Inquinamento, dati preoccupanti in Lombardia: Milano tra le città più colpite
Situazione allarmante anche a Monza e Brianza, ma la provincia più colpita da gennaio ad agosto 2023 è quella cremonese
Tra il 2016 e il 2020, più di 246mila persone in Italia sono morte prematuramente a causa dell'esposizione a livelli di inquinamento superiori.
Inquinamento, dati preoccupanti in Lombardia
L'Italia è rinomata per la sua cultura, la sua cucina e i suoi paesaggi mozzafiato. Tuttavia, negli ultimi anni, una pericolosa minaccia si insinua sempre di più nelle strade delle sue città mettendo a rischio la salute dei suoi cittadini: l'inquinamento atmosferico.
Uno studio condotto da Deutsche Welle, in collaborazione con lo European Data Journalism Network di cui fa parte anche Il Sole 24 Ore, ha rivelato che 58 città italiane soffrono di una concentrazione di polveri sottili che supera i limiti stabiliti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Nella classifica c'è anche Milano, e la città più colpita è Cremona.
Cosa provocano le polveri sottili
Il PM 2.5 è una particella sottile di polvere sospesa nell'aria, con un diametro inferiore a 2.5 micrometri, che può penetrare profondamente nei polmoni umani causando malattie cardiovascolari, problemi respiratori e addirittura morti premature. Cremona si è rivelata essere la provincia più inquinata d'Italia da gennaio ad agosto 2023.
Secondo i dati raccolti, la concentrazione media di PM2.5 a Cremona ha superato il limite consentito di 10 microgrammi per metro cubo arrivando a cifre preoccupanti. Il 94.2% delle settimane monitorate da gennaio 2018 ad agosto 2023 ha presentato valori superiori a questa soglia critica con conseguenze gravi per la salute dei residenti.
Sul podio c'è anche Milano
Ma Cremona non è sola in questa lotta contro l'inquinamento. Sul podio insieme a lei ci sono Milano, Monza e Brianza seguite subito dopo da Mantova. In queste città sono state registrate concentrazioni di PM2.5 che superano il doppio del limite stabilito dall'OMS. Questa triste situazione rappresenta una minaccia immediata per la salute dei cittadini.
In particolare a Milano, su un totale di 295 settimane monitorate da gennaio 2018 ad agosto 2023, la soglia è stata superata nel 93,2% delle settimane.
Tra il 2016 e il 2020, più di 246mila persone in Italia sono morte prematuramente a causa dell'esposizione a livelli di inquinamento superiori alle linee guida dell'OMS. La tendenza negli ultimi cinque anni mostra un aumento costante del 5.4% nell'inquinamento atmosferico, un segnale allarmante per le autorità e gli abitanti delle città colpite.
Si percepisce un miglioramento
Le prime città per inquinamento sono lombarde. La situazione è allarmante in tutta Lombardia e in Pianura Padana anche se sembrerebbe esserci un timido miglioramento. I picchi si sono registrati a Biella (+17,2%), Lecco (+14,8), Vicenza (+14,3%), Como (+14,2), Varese (+14%), Lucca (+12,9) e Pistoia (+12,7%).
Sarebbe invece calata la concentrazione media annua di Pm 2.5 a Milano, Brescia, Pavia, Cremona, Mantova e Lodi. Ma nonostante questi dati, le città lombarde rimangono quelle più inquinate.
La situazione nel resto d'Italia
L'inquinamento si fa sentire anche nel resto d'Italia. Il trend in tutta la nazione è peggiorato notevolmente negli ultimi cinque anni(+5.4%). Al 41° posto della classifica c'è la capitale, Roma. Ma anche al Sud, alcune province sono sempre più inquinate. Stiamo parlando di Napoli, Caserta, Benevento, Taranto, Avellino, Lecce e Brindisi.
Sicuramente, i dati peggiori riguardano il Nord. In alcune province della Pianura Padana come Cremona, Milano e Padova, le morti premature da inquinamento sono state più di sette ogni mille abitanti.