Municipio 6 

Inaugurato al parco del Giambellino il grande murale per il piccolo Alan Kurdi

Durante la cerimonia è stato annunciato che il 3 ottobre prossimo il parco stesso verrà intitolato al piccolo Alan

Inaugurato al parco del Giambellino il grande murale per il piccolo Alan Kurdi

Il maxi murale in ricordo del piccolo Alan Kurdi, il bambino curdo-siriano di tre anni annegato nel 2015 durante il naufragio in mare di fronte alla costa turca nel tentativo di raggiungere la salvezza in Europa, è stato inaugurato questa mattina presso il parco di via Giambellino 129.

Inaugurato al parco del Giambellino il grande murale per il piccolo Alan Kurdi

MILANO – È stato inaugurato al Parco del Giambellino il murale dedicato ad Alan Kurdi, il bimbo di tre anni, rifugiato siriano, il cui corpo fu ritrovato sulla spiaggia turca di Bodrum dopo il naufragio del gommone su cui viaggiava con la sua famiglia nel tentativo di raggiungere l’Europa.

Le immagini dell’inaugurazione

A realizzare l’opera è stata la Cooperativa Farsi Prossimo, grazie all’aiuto di alcuni minori stranieri non accompagnati seguiti in un vicino centro di accoglienza. Durante la cerimonia, inoltre, è stato annunciato che il 3 ottobre, in occasione della giornata dedicata al ricordo del Naufragio di Lampedusa del 3 ottobre 2013, diventata simbolo delle tragedie del Mediterraneo, il parco verrà intitolato al piccolo Alan Kurdi.

Un’iniziativa del presidente del Municipio 6

Promotore dell’iniziativa Santo Minniti, presidente del Municipio 6, secondo cui “fare memoria è un dovere per ricordarci ancora una volta il valore della vita e della dignità umana che non può essere asservito a un interesse politico, ma che deve essere sempre valorizzato e preservato”.

All’inaugurazione anche rappresentanti del Comune

Durante l’inaugurazione sono intervenuti anche l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi e l’assessore al Welfare Lamberto Bertolé.

“Dobbiamo cambiare tutto sulle politiche migratorie – ha sostenuto Bertolè – perché in questi anni nonostante le 28 mila vittime continuiamo ad avere norme sull’immigrazione totalmente inadeguate, disumane e che non gestiscono in maniera adeguato un fenomeno epocale sull’immigrazione”.

“Il fatto che questo murale sia stato realizzato da ragazzi accolti da centri convenzionati con il comune di Milano è un segnale importante per aprire una discussione pubblica e aumentare la sensibilità e la consapevolezza dei milanesi rispetto alla necessità di voltare pagina sull’immigrazione”.

Per Sacchi il murale: “È un messaggio che ci riporta al dramma dell’immigrazione. Assistiamo a troppe morti in mare e l’immagine di Alan ha segnato il nostro secolo. Pensiamo sia giusto, con un percorso di partecipazione con i centri convenzionati con il comune e con il collega Bertolè, accogliere il murale e il racconto di un’immagine che abbiamo impresso e ci riporta a un’urgenza del nostro tempo”.