L'Università Cattolica compie 100 anni e a farle gli auguri c'è anche Ursula von der Leyen
La presidente della Commissione Europea ha ringraziato i giovani, che sono stati un esempio, dichiarando anche che "il futuro dell'Europa è in buone mani, ora vorrei che l'Europa restituisse loro qualcosa".
L'Università Cattolica ha spento la sua centesima candelina e per inaugurare il nuovo anno accademico 2021-2022, tra gli altri, dopo la video conferenza con Papa Francesco ha preso la parola anche Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, che si è lanciata in un discorso incoraggiante sul futuro dell'Europa e sulla responsabilità dimostrata dai giovani in questi anni di pandemia.
Ursula Von Der Leyen in Cattolica ringrazia i giovani
Rivolta al suo giovane pubblico la presidente della Commissione Europea ha voluto ricordare come, dall'inizio della pandemia, i giovani siano stati un esempio per tutti. Ha ringraziato i giovani, che sono stati un esempio, dichiarando anche che "il futuro dell'Europa è in buone mani, ora vorrei che l'Europa restituisse loro qualcosa".
Il discorso della Presidente della Commissione Europea
"Grazie alla solidarietà europea e alla capacità dell'Italia di gestire efficacemente la pandemia, l'economia italiana sta crescendo più in fretta che in qualunque altro momento dall'inizio di questo secolo". "Oggi siamo riuniti per celebrare il primo secolo dell'Università Cattolica e l'inizio del centunesimo anno accademico. Dal dicembre 1921 la Cattolica ha formato generazioni di leader italiani. La generazione del dopo-guerra, che ha scritto la costituzione italiana e ha ricostruito il Paese. E poi la successiva generazione di leader - figure che hanno reso l'Italia una potenza industriale e una democrazia forte al cuore del progetto europeo. Tra di loro c'è anche un mio predecessore alla presidenza della Commissione europea, Romano Prodi - che oggi è qui con noi", ha detto von der Leyen rivolgendosi a Prodi.
"Qual è la nostra missione per questi anni Venti e per i decenni successivi? Vorrei rispondere con tre parole: pianeta, innovazione, democrazia.
Voi sapete perfettamente che tipo di futuro dobbiamo costruire, se vogliamo invertire la tendenza attuale. La nostra economia sarà circolare. L'energia che riscalderà e raffredderà le nostre case sarà prodotta da fonti rinnovabili. Le auto che guideremo saranno elettriche o alimentate a idrogeno pulito. Anzi, la maggior parte di noi non avrà nemmeno bisogno della macchina per andare al lavoro, perché tutti avranno accesso a soluzioni alternative più pulite. Oggi, grazie a NextGenerationEu, disponiamo dei fondi per accelerare la transizione verso l'economia sostenibile che voi giovani giustamente chiedete.
NextGenerationEu sta aiutando gli italiani a ristrutturare le loro case e a ridurre, così, consumi energetici e bollette. Il piano investirà nell'alta velocità, consentendo così a voi, studenti fuori sede, di tornare a casa più rapidamente e senza inquinare. Abbiamo avviato un'ondata di investimenti puliti mai vista nella storia europea. Ma oltre agli investimenti, la transizione verso un'economia più sostenibile ha bisogno di nuove idee e nuovi stili di vita.
Gli obiettivi dell'Europa
Il Green Deal europeo deve diventare una realtà concreta e tangibile nella vita di tutti noi. Ma siamo noi che dobbiamo arricchirlo di una dimensione culturale ed emotiva. La seconda missione della nostra Unione è l'innovazione. L'Italia è sempre stata un paese di innovatori e di menti creative. Qui in Italia, Next GenerationEu sosterrà i ragazzi di talento che non hanno i mezzi per pagarsi l'università, sia con borse di studio sia triplicando la capienza delle residenze universitarie. Il piano aiuterà le università ad assumere giovani ricercatori. E finanzierà nuovi programmi di dottorato, concepiti per creare le competenze di cui le imprese hanno bisogno. Più del 15 % del piano di ripresa dell'Italia — 31 miliardi di euro — sarà destinato all'istruzione e alla ricerca. E ogni euro che investiamo nell'istruzione e nella ricerca è un euro ben speso.
La terza missione di cui vorrei parlare riguarda il rilancio della nostra democrazia in questa era digitale e globalizzata. Oggi la democrazia si trova di fronte a nuove sfide. Gran parte del dibattito pubblico si svolge su piattaforme social controllate da privati. Gli avversari della democrazia utilizzano le tecnologie moderne per manipolare il dibattito democratico attraverso la disinformazione sistematica. Cercano di confondere le acque a tal punto che verità e fatti divengano impossibili da distinguere da menzogne e falsità. E questo erode e mina la fiducia dei cittadini. La nostra missione è proteggere e ampliare la nostra democrazia. L'Europa che voglio deve proteggere le persone dai contenuti illeciti online e dalla disinformazione, rendendo le piattaforme dei social media più responsabili dei contenuti che ospitano. L'Europa che voglio deve proteggere dall'incitamento all'odio e dai reati generati dall'odio, integrando l'elenco dei reati nei nostri trattati. E deve proteggere la nostra democrazia da ogni tipo di regressione, tutelando lo Stato di diritto ovunque all'interno dell'Unione" ha concluso la presidente della Commissione Europea.