Milano omaggia il partigiano Mike Bongiorno con una targa davanti a casa sua
Non tutti lo sanno ma il conduttore, tra i padri della televisione italiana, fu detenuto nel carcere milanese di San Vittore perché antifascista
Il suo passaporto statunitense fu il suo lasciapassare per sfuggire alla fucilazione della Gestapo a Cravegna, un piccolo paese della Val D'Ossola, dove si trovava con altri giovani combattenti della Resistenza.
"Legato con amore alla città di Milano"
Nel cuore di Milano tra i viali e i grattacieli c'è una strada che da ieri, venerdì 8 settembre 2023, conserva una memoria preziosa. In via Giovanni da Procida, al civico 10, una targa in marmo è stata svelata in onore di uno dei volti più iconici della televisione italiana che ha vissuto a lungo proprio lì: Mike Bongiorno.
Questa targa, proposta e voluta dai familiari e dai condomini, è stata accolta con entusiasmo dall'Amministrazione comunale di Milano attraverso il comitato "Milano è Memoria". Ma perché onorare un'icona televisiva con una targa? La risposta sta nella straordinaria vita del grande Mike che va ben oltre i riflettori televisivi.
La targa recita: "In questa casa visse Mike Bongiorno, detenuto in gioventù nel carcere milanese di San Vittore perché antifascista. Fu storico presentatore televisivo e tra i padri fondatori della televisione italiana. Legato con amore alla città di Milano."
La lotta di Mika contro il fascismo
Queste parole non sono solo un tributo al presentatore televisivo ma anche a un giovane partigiano che, insieme a molti altri, lottò coraggiosamente per liberare l'Italia dal Nazifascismo. La vita di Mike Bongiorno è un racconto che attraversa diverse città da New York a Torino a Milano dove si trasferì a soli 20 anni per iniziare la sua carriera in Rai.
Tuttavia, il suo percorso fu segnato dalla lotta contro il regime fascista. Il suo passaporto statunitense fu il suo lasciapassare per sfuggire alla fucilazione della Gestapo a Cravegna, un piccolo paese della Val D'Ossola, dove si trovava con altri giovani combattenti della Resistenza.
Imprigionato a San Vittore
Mike era un partigiano e grazie alla sua conoscenza dell'inglese, svolse il ruolo di staffetta consegnando importanti comunicazioni agli Alleati oltre il confine in Svizzera. La sua lotta lo portò alla prigione di San Vittore dove sua madre era stata imprigionata. Dopo sette mesi trascorsi a San Vittore, fu trasferito al campo di transito di Bolzano.
Successivamente fu spedito al lager austriaco di Spittal an der Drau, in Carinzia. La sua liberazione avvenne nel febbraio del 1945 grazie a uno scambio tra prigionieri americani e tedeschi. Tornato negli Stati Uniti, la sua vita prese una nuova direzione.
"Questo è un regalo molto bello che la città di Milano fa a Mike - ha dichiarato commossa la moglie Daniela Zuccoli - Mike è stato un mecenate per Milano, faceva devolvere vincite per gli ospedali, per aiutare le persone che ne avevano bisogno."
Moglie e figli presenti
L'inaugurazione dell'omaggio di Milano a Mike Bongiorno a distanza esatta di 14 anni dalla sua morte è stata resa speciale dalla presenza dei suoi figli Niccolò e Michele oltre all'assessore alla Cultura del Comune di Milano, Tommaso Sacchi. Gli abitanti del condominio che hanno sostenuto l'iniziativa della targa erano presenti per condividere questo momento toccante.
Il prossimo anno, nel 2024, si celebrerà il centenario della nascita di Mike Bongiorno con un ricco cartellone di eventi e una fiction Rai che racconterà la storia del giovane partigiano che rischiò la fucilazione. Mike è stato un vero protagonista nella storia della televisione italiana contribuendo in modo significativo alla sua crescita.
La memoria di Mike continua a vivere
Indimenticabili i programmi come "Lascia e Raddoppia" e "Rischiatutto". Tuttavia, oggi, Milano lo ricorda non solo come il re dei telequiz ma anche come un eroe partigiano che ha lottato per la libertà del suo paese.
Questa targa, in via Giovanni da Procida, è una testimonianza tangibile di come la memoria di Mike Bongiorno continui a vivere nel cuore di Milano, una città che lo ha amato profondamente e che ora lo onora per la sua straordinaria vita di sacrificio, coraggio e dedizione alla libertà.