Il Comune di Milano vuole spostare il Luna Park Meneghino dal parco Sempione
Il Comune vuole fare di Quinto Romano un polo di intrattenimento: per questo il trasferimento effettivo del Luna Park è previsto per il 2026 in via San Romanello

Il Comune vuole spostare il Luna Park Meneghino dal parco Sempione e dopo svariati tentativi di ricollocazione effettuati nel corso degli anni, che hanno visto la proposta di trasferimento a Cascina Gobba (bocciata), sembra che il Comune questa volta abbia davvero deciso per il trasferimento effettivo del Luna Park Meneghino per il 2026 in via San Romanello a Quinto Romano, nel Municipio 7.
Quanto è strano il Luna Park di giorno
MILANO - Quanto è strano il luna park di giorno. Il luna park di parco Sempione, 150.000 visitatori nel 2024, una presenza scontata per i milanesi.
L’udito, come l’olfatto, è sovrastimolato dall’ambiente: passeggiando tra le attrazioni i ritmi caraibici diventano l’ultima hit di San Remo, che diventa un pezzo euro dance, che torna a essere un ritmo sincopato.
Un mondo di musiche, canzoni, colori e tanti sorrisi
Ci sono rumori di ogni tipo: rumori meccanici, di musica, dei proprietari che incitano i clienti sulle giostre con voce allegra e sorridente - voce di chi sa esattamente cosa sta facendo, dato che lo fa da tutta la vita. Non si riesce a parlare senza strillare almeno un po’.
C’è una giostra chiamata “Crazy Wave”, posta proprio davanti al “Boss dello Steet Food”, il cui scopo sembra quello di far vomitare i ragazzini mediante un costante moto circolatorio. Il “Boss dello Street Food”, oltre al normale assortimento di panini e salamelle, espone due gigantesche confezioni di Nutella. Gli specchi del calcinculo luccicano sotto il sole marzolino.
Tutti sembrano molto indaffarati: i genitori vengono trascinati dai figli qua e là, gli adolescenti stazionano davanti alla pista degli autoscontri, tutti vogliono provare questa o quell’altra cosa; ci sono ragazzini distrutti dall’acne e ragazzine che chiacchierano tra loro, ci sono bambini sorridenti e fratelli grandi che tengono per mano fratelli piccoli.
Un rituale sociale e collettivo che si ripete da sempre al Parco Sempione
Questa è, più o meno, l’atmosfera del luna park di parco Sempione; un evento centenario legato - informazione forse meno nota al di fuori dell’hinterland di Milano - al Carnevale Ambrosiano. Il luna park non è solo un evento di intrattenimento, ma un rituale sociale, collettivo, che rafforza il senso di appartenenza della comunità locale. E che, nella sua identificazione geografica, è difficile scindere da Parco Sempione.
La scissione da Parco Sempione
L’intenzione del Comune di Milano è quella di ricollocare il Luna Park, un processo che gli addetti ai lavori (del luna park, non del Comune) chiamano “decentralizzazione”. Le motivazioni ufficiali addotte dal Comune riguardano una maggiore tutela del verde e dell’ambiente all’interno dei parchi storici della città.
L'assessore all'Ambiente Elena Grandi ha sottolineato la necessità di "tutelare l'area verde". È da notare come il Comune abbia designato la zona di Quinto Romano come un’area di “preferenza” non solo per i luna park, ma anche per altri eventi di pubblico spettacolo come i circhi. Eventi che però non posseggono la storicità del luna park Meneghino.
Il progetto di ricollocazione non è un novità, infatti nella giunta se ne parla almeno dal 2020
Inizio degli anni 2020
Il Comune di Milano inizia a valutare attivamente il trasferimento del luna park dal Parco Sempione, con riflessioni sulla tutela del verde e la pianificazione urbana.
Febbraio 2022
Gli operatori del luna park protestano contro la proposta di trasferimento a Cascina Gobba, temendo un impatto negativo sull'affluenza e sul legame con il centro e il Carnevale Ambrosiano. La proposta viene "archiviata".
Marzo 2023
Gli operatori del Luna Park Meneghino lanciano una campagna per rimanere al Parco Sempione, raccogliendo circa 2500 firme in una petizione al Sindaco Sala, sottolineando il valore storico e culturale del luna park.
Settembre 2023
Il Comune di Milano ufficializza Via San Romanello (Quinto Romano, Municipio 7) come la nuova sede definitiva del luna park, nell'ambito di una strategia per concentrare le attività di intrattenimento nella periferia occidentale.
2023
Gli operatori del luna park intraprendono un'azione legale contro l'immediato trasferimento, ricorrendo al TAR e ottenendo una vittoria che impedisce lo sfratto durante il periodo del Carnevale.
Febbraio-Marzo 2024
Il Luna Park Meneghino opera regolarmente al Parco Sempione durante il Carnevale Ambrosiano.
Novembre 2024
Si registrano ritardi nei piani di trasferimento a causa della mancata preparazione del sito di Quinto Romano, con stime di due milioni di euro e due anni di lavori infrastrutturali necessari.
2026 (Previsto)
Il trasferimento effettivo del Luna Park Meneghino a Via San Romanello è ora previsto per il 2026, in attesa del completamento dei lavori infrastrutturali. Il Comune mira a fare di Quinto Romano un polo di intrattenimento.
