunità LGBTQIA+, per chiedere l'affermazione dei diritti di tutte le persone e che intende anche trasmettere un messaggio di pace per il cessate il fuoco in Ucraina e a Gaza.
Alla conferenza stampa hanno partecipato l'assessore alle Politiche Sociali Lamberto Bertolè, Alice Redaelli, presidente CIG Arcigay Milano che quest'anno festeggia quarant'anni dalla fondazione; Francesco Pintus di Milano Pride e, per le associazioni del Coordinamento Arcobaleno, Gianluca Trezzi di Checcoro e Andrea Pigey di Agedo.
"Servono tutele e riconoscimento sociale"
"La partecipazione parla chiaro, i diritti LGBTQIA+ e di tutte le minoranze sono ora nelle priorità della società civile: allarghiamo i nostri orizzonti e abbracciamo la città, marciando per le strade e rivendicando la nostra autodeterminazione e libertà - hanno spiegato gli organizzatori esponendo il documento politico del Pride 2024 elaborato dalle associazioni del Coordinamento Arcobaleno di Milano -. Le persone transgender, non-binarie e di genere non conforme devono essere rispettate nel proprio percorso di affermazione di genere, servono tutele e un pieno riconoscimento sociale per tutte le famiglie reali, diritto di avere legalmente riconosciuti entrambi i genitori se appartenenti alla comunità lgbtqia+, contrasto alle iniziative politiche che vorrebbero che la gestazione per altri sia un reato universale. Nelle scuole ci devono essere poi spazi adeguati all’educazione sulle tematiche queer, spazi genderless e l’obbligo di istituire le carriere alias. Carriere alias che devono affermarsi anche nei percorsi professionali, respingendo i tentativi di sopprimerle come accaduto in Regione Lombardia. Infine a troppe persone viene negata la vita e la dignità nei tanti conflitti in corso nel mondo e oggi pensiamo, in particolare, all’Ucraina e al popolo palestinese che vive nella Striscia di Gaza: chiediamo un cessate il fuco immediato che faciliterebbe anche il rilascio degli ostaggi”.
La partecipazione palestinese
Per quanto riguarda l'eventuale partecipazione della comunità palestinese al Pride
"la parata é pubblica e la partecipazione é legittima per chiunque: sarebbero i benvenuti così come quella di qualunque altra realtà che si vuole schierare a favore dei diritti”, ha detto la presidente di Cig Arcigay Alice Redaelli.
Messaggio di libertà personale
Oltre agli interventi istituzionali, come quello del sindaco Giuseppe Sala, sul palco all'Arco della Pace sono previste le esibizioni, tra gli altri, di Orietta Berti, Clara, Michele Bravi, Ricchi e Poveri e Big Mama.
“É molto importante che le istituzioni siano vicine al Pride perché é una manifestazione importantissima per la città e la grande parata é l’evento pubblico più importante che si svolge a Milano, il più partecipato. Quest’anno il messaggio é molto forte, cioè quello della libertà di poter vivere e di amare come si crede contro ogni discriminazione, nel segno della libertà personale. Un messaggio importante in un momento storico che anche le ultime elezioni europee ci consegnano come complesso, dal punto di vista dei diritti. Come città abbiamo la responsabilità di marciare insieme il 29 giugno”, ha spiegato l'assessore Bertolè ricordando che dal 2011 il Pride ha il patrocinio del Comune di Milano.