Dopo lo sgombero di agosto, il Centro sociale Leoncavallo rilancia la sua presenza a Milano e ribadisce la volontà di restare in via Watteau. I militanti preparano un’assemblea pubblica e propongono strategie flessibili per il futuro degli spazi sociali autogestiti.
Leoncavallo rilancia: “Restiamo in via Watteau, tutte le strade sono aperte”
MILANO – “Chi si illudeva che la vicenda del Leoncavallo si sarebbe chiusa con l’occupazione militare dello spazio è uno stolto. Non essendo stata fornita alcuna seria alternativa a via Watteau dobbiamo fare di tutto affinché rimanga la sede del Centro sociale Leoncavallo. Già alcuni spazi e gli archivi sono oggetto di tutela, ma il Leoncavallo è un luogo vivo, la sua storia non può essere inscatolata e condotta altrove. Se le istituzioni della Città e del Paese non sono state capaci di acquisire lo spazio di via Watteau per il Leoncavallo, sarà il Leoncavallo che acquisirà lo spazio di via Watteau per la città e per il Paese”.
Lo scrivono i militanti del centro sociale in preparazione all’assemblea pubblica del prossimo 22 ottobre che farà il punto sulle prossime iniziative dopo lo sgombero di agosto.
Tutte strade percorribili
“Il Leoncavallo non ha mai pensato che ci sia una strada privilegiata da percorrere al fine di difendere i Centri sociali e di crearne tanti altri. Tutte le strade sono percorribili: l’occupazione di spazi privati, l’occupazione di spazi pubblici, la donazione, il comodato gratuito, l’affitto, l’acquisto. La strada da percorrere dipende da molteplici fattori: la soggettività dei luoghi, la loro forza, la situazione politica della città e del Paese, la presenza di soggetti sociali, politici ed economici magari molto distanti da noi, ma interessati a dialogare con noi. Identicamente, per il Leoncavallo è giusto che ogni spazio sociale autogestito si dia la forma giuridica che ritiene più opportuna: completamente informale, associazione, cooperativa, società di mutuo soccorso, spazio pubblico autogestito,srlsociale, fondazione. Tra queste diverse opzioni, come tra quelle precedenti, non ci deve essere ostatività, inimicità o competizione, ma dialettica duratura e profonda. La libertà di ciascuno vincola e crea le possibilità della libertà di tutti. Dunque, teniamo aperte tutte le strade. Facciamo una mappa di tutti spazi occupabili. Verifichiamo la possibilità di partecipare a bandi che non siano chiacchiere e perdite di tempo. Sondiamo, se ci sono, la possibilità di ottenere spazi in donazione, in comodato o in affitto. Procediamo nel tentativo di acquisire lo spazio di via Watteau che per il Leoncavallo, e il movimento nel suo insieme, avrebbe un significato enorme”, concludono i militanti.