Inaugurato a Milano il sottopasso Mortirolo in Centrale: sarà l'hub di prima accoglienza per i profughi ucraini
Alberto Sinigallia, presidente di Fondazione Progetto Arca: "Ci siamo già organizzati con i nostri operatori e volontari per essere presenti, da subito e ogni giorno".
Allestito nei pressi della Stazione Centrale di Milano, servirà per individuare i profughi ucraini, fornire assistenza e dare una immediata collocazione.
Inaugurazione dell'hub di prima accoglienza a Milano
MILANO - È stato inaugurato negli spazi del sottopasso Mortirolo, in stazione Centrale, l’hub per l’assistenza e lo screening sanitario ai profughi ucraini.
L’hub è stato allestito vicino alla stazione Centrale per poter subito intercettare i profughi e offrire loro assistenza. Qui verranno sottoposti immediatamente a tampone (e solo successivamente in altra sede a vaccinazione) e riceveranno le prime informazioni in merito a dove risiederanno e per coordinare eventuali modifiche di ricongiungimenti familiari con parenti già residenti a Milano.
La dichiarazione di Sinigallia
"Ci siamo già organizzati con i nostri operatori e volontari per essere presenti, da subito e ogni giorno, per fornire un primo aiuto concreto ai profughi che arriveranno e avranno bisogno di un luogo sicuro dove trovare un pasto completo e caldo - ha spiegato Alberto Sinigallia -, un momento di privacy da dedicare all’igiene personale grazie alle docce e ai kit igienico sanitari che distribuiremo insieme agli abiti nuovi. E poi ancora abbiamo allestito uno spazio protetto dove intrattenere e far giocare i bambini e un desk per fornire informazioni utili grazie ai mediatori culturali di lingua ucraina.
È previsto anche l’intervento di uno psicologo nei casi di traumi importanti. Questo hub - ha aggiunto - vuole essere inoltre un anello di congiunzione con i luoghi di accoglienza dove le persone verranno ospitate in attesa dei ricongiungimenti familiari o dell’accoglienza in casa; ne è un esempio il centro di via Stella, gestito sempre da noi di Progetto Arca, già pronto per accogliere 50 persone, tra mamme, bambini e anziani. Le attività descritte che ci prepariamo a gestire sia all'hub di Mortirolo sia al Centro di via Stella sono in gratuità, cioè sono rese possibili grazie al sostegno dei nostri generosi donatori. Grazie al supporto di Progetto Arca, lo spazio verrà adibito anche a luogo di ritrovo, di ristoro e di svago per i bambini ai quali verrà offerta assistenza psicologica tramite mediatori culturali di lingua ucraina".
Le parole di Bertolè
"Abbiamo fortemente chiesto questo spazio perché per noi era strategico avere un posto vicino alla stazione centrale che sta diventando luogo di arrivo: ci sembrava importante avere un luogo per dare spazio alle persone dove sostare qualche ora in attesa di una sistemazione più stabile". Così l'assessore comunale al Welfare Lamberto Bertolè ha commentato l'inaugurazione dell'hub di prima assistenza per i profughi ucraini al sottopasso Mortirolo che sarà gestito dalla Protezione civile con Fondazione Progetto Arca.
"Questo è uno snodo importante perché da qua le persone verranno inviate nei Cas. Il Comune di Milano ha già messo a disposizione Casa Jannacci, mentre da lunedì avremo anche un posto in viale Puglie e un altro centinaio di posti che creeremo con il terzo settore, arrivando circa a 200 posti. Ma vogliamo sostenere anche l'accoglienza diffusa delle famiglie, per questo abbiamo chiesto che abbiano anche un sostegno materiale: non possiamo chiedere alle famiglie più fragili di fare sforzo da sole. Hanno bisogno di strumenti per dare accoglienza adeguata", ha aggiunto.
L'intervento di Letizia Moratti
L'assessore regionale al Welfare Letizia Moratti, a sua volta, ha sottolineato che la Regione "sta lavorando in accordo con le prefetture per organizzare il percorso di accoglienza".
Alla domanda su eventuali criticità nella gestione dei flussi, Moratti ha risposto che "in questo momento con i numeri attuali non abbiamo criticità rispetto agli 11mila profughi arrivati, grazie anche ad una rete di solidarietà data dalla presenza nella regione di famiglie ucraine che si stanno facendo carico dei familiari che provengono dalle zone di guerra".
"Se i numeri aumenteranno sarà necessario allargare le strutture di accoglienza. Noi Regione abbiamo chiesto al Governo contributi che possano essere dati alle famiglie che accolgono, con un filtro delle associazioni di volontariato che conoscono le necessità e le famiglie per garantire un’accoglienza in sicurezza sia per le mamme sia per i bambini che sono gli arrivi prevalenti", ha concluso.