Il ritardo nel trasferimento pare essere dovuto alla necessità di eseguire importanti lavori infrastrutturali nell’area di via San Romanello, stimati in circa due milioni di euro e con una durata di più o meno due anni. I lavori comprenderebbero: la rimozione del manto esistente, la posa di materiali eco-compatibili, l’installazione di sistemi di drenaggio e il miglioramento dell’illuminazione.
Cosa ne pensano gli operatori dello spettacolo?
Alfredo La Scala proviene da una famiglia che si muove nel mondo dello spettacolo itinerante da circa sette generazioni. È un uomo robusto, sorridente. È sposato e ha un figlio di nove anni. Attualmente si sposta con la famiglia e le sue giostre in un itinerario ristretto tra Bergamo e Milano - questo per favorire anche l’inserimento del figlio nel tessuto sociale.
“Il problema principale per la nostra attività sono i comuni che tendono a decentrarla. Più che fare uno sgarro a noi, lo sgarro lo fanno alla città. Alle persone. Noi siamo un'attività che viene riconosciuta come funzione sociale. Questo significa che facciamo del bene alla gente. Noi sentiamo denigrato il nostro lavoro”.
Simone Ballarini è un altro operatore dello spettacolo viaggiante. Possiede otto giostre che vengono gestite da lui, i suoi due fratelli e i suoi figli. Il maggiore, di 17 anni, sembra interessato a continuare l’attività di famiglia e a diventare, di fatto la quarta generazione di Ballarini attivi nel mondo dello spettacolo.
“C’è un problema simile a Como. Un sindaco che non vuole le giostre. Ci danno aree piccole, un angolino. Io, come singola giostra, ci starei. Ma non me la sento di andare se un mio collega non ci sta. O tutti o nessuno. Noi ci siamo, non chiediamo niente se non l’occupazione di suolo pubblico - che paghiamo. Chiediamo solo di lavorare. Non è che andiamo negli uffici comunali a dire 'scusate, mi date una borsa della spesa che devo mangiare?'. Chiediamo solo di lavorare con le nostre attrazioni. Non siamo un costo”.
La petizione lanciata dagli operatori
Il forte coinvolgimento e affetto del pubblico nei confronti del Luna Park Meneghino sono testimoniati dagli elevati numeri di visitatori. La petizione lanciata dagli operatori dimostra un legame emotivo profondo tra l'evento e la comunità locale, che lo percepisce come un elemento positivo e desiderabile del panorama urbano.
Gli altri problemi di chi vive in una casa con le ruote
L'installazione e l'operatività di un luna park non sono processi semplici, ma legati a una fitta rete di adempimenti burocratici - che variano significativamente da comune a comune.
Alfredo La Scala racconta:
“Si parte con la richiesta di poter installare le attrazioni al comune. Ogni comune ha le sue tempistiche. Questo è un problema che riguarda tutto lo spettacolo viaggiante. Ogni comune ha un suo sistema, un suo meccanismo. Io faccio 17 fiere ogni anno e per 17 fiere devo fare 17 pratiche diverse. Essendo una ditta individuale devo fare da solo. Ognuno lavora per sé”.
L’inesistenza di una procedura unica, standardizzata a livello nazionale, costringe i singoli operatori a confrontarsi con centinaia di procedure uniche, moltiplicando sforzi e risorse necessarie per ottenere il semplice permesso di lavorare. La variabilità delle tempistiche rappresenta un ulteriore elemento di complessità, che introduce una significativa incertezza nella pianificazione degli itinerari. Il tentativo di una semplificazione è stato comunque portato avanti.
La Scala continua:
“Tramite un rappresentante politico del PC noi abbiamo chiesto, proprio quest’anno, di semplificare il sistema per lo spettacolo viaggiante. Il Parlamento l’ha bocciato. Perché la proposta è stata portata da un esponente dell’opposizione”.
Anche la fornitura di energia elettrica, vitale per il funzionamento delle attrazioni, si scontra con una burocrazia percepita come "assurda".
Simone Ballarini racconta: “Oggi per fare un allacciamento della luce devo dare un preavviso di 30 giorni. 30 giorni lavorativi. Ci sono i due giorni per fare la richiesta e avere un contratto. Chi prende in carico la pratica ha 20 giorni per fornire un preventivo e fare un sopralluogo. Dopodiché ci sono 5 giorni per darti il contratto da firmare”.
Questa rigidità burocratica mal si concilia con le dinamiche del settore. Un mondo dove possono presentarsi imprevisti e opportunità all’ultimo minuto. Talvolta è impossibile rispettare tempistiche così stringenti per ottenere un servizio di primaria importanza. La Scala ha inoltre parlato del Patto di Stabilità dei comuni, patto che limita le loro capacità di spesa e che, per estensione, porta spesso a marginalizzare le attività dello spettacolo viaggiante - considerate meno prioritarie in termini di consenso elettorale. Queste dinamiche politiche, finanziarie e burocratiche contribuiscono alla creazione di un ambiente percepito come sempre più ostile per i luna park.
Conclusione
Nonostante le sfide burocratiche e i pregiudizi che a volte il settore dello spettacolo viaggiante deve affrontare, il Luna Park Meneghino rappresenta anche un'attività economica e lavorativa per numerose famiglie, che portano avanti una tradizione di generazione in generazione.
L’attività, come sottolineato da Alfredo La Scala, non porta grandi guadagni. È uno stile di vita, un lavoro che viene portato avanti per passione e per il legame con la propria storia familiare. I luna park sono posti dove “in un mondo pieno di cattive notizie si possono vedere un bambino che ride, i figli che ridono, situazioni sentimentali che nascono”.
Oscar Francioso






