Avrebbe dovuto partecipare al Mi Ami Festival di Segrate la P38-La Gang, la band che negli ultimi tempi ha fatto parlare di sé tutti i media nazionali, ma considerate le polemiche l’organizzazione dello spettacolo ha deciso di sospendere la sua esibizione.
P38-La Gang, annullato il concerto milanese perché “troppo espliciti”
MILANO – Della band ne avevano già parlato i nostri colleghi di Prima Reggio Emilia, a seguito del forte scalpore suscitato dopo il concerto del Primo Maggio per la “Festa dell’Unità comunista”, promossa dalle sezioni reggiane del P.Carc e del Partito Comunista.
La P38-La Gang si era presentata sul palco con testi inneggianti le Brigate Rosse e un abbigliamento fortemente somigliante, con tanto di bandiera con stella a cinque punte, giustificando così sui social: “Siamo qui per creare slanci. Se davvero fossimo componenti di un gruppo armato clandestino forse strillarlo nei pezzi e sui palchi non sarebbe la migliore strategia da adottare”.
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Le denunce dalle parti offese
Ad ogni modo, le parti offese sono state molteplici. A far sentire la propria indignazione soprattutto i figli di vittime delle Brigate Rosse, da Lorenzo Biagi e Bruno D’Alfonso a Maria Fida, figlia di Aldo Moro, che di fronte a frasi come “zitto zitto, pagami il riscatto, zitto zitto, sei su una R4” (automobile nella quale è stato ritrovato il cadavere di Moro), ha scritto alla Gazzetta di Reggio che avrebbe sporto denuncia per istigazione al terrorismo.
L’esclusione
Prima che tutte le pagine venissero oscurate, la P38-La Gang ha provato a difendersi, affermando che i pre-adolescenti di oggi ascoltano abitualmente brani che inneggiano a reati “ben più gravi”, come ad esempio lo stupro.
Ma è servito a ben poco, in quanto a causa di questi avvenimenti, il Mi Ami Festival ha deciso di escludere dall’evento la band, che continua ad essere sottoposta ad indagini.